11. Un altro giorno senza

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"Buonasera, Minerva. Cosa posso fare per te?" la salutò lui, con la sua solita voce bassa e inespressiva.
"Ciao Severus, ho una domanda da farti: tu sai dove sia Potter? Ti ha detto qualcosa o l'hai percepito tu?"
"No, so solo che ha saltato la mia lezione oggi e che dovrà recuperare. Ma percepisco della preoccupazione nella tua voce? È successo qualcosa?"
"Il ragazzo non si trova. La signorina Granger e il signor Weasley sono appena venuti da me dicendo che nessuno sa dove sia Potter. Da venerdì sera! Non è in dormitorio e nessuno l'ha visto.
So che all'inizio dell'anno vi siete chiariti, ho pensato che magari potesse averti detto qualcosa. Ma tu non hai saputo proprio niente, non hai percepito nulla nulla?"
"No Minerva, mi dispiace. Io non ne so assolutamente niente. Se vuoi posso chiedere ai Serpeverde se gli avessero fatto uno scherzo che potrebbe averlo spinto a nascondersi."
"Sì, grazie Severus. Io contatto Andromeda per sapere se è passato a salutare Teddy."
E così la preside lasciò Piton da solo nel suo ufficio, con la preoccupazione che il figlio della sua amata fosse sparito e magari, chissà, anche in pericolo.

Il professor Piton, quella sera dopo cena, si recò nella Sala Comune Serpeverde. Appena entrò nella stanza cadde il silenzio e tutti i ragazzi lo stavano guardando, attenti.
"Siete tutti qui o c'è qualcuno in stanza?"
Un ragazzo e una ragazza si mossero veloci andando nei dormitori e tornando due minuti dopo con i ragazzi rimanenti.
"Benissimo, ora che ci siamo tutti, devo fare un annuncio. La professoressa McGranitt è venuta da me chiedendomi del signor Potter.- a quelle parole il cuore di Draco ebbe un sussulto -Ho scoperto, che è sparito. Da venerdì sera nessuno lo ha più visto. Devo chiedervi una cosa: qualcuno di voi, gli ha per caso fatto uno scherzo che potrebbe averlo spinto a nascondersi? Se così fosse, è pregato di farsi avanti. Non riceverà una punizione, ma sarà interrogato per avere più informazioni possibili per ritrovarlo."
Nessuno parlò o fece una mossa. I ragazzi cominciarono a guardarsi gli uni gli altri, mentre un brusio di parole sussurrare pervase la stanza. Nessuno aveva fatto nulla.
"D'accordo, nessuno scherzo. Allora vi chiedo, siete a conoscenza di qualcosa che potrebbe essere utile?" ancora una volta, nessuna risposta affermativa.
Quando Piton fu uscito dal quadro, si fermò lì davanti, sapendo che il suo figlioccio avrebbe voluto sapere tutto su Potter. Come sempre.
E infatti neanche un minuto dopo il quadro si aprì di nuovo e una testa bionda sbucò fuori.
"Ciao Draco, ti ho aspettato. Vieni nel mio ufficio, lì potremo parlare più tranquillamente."

