40. Perché?

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Stavano mangiando in tranquillità in Sala Grande quando due persone entrarono insieme dalle grandi porte. Draco e Astoria andarono a sedersi al tavolo dei Serpeverde senza mai smettere di parlare. La ragazza doveva stare raccontando una storia particolarmente divertente, perché Harry riuscì a sentire la risata del biondo anche in mezzo a tutto quel rumore. Un momento dopo, Ginny si alzò di scatto dalla panchina e uscì dalla stanza a passo svelto, cercando con le mani di asciugarsi le lacrime, ma quelle scendevano troppo veloci. Il moro decise di seguirla, tanto non sarebbe più riuscito a mangiare comunque. E i due Serpeverde non fecero nulla quando li videro uscire, nonostante il cuore di entrambi gli dicesse che era tutto sbagliato.

"Ginny!" chiamò il ragazzo, cercando di farla rallentare.
"Ginny aspetta!"
Ma la rossa lo ignorò, andando a chiudersi nel bagno delle ragazze. Harry restò bloccato fuori dalla porta con una mano sul pomello per un minuto buono, indeciso sul da farsi. Un singhiozzo proveniente dall'interno della stanza fu abbastanza per lui per decidere di entrare ugualmente.
Trovò la Weasley seduta a ridosso del muro, vicino ai lavandini, con le ginocchia al petto e le mani a coprire il viso. Le spalle sussultavano a intervalli irregolari. Harry si sedette al suo fianco, senza dire niente, sapeva che avrebbe parlato lei quando se la fosse sentita. Non c'era bisogno di metterle pressione. Nonostante non stessero più assieme, erano comunque molto amici e si preoccupavano l'uno per l'altra. E adesso Harry si ritrovava seduto a terra nel bagno delle ragazze, spalla contro spalla con Ginny, senza sapere cosa l'avesse fatta reagire così.
La ragazza prese un fazzoletto per soffiarsi il naso, ma i capelli continuavano a caderle davanti alla faccia, così il moro glieli spostò, impegnandosi a fare una treccia laterale il meglio che poteva. Il risultato non fu molto elegante, ma sicuramente era meglio di niente. Poi si risedette in silenzio e Ginny posò la testa sulla sua spalla, ritornando finalmente a respirare regolarmente.
"Vuoi dirmi cos'è successo?" chiese il Grifondoro con apprensione, continuando a guardare il muro dritto davanti a sé.
"Tu mi dici perché è finita tra te e Draco? Sembravate la coppia perfetta." ribatté lei con voce flebile, ma comunque udibile nel silenzio del bagno. Harry sospirò, passandosi le mani sul volto.
"Lo pensavo anch'io, poi lui mi ha tradito con la Parkinson e non ci siamo più parlati."
Ginny si mosse sul suo posto, mettendosi più comoda contro la spalla del moro.
"Immagino che alla fin fine i Serpeverde rimangano sempre Serpeverde."
Harry sospirò ancora, ripensando a tutta quella situazione.
"Anche tu problemi con un verde-argento?"
La rossa annuì piano, decidendo poi di spiegargli cos'era successo.
"Ho conosciuto una persona, siamo usciti insieme per un po' e mi piaceva davvero tanto. In realtà mi piace tutt'ora. Ma poco più di una settimana fa abbiamo litigato pesantemente e non mi parla più da allora. Io ho provato a riavvicinarmi, volevo provare a sistemare le cose. Ma ogni qual volta che incontro quella persona per i corridoi, cambia strada per evitarmi. Diciamo che non la sto vivendo benissimo..." il silenzio calò nuovamente tra i due e dopo qualche minuto decisero contemporaneamente di alzarsi in piedi. Harry le asciugò un'ultima lacrima solitaria e poi la strinse in un abbraccio fraterno.
"Guardiamo il lato positivo: è venerdì. Mancano solo due ore di Cura delle Creature Magiche e poi c'è il weekend. Domani c'è anche l'uscita a Hogsmeade: possiamo andare a sfogare i nostri problemi sui dolci, che ne dici?" propose lui, cercando di strappare un sorriso alla ragazza. Ci riuscì.
"Dico che sembra un'ottima idea, ho anche finito le scorte di cioccorane per via di Ron."
Usciti dal bagno si diressero verso la capanna di Hagrid, dove vennero raggiunti pochi minuti dopo dal resto degli studenti.

Quella sera nella Sala Comune di Grifondoro erano rimasti solo Harry ed Hermione: lui che valutava se buttare nel camino acceso gli appunti di Pozioni, lei che leggeva un tomo sull'aritmanzia 'per rilassarsi', a detta sua.
"Basta. Non ce la faccio." sentenziò dopo qualche altro minuto il moro, raccattando dal pavimento tutti i fogli che aveva sparato in giro nel tentativo di capirci qualcosa.
"Dai Harry, ti mancano solo poche pagine." lo spronò la ragazza, senza neanche alzare gli occhi da quello che stava leggendo.
"Non ci credi nemmeno tu."
A quel punto Hermione chiuse il suo libro con un tonfo, posandolo sul tavolo.
"Già, era abbastanza ovvio. Fino ad adesso come hai fatto a studiare Pozioni?" domandò mentre gli si sedeva di fianco davanti al camino. Harry sospirò chiudendo gli occhi e ascoltando il crepitio del fuoco.
"Draco"
"E nell'ultimo mese?"
"Nell'ultimo mese non ho proprio studiato Pozioni." annunciò, ricevendo uno scappellotto in risposta.
"Harry! Gli esami si avvicinano sempre di più, non puoi non studiare una materia solo perché non ti piace!" gli fece notare lei con molta enfasi. Il moro sbuffò, sentendo un nervoso nelle mani che gli impediva di tenerle ferme.
"Lo so! È solo che... quando me lo spiegava lui io riuscivo a capire, adesso invece il libro mi sembra scritto in un'altra lingua! È impossibile!"
Hermione gli mise un braccio sulle spalle per confortarlo, facendo posare la testa sulla propria spalla.
"Da domani ti aiuto io, va bene? Non sono Malfoy, ma me la cavo anch'io con Pozioni."
Harry la ringraziò, abbracciandola a sua volta, ma declinò la proposta.
"Herm, tu hai già un sacco da fare anche senza aggiungere delle lezioni private di Pozioni per me. Non preoccuparti: troverò il modo di riuscirci."
Restarono in silenzio per un po', mentre una sensazione cresceva sempre di più dentro la ragazza. Alla fine parlò, sicura di avere ragione.
"Hai intenzione di chiedere a lui, vero?" domandò retoricamente. Non aveva detto il nome, ma era chiaro si riferisse a Malfoy.
"Già. Non so ancora quando o come, visto che mi evita, ma tanto volevo comunque parlargli per capire le sue motivazioni, perciò tanto vale che gli chieda anche ripetizioni." il moro si girò verso l'amica, appoggiandosi con un braccio sulla seduta del divano.
"A te non sembra strano?" le chiese, cominciando a ragionare ad alta voce.
"Che cosa, di preciso, dovrebbe sembrarmi strano? Ti ricordo che in questa scuola le scale si spostano a loro piacere, ce ne sono di cose strane qui." gli fece notare lei. Harry rise appena, non potendo fare altro che darle ragione.
"Tralasciando quello, mi riferivo al tradimento di Draco e Pansy. Cioè, è strano." il suo tono era quello di qualcuno che stava dicendo qualcosa di ovvio, ma Hermione, per la prima volta, non colse la sua insinuazione.
"Approfondisci il concetto."
Il moro si mise seduto più comodamente contro il divano.
"Voglio dire: hai trovato la foto una mattina e, per qualche ragione, loro già sapevano che noi lo sapevamo. Quasi come-"
"Come se fosse fatto apposta. Non ci avevo fatto caso, avevo provato a pensarci il meno possibile ma effettivamente non hai torto. Come facevano loro a sapere che noi avevamo ricevuto la foto se ancora non ci eravamo visti quel giorno?"
"Esatto! Quindi mi sono chiesto: è possibile che non lo sapessero e l'avessero intuito dai nostri comportamenti più tardi?" continuò a ragionare Harry, esponendo i suoi pensieri.
"Quel giorno non siamo andati a lezione, ma Neville aveva detto che Draco aveva chiesto di te e Pansy invece si comportava in modo diverso dal solito. Non ha senso." adesso anche Hermione si era girata e si era messa a gambe incrociate.
"Possibile che Draco non lo sapesse e Pansy sì? Se era così vuol dire che è stata-" si fermò prima di dire altro, ma la ragazza finì la frase al suo posto.
"Vuol dire che è stata Pansy ad inviarci la foto. Ma perché? Perché avrebbe dovuto farci avere quella foto?" domandò al ragazzo davanti a lei. Harry scosse le spalle.
"Magari voleva tenersi Draco per sé e noi eravamo di mezzo. Ma non ha senso: Draco è gay, anche se io mi fossi tirato fuori, lui non sarebbe mai stato con lei. Non capisco nulla, avrei dovuto fare finta di niente e sposare Ginny come si aspettavano tutti." si lamentò il moro, abbandonando la testa contro la seduta rossa del divano.
"Non dire sciocchezze! - lo riprese la Grifondoro - Tu e Ginny non sareste mai funzionati assieme, per la stessa ragione per cui nemmeno Pansy e Draco potrebbero mai funzionare. E questo ci riporta alla domanda iniziale: perché l'hanno fatto?" domandò al vento, senza sapere cos'altro pensare.
"Non credo ci sia altra soluzione." disse poi Hermione, a conclusione di un ragionamento che aveva appena fatto.
"Cioè?" chiese il moro, ormai sempre più assonnato.
"Dobbiamo parlare con loro e farcelo spiegare dai diretti interessati, anche se loro non vogliono parlarci." annunciò con una sicurezza nella voce che in realtà non sentiva dentro.
"Quando?" volle informarsi il ragazzo, già d'accordo a seguire qualunque piano la riccia avesse deciso.
"Dopo la partita di Quidditch della prossima settimana, non prima perché dovrai essere concentrato: è contro Serpeverde."
Harry annuì, dandole man forte.
"Draco è sempre stato il più lento a lavarsi e cambiarsi dopo una partita, sarà sicuramente l'ultimo ad uscire."
"Esattamente. - iniziò Hermione dandogli ragione - Aspetteremo che escano tutti e poi lo blocchiamo in spogliatoio. Quando non lo vedrà arrivare, Pansy andrà a cercarlo e a quel punto saremo noi quattro in spogliatoio e avremo tutto il tempo di parlare." espose con convinzione.
"Sempre che diranno la verità e vorranno ascoltarci, ci evitano da più di un mese." fece notare Harry con uno sbuffo.
"Vero, ma devi ammettere che li abbiamo evitati anche noi, quindi magari c'è una possibilità che non saranno così ostili."
Rimasero a parlare del piano ancora qualche minuto, per poi realizzare che era molto tardi e dovevano assolutamente dormire, o l'indomani non si sarebbero svegliati in tempo per andare ad Hogsmeade con i loro amici.

Il giorno dopo però, mentre passeggiavano tra le strade di acciottolato della piccola cittadina magica, Harry aveva la netta sensazione che le persone lo guardassero più del solito.
"Non ti preoccupare, dev'essere solo un'impressione. La gente ti guarda sempre." cercò di tranquillizzarlo Ron, anche se con scarso successo.
"Lo so, ma sembrano più, come dire... curiosi del solito?" domandò insicuro il moro, stringendosi nelle spalle e nascondendo le mani in tasca.
"Andiamo ai Tre Manici di Scopa e prendiamo una Burrobirra per rilassarci tutti e cercare di apprezzare questa giornata. Niente compiti, niente studio, niente Voldemort. L'anno scorso eravamo messi decisamente peggio." fece notare Hermione, trascinando il moro verso il locale citato, facendo seguire dal resto del gruppo.
Ma anche all'interno del bar, le occhiate non mancavano. Dopo pochi minuti Seamus entrò correndo con un giornale in mano, guardandosi attorno freneticamente. Appena individuò il gruppo seduto ad un tavolo, si precipitò da loro.
"Harry l'hanno fatto di nuovo!" esclamò con il fiatone, piantandogli il giornale sotto il naso. Era l'edizione di quel giorno de La Gazzetta del Profeta e in prima pagina c'era una foto del moro con la scritta 'se volete scoprire gli intrecci amorosi del giovane eroe, andate a pagina 2!'. Hermione girò in fretta la pagina, cercando l'articolo in questione. Con orrore vide, vicino alla foto di un Harry sorridente, anche una foto sua mentre studiava in giardino ad Hogwarts e una foto di Ginny su una scopa che esultava dopo una partita di Quidditch. Oltre a loro tre, l'immagine di un uomo completamente oscurato e con un punto di domanda al posto del volto campeggiava proprio sotto il titolo 'Donne o uomini? Quali sono le preferenze del grande Harry Potter?'
Ron smise subito di leggere, troppo alterato che i giornalisti non si facessero mai gli affari loro.
"Harry io non so se quello che c'è scritto è vero, ma riconosco il modo di scrivere un articolo." disse Seamus, dopo aver finalmente ripreso fiato.
"La Skeeter." sussurrò Hermione dopo aver letto le prime righe.
"Cosa!?" esclamò Neville, che era rimasto in silenzio fino a quel momento.
"Credevo che alla Skeeter fosse stato proibito di scrivere ancora articoli per La Gazzetta del Profeta!?" chiese incredula Ginny, cercando di capire cosa avesse a che fare lei con la cosiddetta 'vita amorosa di Potter'. Si erano lasciati già da tanto e senza fare molto rumore, proprio per evitare inutili articoli fastidiosi.
"Non lo so, ma lo stile è proprio il suo e le informazioni sono tutte distorte, come al solito." sbuffò irritato il moro, lasciandosi cadere contro lo schienale della sedia.
"Guardate qui. - disse Hermione indicando la fine dell'articolo - Dice che tutte le informazioni sono state prese da un'edizione speciale di Pettegolezzi! dedicata precisamente alle storie d'amore di tutti i maghi più famosi. Sembrerebbe proprio un giornale con cui la Skeeter va a nozze." fece notare la ragazza, per poi sedersi portandosi dietro il giornale, alla ricerca di altri articoli che poteva aver scritto quella giornalista che non conosceva l'esistenza della vita privata.

⭐⭐⭐⭐⭐

Ed è tornata anche la Skeeter, non poteva mancare.

L'immagine del capitolo non ha nulla a che fare con questo fandom, ma mi piaceva troppo e volevo condividerla con voi😂

Da duello a durello  || DRARRY ||     [aggiornamenti lenti]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora