Fu così che Draco si ritrovò nella grande vasca nel bagno dei prefetti, a osservare il paesaggio innevato. Lo trovava talmente rilassante che, per un momento, gli sembrò che tutto sparisse: prima la finestra che lo divideva dall'esterno, poi i muri, i vari rubinetti, i bordi della vasca. Non sentiva neanche più il calore dell'acqua che lo avvolgeva. Era nel mezzo della neve, bianca e fredda. E poi sparì anche quella e gli sembrò di cadere nel nulla. No, non cadere. Aveva la sensazione di star sprofondando sempre più giù, nel vuoto, senza più ossigeno per respirare. Pareva una caduta infinita. Finché, ad un tratto, non si risvegliò da quella trance, inalando un grosso quantitativo d'ossigeno, come se ne fosse stato privato per giorni. Boccheggiò aspirando aria e mettendo a fuoco l'ambiente circostante: la neve era fuori dalla finestra, i muri erano solidi, la vasca era ancora al suo posto e lui era seduto sul bordo, con le gambe nell'acqua. Aveva quell'orribile sensazione che si ha quando sei ad un esame orale, il professore ti fa una domanda, ma tu non riesci a rispondere. Sei cosciente di sapere la risposta, ricordi di aver studiato quell'argomento. Eppure, per qualche ragione, non riesci a ricordare più nulla. Si guardò nuovamente attorno, controllando che ogni cosa fosse al suo posto. Scosse la testa ed entrò nella vasca, cercando di non dare peso a ciò che era appena successo.
Ci volle un'intera settimana prima che Harry ed Hermione riuscissero a frequentare le lezioni stando effettivamente attenti a ciò che diceva il professore. Due settimane affinché tornassero a sorridere. Ci volle tutto un mese perché imparassero a fare finta di stare bene. E sembrava che nessuno lo notasse, sembrava che nulla fosse successo. Ma Ron sapeva e conosceva abbastanza i suoi due migliori amici da riuscire a leggere tutte le loro microespressioni che una persona esterna non avrebbe neanche notato. Si era imposto di aiutarli al massimo e lo stava facendo: mandava via le persone quando loro non avevano voglia di parlare, si assicurava che mangiassero abbastanza e che non rimanessero indietro con gli appunti (anche se spesso era lui che aveva bisogno di aiuto per lo studio). Controllava che Harry non fosse ricaduto nell'autolesionismo e che Hermione non si dedicasse solo ed esclusivamente alle lezioni, ma anche un po' a se stessa. E faceva tutto questo senza essere invadente, senza che i due nemmeno si accorgessero della costante preoccupazione negli occhi del loro migliore amico.
Ma dopo un intero mese passato così, anche Ron cominciò ad accusare qualche colpo. Insomma, era umano anche lui!
Così una sera, dopo che quasi tutti furono andati a dormire, lui, sua sorella e pochi altri Grifondoro erano rimasti nella sala comune.
"Tu non vai a letto?" gli chiese Ginny, vedendo che suo fratello si era sdraiato sul divano e non aveva seguito i suoi migliori amici. Ron scosse la testa, sospirando pesantemente.
"Non ancora, voglio rilassarmi un po' davanti al fuoco e godermi il suo calore." rispose lui, chiudendo gli occhi e concentrandosi sullo scoppiettio delle fiamme.
Dopo qualche minuto però, osservò che neanche Ginny sembrava voler andare a dormire.
"E tu invece? Come mai ancora in piedi?" le chiese di rimando, sdraiandosi a pancia in giù sul divano, con le braccia che tenevano su la testa sul bracciolo, per riuscire a vederla. Ginny era seduta scompostamente su una sedia e stava sfogliando un libro, senza leggerlo.
"Pensieri, niente di che." disse lei girando una pagina e ritrovandosi a fissare le fiamme che danzavano nel camino.
"Che tipo di pensieri, belli o brutti?" chiese lui, piegando la testa di lato. Ginny ci pensò un po' prima di rispondere.
"Un mix, direi. Belli per la maggior parte."
"Non ne sembri molto sicura." puntualizzò Ron, facendo una smorfia con la bocca mentre cercava di decifrare il linguaggio del corpo di sua sorella.
"Senza offesa, ma non penso proprio che tu sia la persona più adatta con cui parlarne, Ronald." disse la rossa, voltandosi finalmente a guardarlo.
"Ne sei proprio sicura? Secondo me invece sono molto adatto."
Ginny lo guardò come per dire 'fai sul serio?' e lui alzò le spalle in risposta.
"Non sei molto bravo a convincere le persone, sai?" Lui sospirò.
"Almeno ci ho provato. Dimmi almeno perché non vuoi dirmelo, forse posso migliorare."
Ginny sapeva che dicendogli perché non si sentiva di parlarne, gli avrebbe praticamente detto a cosa stava pensando. E sapeva che ne era perfettamente cosciente anche suo fratello. Ma forse erano state quelle ultime tre parole a convincerla. Tre parole così semplici, ma che racchiudono un grande significato. Tre parole accompagnate da uno sguardo nuovo, che ancora non aveva visto sul volto del ragazzo. Era un'espressione che diceva 'so di non essere perfetto, ma cerco ogni giorno di essere migliore del me stesso di ieri'. E forse era stata un po' lontana dal mondo negli ultimi tempi, forse si era persa alcuni avvenimenti, però non si aspettava tanta sicurezza da suo fratello. Sorrise, pensando che forse la guerra lo aveva aiutato a tirare fuori il leone che aveva dentro. Strano come una cosa tanto brutta come la guerra possa portare anche qualcosa di positivo.
"Ron ascolta, noi non abbiamo mai avuto un rapporto molto aperto. Sei mio fratello e io morirei per te, perché tu sei importante per me. Ma non mi sembri una delle persone con la mente più aperta e, non voglio dire che tu sia stupido con questo, sia chiaro, ma non credo che capiresti."
Ron si mise seduto, sporgendosi leggermente oltre il bracciolo del divano, con un sopracciglio alzato.
"Sul serio Gin? Io non avrei una mente aperta? Ma dove sei stata negli ultimi mesi, persa tra le stelle?"
La rossa roteò gli occhi, dovendo però ammettere a se stessa che suo fratello aveva ragione.
"È vero, non si può dire che tu, tra tutti, abbia una mente chiusa. Ma resta il fatto che quando si parla di sentimenti capisci tanto quanto ne capisci di pozioni. Quindi non penso che tu possa aiutarmi." tagliò corto la ragazza, tornando a osservare il libro, girando pagina a caso, di tanto in tanto.
Dopo aver ponderato per cinque lunghi minuti, Ron ebbe un'illuminazione e si alzò in piedi, i dicando la sorella.
"Tu eri davvero persa tra le stelle!" esclamò sorridendo, fiero del suo, seppur lento, intuito. Ginny lo guardò di traverso.
"Ma di che cosa stai parlando?!"
Il rosso si lasciò ricadere sul divano, con l'espressione di chi aveva capito tutto che non gli abbandonava il viso.
"Non fare la finta troll, sorellina. Ho capito ormai, non sono così ottuso come credevi." rispose lui gongolando.
"E sentiamo, che cosa avresti capito che ti fa essere così fiero di te?" si arrese lei, posando il libro sul tavolo senza curarsi di segnare la pagina, tanto avrebbe dovuto ricominciarlo da capo.
"Qualcuno è entrato nella tua vita e stavolta ci tieni davvero a lui, per questo sei stata così pensierosa e assente ultimamente. - Ron si sedette sul bracciolo, cercando lo sguardo della sorella finché non riuscì a incrociarlo - Non ho ragione?"
Ginny non rispose, ma il leggero rossore sulle sue guance lo fece per lei.
"Oh sì che ho ragione!" rise il fratello, battendo le mani come un bambino. Ma un attimo dopo la sua espressione si fece seria e cupa, come se gli avessero rubato tutto il pollo.
"Ron? Tutto bene...?"
Lui si voltò verso sua sorella, con uno sguardo ferito e l'espressione contrita.
"Ron, mi stai spaventando" continuò lei avvicinandosi al divano, accucciandosi di fianco al ragazzo.
"Davvero non ti fidi abbastanza di me da dirmi che ti sei innamorata?"
A quelle parole, la rossa si bloccò di colpo come se avesse appena ricevuto un pietrificus totalus. Si riscosse in fretta, allontanandosi dal fratello e girandosi verso il fuoco.
"Io non sono innamorata." sentenziò con voce dura.
"E io non ti credo."
Ginny lo lapidò con lo sguardo.
"Ma lo saprò io se amo qualcuno o no?!"
Ron andò a sedersi vicino a lei, davanti al camino. Tentò di posarle una mano sul braccio, per tranquillizzarla, ma lei lo scostò sgarbatamente. Per un po' l'unico rumore furono le fiamme che scoppiettavano nel camino, visto che ormai nella sala comune erano rimasti solo i due Weasley.
"Probabilmente hai ragione." disse il ragazzo, con tracce di rassegnazione nella voce. Ginny corrugò le sopracciglia, non capendo cosa intendesse dire suo fratello. Ron però non poteva vederla in volto, visto che era rivolta dall'altra parte.
"Forse non potrò mai capire queste cose. Non completamente, in ogni caso. Sono una persona semplice: non capisco per quale motivo tutti voi vi facciate così tanti problemi in fatto di sentimenti. Se ti piace qualcuno, diglielo e basta. O se non glielo vuoi dire, allora sii coerente e accetta le conseguenze delle tue scelte: non puoi stare a piangerti addosso se il primo a non averci mai provato sei proprio tu. Come ho detto, sono una persona semplice. Però c'è una cosa che devo dirti, Gin, perché ho l'impressione che tu non te ne sia accorta. O forse non vuoi notarlo volontariamente. Dici di non essere innamorata: va bene, mi fido di te. Ma Gin, hai visto che reazione hai avuto alle mie parole? Non so se sia effettivamente amore, ma con una reazione del genere ho l'obbligo morale di fratello maggiore di farti notare che probabilmente tu tieni a questa persona molto più di quanto tu sia disposta ad ammettere. E non devi dirlo a me, se non vuoi. Non devi dirlo a nessuno e nessuno cambierà idea su di te nel caso decidessi di parlarne. Sei la mia sorellina e non voglio vederti triste."
Ron aspettò una qualsiasi reazione da parte della rossa per qualche minuto, fin quando decise di lasciarle il suo spazio. Fece per alzarsi, ma Ginny lo tirò per il braccio, facendolo tornare seduto per terra.
"Hai ragione." disse lei, posando la testa sulla spalla del fratello.
"Hai stramaledettamente ragione e ti odio per questo. Avevo già capito di essere innamorata ma non me lo aspettavo adesso, non così, non di questa persona! Quindi, ovviamente, ho provato a negarlo, portandomi a struggermi ancora di più."
Ron cominciò ad accarezzarle i capelli in modo fraterno, mentre lei lasciava uscire tutto quello che si era tenuta dentro fino a quel momento.[...]
"Aspetta, stiamo parlando di una ragazza?"
"Non dirmi che sei contro queste cose?!"
"No, ovvio che non sono contro. È solo che-"
"Sarà meglio per te, perché io sono pronta a picchiarti con il libro di Aritmanzia."
"Stavo dicendo che semplicemente non l'avevo capito."
"Ah... Be' in ogni caso guardati dai libri di Aritmanzia, d'ora in avanti."[...]
"E posso sapere chi è?"
"No!"
"Perché no?"
"Non dirò a mio fratello chi è la mia cotta!"
"Ma perché no? Volevo solo conoscere i tuoi gusti!"
"Non parlerò di tette con mio fratello: mi rifiuto!"
"Eddaiii"
"Ho detto no."[...]
"Ma guardati: sei diventata tutta rossa!"
"Dai Ronald, finiscila"
"Guardati che carina quando arrossisci!"
"Giù quel dito o te lo stacco a morsi."
"Carina e violenta, ma che hai fatto a mia sorella?!"
"Ma se da piccoli giocavamo alla guerra e vincevo sempre io!"
"Sì, ti piacerebbe!"
"Oh, fidati: è stato molto soddisfacente vincere tutte quelle volte."
"Ma se non vincevi mai!"
*Ginny gli tira uno scappellotto*
"Va bene, qualche volta hai vinto anche tu."
*Altro scappellotto*
"D'accordo, vincevi spesso ma anche io ero piuttosto for-"
*Altro scappellotto*
"Ahi, e smettila! Non era neanche l'argomento principale."[...]
"Cavolo... Mi stai dicendo che io sono l'unico etero del nostro gruppo?"
"Fossi in te, a questo punto, io comincerei a dubitare della mia eterosessualità."
"Ma no, Ginny, cosa dici. Non mi sono mai sentito attratto da un ragazzo in quel senso."
"Ne sei sicuro?"
"Sì... No... Non lo so! Smettila, mi stai confondendo!"[...]
"Sei proprio sicura di non volermi dire chi è?"
Ginny sbuffò, alzandosi in piedi.
"Sì, Ronald, ne sono sicura."
Il ragazzo alzò le mani in segno di resa, alzandosi in piedi a sua volta.
"Va bene, ci ho provato. Sono tuo fratello maggiore, è mio diritto e dovere essere curioso."
La rossa rise con leggerezza, dando uno schiaffetto scherzoso al fratello.
"Adesso come stai? Va un po' meglio?" le chiese apprensivo. Ginny gli dedicò un sorriso.
"Sono ancora indecisa sul da farsi, ma almeno mi sono sfogata un po', quindi sì. Sto meglio." concluse la sua risposta abbracciando il fratello. Azione abbastanza impacciata da entrambe le parti, in quanto non erano mai stati particolarmente altruisti con l'affetto tra fratelli.
"Bene. Allora buonanotte Ginny." disse lui, scompigliandole i capelli.
"Buonanotte Ron."⭐⭐⭐⭐⭐
E niente, più la storia va avanti, meno gente etero c'è. Giuro che inizialmente non l'avevo pensata così, ma poi loro hanno deciso diversamente da me e non ho potuto fare niente. È strano come a volte mi sembra che siano i personaggi a scrivere la storia e non io. Bah
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Da duello a durello || DRARRY || [aggiornamenti lenti]
Hayran KurguLa Seconda Guerra Magica si è conclusa al meglio, la scuola è stata ricostruita e gli studenti posso recuperare l'anno perso. Harry e Draco sembrano avvicinarsi pian piano l'uno all'altro, ma se qualcuno lo scoprisse cosa succederebbe? Se questo qua...