"Paura Potter?"
"Ti piecerebbe" rispose Harry automaticamente, ripensando al loro secondo anno ad Hogwarts.
Restarono bloccati così per uno o due minuti, poi Draco allentò un pochino la presa e, sempre restando in quella posizione, appoggiò la fronte sulla spalla del moretto. Harry non sapeva bene cosa fare, gli sembrava distrutto, come se qualcosa stesse logorando la sua nemesi dall'interno. Aveva appena aperto la bocca per dire qualcosa, quando il biondino si allontanò di colpo, mise il cappuccio, le mani in tasca e riprese a camminare con passo svelto. Harry rimase bloccato ancora un attimo, per poi accorgersi che Draco era già ripartito e lo seguì. Malfoy andò dietro a qualche pianta e aspettò che lui lo raggiungesse, poi disse "Dammi la mano Potter" "Che cosa!?"
"Ho detto.dammi.la.mano" ripeté a denti stretti. Harry gli prese la mano e si smaterializzarono, una sensazione orribile, ci mise tutto se stesso per non vomitare. E di colpo si ritrovarono nel giardino sul retro della casa degli zii del Grifondoro. Draco lo guardò disgustato "Se devi vomitare, girati dall'altra parte, Sfregiato - poi aggiunse - Appena ti sarai ripreso entra in casa. Ci vediamo a scuola Potter" e così dicendo si smaterializzò di nuovo.Due minuti dopo Harry entrò in casa, ancora senza capire il comportamento di Malfoy. Il moretto era parecchio pallido per i suoi standard, un po' per il freddo, un po' per la smaterializzazione. Un po' sperava che Draco lo avrebbe abbracciato, quando aveva poggiato la testa sulla sua spalla. E con questo pensiero riprese subito colore e diventò rosso. 'Cosa ho appena pensato? Credo di avere la febbre, perché Malfoy doveva abbracciarmi? L'ho pensato solo per la stanchezza, ne sono certo, non può essere altrimenti, per forza, ovviamente, come potrebbe non essere così'. In quel momento, a fermare la sua lista di modi per dire che era di certo andata così, entrò nella stanza zia Petunia, che lo sgridò per essere arrivato tardi, intimandogli di apparecchiare la tavola altrimenti non sarebbe più uscito di casa.
Quella sera Harry, mentre era sdraiato a letto, continuava a pensare al comportamento di Malfoy. 'Appena ti sarai ripreso entra in casa'. Sembrava così premurosa quella frase. Possibile che Draco Malfoy fosse realmente preoccupato per lui? Perché si era scomodato tanto da riportarlo a casa? Perché continuava a pensare a lui? Perché si stava auto-interrogando? Perché stava- Non riuscì a finire quel pensiero che si addormentò, e tutti i suoi dubbi, le sue preoccupazioni, si trasformarono in sogni.
L'indomani, mentre Harry sparecchiava la colazione, il campanello suonò. Andò ad aprire lo zio Vernon e si ritrovò davanti il signor Weasley e Ron che avevano appena parcheggiato la macchina nel vialetto della casa.
Con ciò che era successo il giorno prima, Harry si era completamente dimenticato che il suo migliore amico sarebbe arrivato a prenderlo, o meglio a salvarlo, per portarlo alla Tana!
Suo zio fece finta che questa sorpresa lo avesse infastidito, lui odiava le sorprese. Ma la verità era che non c'era mai stata sorpresa più bella di vedere il moretto che se ne andava. Da un giorno all'altro non lo aveva più nei piedi.
Mentre Harry correva a prendere il suo baule e tutte le sue cose aiutato da Ron, il signor Weasley decise di riproporre una domanda, a cui pochi anni prima Harry non aveva risposto, al signor Dursley. "Lei deve essere lo zio di Harry, il signor Dursley! È un babbano vero? Che cosa magnifica, risponderebbe solo a una domandina? Qual è l'uso preciso di una papera di gomma?" disse tutto d'un fiato per poi osservare lo zio Vernon, che lo guardava allibito, mentre aspettava una risposta ricca di dettagli. Purtroppo per il signor Wesley però, quella risposta non arrivò neanche questa volta, perché proprio in quel momento i due ragazzi tornarono all'entrata. Ron prese suo padre per una manica, mentre gli diceva che era meglio che partissero subito. Arthur sembrò un pochino deluso, ma aiutò Harry a mettere tutto nel bagagliaio e presero la strada verso casa.
Appena arrivarono alla Tana, Harry fu accolto molto calorosamente dalla signora Weasley. I gemelli lanciarono qualche piccolo petardo e subito vennero sgridati dalla madre. Quella stessa sera arrivò anche Hermione e Molly si superò preparando una gran quantità di prelibatezze. Fu una serata molto divertente, tutti mangiavano, parlavano, ridevano; finirono verso le undici e il trio si rintanò in camera di Ron a parlare ancora per un paio d'ore. Circa all'una di notte si misero il pigiama e andarono a dormire. Per Harry fu una notte particolare, continuava a sognare sempre la stessa cosa: Draco Malfoy sulla giostra, Draco Malfoy che lo sbatte contro il muro, Draco Malfoy che gli dice di prendergli la mano, Draco Malfoy che lo porta fin dietro casa. E una volta finita, la sequenza ricominciava, ancora e ancora.Le giornate passavano tranquille, tra partite di Quidditch, qualche pomeriggio a Diagon Alley e compiti per scuola. Mentre di notte Harry sognava sempre quel pomeriggio in cui aveva visto Draco, c-cioè Malfoy.
Harry non aveva parlato a Ron ed Hermione di quel pomeriggio e di tutti i suoi sogni, per questa volta, aveva deciso, non gli avrebbe detto nulla. Non c'era motivo di preoccuparsi, in fondo era solo Malfoy.Le vacanze finirono e i genitori di Ron accompagnarono tutti alla stazione di King's Cross per prendere l'Hogwarts Express. Scelsero una cabina vuota e si misero comodi, Harry e Hermione vicino al finestrino, Ron di fianco a lei. Harry cercò la signora con il carrello e comprò un sacco di dolciumi: Bolle Bollenti, Cioccorane, bacchette di liquirizia, Gelatine tutti i gusti+1 e brioches di zucca. Quando tornò nel loro scompartimento con tutte quel ben di dio in mano, Ron sgranò gli occhi come un pesce palla e sorrise come ogni volta che vedeva dei dolci, o del pollo. Iniziarono a mangiare e chiacchierare, dopo un po' arrivarono anche Luna, Neville e Dean, che si unirono al discorso.
Tra una cosa e l'altra Harry ed Hermione spiegarono un gioco babbano, obbligo o verità, però aggiunsero un piccolo incantesimo per far effettivamente dire la verità e non dare la possibilità di mentire. Si divertirono molto durante quel viaggio, e scoprirono anche alcune cose su di loro: a ogni compleanno di Ron c'era una torta a forma di pollo; Hermione dovette imitare la McGranitt mentre toglieva punti a Grifondoro (ottenendo sguardi impauriti da tutti per quanto le veniva bene); Neville nell'ultima settimana aveva perso il suo rospo dieci volte; Dean disse luogo e data di quando aveva perso la verginità, Harry e Luna dovettero colorare la pelle dell'altro rispettivamente di blu e lilla.Quando arrivarono ad Hogwarts venivano guardati da tutti. Ma era normale, in fondo solo qualche mese prima c'era stata la battaglia più grande di tutto il mondo magico e loro erano i «Salvatori del mondo», Harry in particolare. Entrarono in sala grande per la cena e lo smistamento dei ragazzi del primo anno. Prima di iniziare il banchetto la McGranitt, la nuova preside, fece il discorso di inizio anno:
"Cari ragazzi e ragazze, benvenuti ad un nuovo anno ad Hogwarts. Come potete vedere il castello è stato ricostruito, alcune aule non sono più dove erano prima dell- fece un respiro profondo -prima della guerra. Per il primo mese una cartina resterà appesa qui nella sala grande, così potrete tutti consultarla e memorizzare la nuova disposizione. Prima di lasciarvi al banchetto ho solo una domanda: signorina Lovegood, signor Potter, perché avete la pelle lilla e blu?" Ci fu una risata generale. Le guance di Harry diventarono di un blu un po' più marcato. "È un incantesimo, professoressa, dovrebbe sparire al più tardi fra un'ora" rispose Luna per entrambi.Cominciò il banchetto, qualcuno li guardava ancora curioso, ma presto nessuno fece più caso al colore della pelle o al semplice fatto che fossero «i Salvatori del mondo magico».
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Da duello a durello || DRARRY || [aggiornamenti lenti]
FanficLa Seconda Guerra Magica si è conclusa al meglio, la scuola è stata ricostruita e gli studenti posso recuperare l'anno perso. Harry e Draco sembrano avvicinarsi pian piano l'uno all'altro, ma se qualcuno lo scoprisse cosa succederebbe? Se questo qua...