Una volta arrivati nella stanza si sedettero ai due lati del tavolo.
Il professor Piton guardò a lungo negli occhi di Draco, e alla fine si decise a parlare.
"Draco, tu sei sicuro di non aver fatto nulla che potesse spingere Potter a nascondersi?"
Draco fu riportato alla realtà dalla voce del professore.
"Sì, sono sicuro." Ma appena finita la frase, il biondo ebbe come un'illuminazione.
"Beh, in realtà forse c'è qualcosa che potrebbe averlo infastidito, anche se non penso." disse un po' titubante il ragazzo.
Piton lo spronò a parlare.
"Venerdì sera, come sa, c'era la festa per quelli dell'ultimo anno. Abbiamo fatto un gioco a coppie e io ero finito con Potter. Il gioco è Obbligo o Verità. Io e lui abbiamo sempre scelto obbligo, perché nascondiamo entrambi dei segreti, e all'ultimo obbligo siamo stati obbligati a baciarci, altrimenti avremmo dovuto rispondere a una verità. E l'abbiamo fatto, ci siamo baciati." Draco guardò il professore in attesa di una sua reazione.
"Eravate d'accordo su questa cosa? Di fare tutto purché riusciste a nascondere certe cose?" disse infine Piton.
"Sì, eravamo d'accordo, per questo non credo che sia sparito per il nostro bacio. Inoltre avevamo bevuto un pochino entrambi, quindi non eravamo nel pieno delle nostre facoltà."
"D'accordo, hai fatto bene a dirlo, anche se credo anch'io non sia sparito per questo."
Alunno e professore rimasero in silenzio qualche minuto, ma poi Draco non riuscì più a trattersi.
"Professore, lei sa qualcosa in più di ciò che ha detto in sala comune?"
"No, purtroppo. So solo che il signor Weasley e la signorina Granger sono andati dalla professoressa McGranitt per annunciarne la scomparsa. Magari potresti chiedere a loro. Da quel che vedo a lezione non vi odiate più così tanto, giusto?"
"È vero, ora riusciamo a parlare civilmente. Grazie Severus." disse Draco alzandosi e uscendo dalla porta.
"Buona notte signor Malfoy"
"Buona notte professore"

La mattina dopo, la preside fermò la colazione dei ragazzi.
"Miei cari ragazzi, ho una cosa non molto piacevole da dire. Venerdì sera, è sparito un ragazzo.- un brusio si levò dalla sala -E devo chiedervi: qualcuno di voi è a conoscenza di dove si trovi il signor Potter?" chiese la McGranitt scrutando dall'alto tutti i ragazzi.
Nessuno rispose e, il brusio sembrò aumentare.
"Ragazzi vi prego, un po' di silenzio. Allora ho un'altra domanda: c'è qualcuno a conoscenza di un motivo per il quale avrebbe voluto allontanarsi?"
Di nuovo nessuna risposta.
"D'accordo, se doveste venire a conoscenza di qualcosa vi preghiamo di dircelo, in modo da ritrovarlo il prima possibile"
In quel momento un gufo entrò dalla finestra e depositò una lettera davanti alla preside. Lei la prese, con mani un poco tremanti, e lesse il mittente: era Andromeda!

La McGranitt si alzò da tavola e andò verso l'uscita. Ma prima di sparire alla vista si voltò e diede un ultimo annuncio.
"Professor Piton, dopo colazione accompagni la signorina Granger e il signor Weasley nel mio ufficio, grazie."
Piton rispose con un semplice cenno del capo e la McGrannit andò nel suo ufficio.

Dopo un po' la preside sentì bussare e diede il permesso di entrare.
"Salve Minerva, questi ragazzi hanno insistito per venire anche loro" disse Piton spostandosi da davanti la porta. Dietro Ron ed Hermione, entrarono anche Ginny e Draco.
"Oh, beh, buongiorno ragazzi. Non mi aspettavo di vederla qui signor Malfoy."
"Già, nemmeno io" rispose il biondo, ricevendo uno sguardo indagatore da praticamente tutti.
"In ogni caso, non perdiamoci in chiacchiere. Ho ricevuto questa lettera da Andromeda, dove dice che Harry era con lei in questi giorni. Ma solo la sera, la notte e la mattina presto, per il resto non sa dove fosse. Ha detto che stamattina quando è uscito di casa le ha detto che sarebbe tornato a Hogwarts, ma non sa dirci quando di preciso. Quindi credo che non resti altro da fare che aspettare" concluse la preside, osservando la reazione dei ragazzi.
Ron emise un lungo respiro di sollievo, mentre le due ragazze si abbracciarono piangendo. Draco invece, rimase impassibile.

Dopo circa dieci minuti, si sentì bussare alla porta.
"Avanti, è aperto."
Quando la porta si aprì, nella stanza cadde il silenzio.
"Mi hanno detto che mi stavate cercando"

Da duello a durello  || DRARRY ||     [aggiornamenti lenti]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora