20. Preparazione e film mentali

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Il sabato pomeriggio le ragazze tentarono di trovarsi da sole con i loro migliori amici per convincerli a seguire la loro idea, ma non riuscirono a trovarli da soli neanche cinque minuti. A cena decisero che gli avrebbero parlato una volta tornati in sala comune, dove potevano parlargli tranquillamente.
Così quella sera, dopo cena, Hermione tentò di convincere Harry ad andare al punto prestabilito per l'appuntamento nascosto sotto il Mantello dell'invisibilità e intanto Pansy diceva a Draco che sarebbe stata lei ad accompagnarlo sul luogo d'incontro perché Potter voleva che fosse una sorpresa.

"Ma Herm! Come faccio ad accompagnare Draco, se non mi può vedere!?" sbuffò per la quarta volta il moro, mentre la sua migliore amica alzava gli occhi al cielo.
"Non è un problema, posso sempre accompagnarlo io! O Pansy! O anche Zabini, se preferisci!" cercava di mantenere una buona facciata, ma lei non era brava a mentire al suo migliore amico.
"E vi ringrazio molto per la disponibilità. Ma voglio fare una passeggiata con lui prima di pranzo e questo è un buon motivo per farlo!"
"Ma non serve fare una passeggiata insieme, Harry! Passerete il pranzo completamente soli senza che nessuno possa vedervi, non serve la passeggiata. E poi, dai, non vi terreste nemmeno per mano mentre camminate: è il primo appuntamento e Malfoy non è il tipo da fare queste cose." tentò di convincerlo la riccia, trovando motivazioni senza fondo.
"Mi dispiace Hermione. Ma stavolta voglio fare come dico io. Quante altre volte mi ricapiterà di avere un primo appuntamento con Draco? Mai! Voglio che sia tutto perfetto. O che non lo sia, ma se non lo sarà dovrà essere esclusivamente colpa mia. E poi dai, a Ginny piacevano gli appuntamenti che mi inventavo, quanto potrà essere diverso con lui?" concluse così il discorso, scrollando le spalle e salendo le scale per andare in dormitorio.

Il mattino dopo, mentre il gruppetto dei Grifondoro e quello dei Serpeverde andavano in Sala Grande per fare colazione, le due ragazze si fermarono fuori per gli ultimi accertamenti.
"Allora, ho detto a Draco che sarò io ad accompagnarlo e lui ha accettato senza fare i capricci. Con Potter siamo a posto?" disse in fretta la mora, vedendo che i suoi amici la aspettavano per magiare tutti insieme.
Hermione si appoggiò alla parete con una mano nei capelli.
"Abbiamo un problema, un grosso problema. Harry vuole accompagnare personalmente Malfoy perché 'se l'appuntamento deve andare male deve essere colpa mia' " sbuffò lei in risposta, facendo il segno delle virgolette con le dita e imitando la voce dell'amico.
"Ma che razza di motivazione è!?" esclamò incredula Pansy, lanciando un'occhiataccia ad Harry da lontano.
"Non ne ho idea! Io ieri ho provato di tutto, ma lui è stato irremovibile!"
Pansy si appoggiò alla parete di fianco ad Hermione, voltando la testa per guardarla.
"Quindi che si fa? Io ho detto a Draco di prepararsi e farsi trovare pronto in sala comune per le undici e mezza."
La riccia si voltò verso l'amica e poi tornò a fissare il soffitto, in cerca d'ispirazione.
"Quindi intercetteremo la lettera per Malfoy dove Harry gli dice di trovarsi all'entrata del castello un quarto a mezzogiorno e tu accompagnerai Draco alla fine della strada come avevamo già prestabilito." sospirò, sperando con tutto il cuore che non ci fossero nuove complicazioni.
"E con Potter?"
"Improvvisiamo."

Appena finita la colazione, Harry aspettò fuori dalla Sala Grande di veder uscire Pansy. Appena la intercettò che chiacchierava nel gruppo di Serpeverde che uscivano, si avvicinò e la prese per un braccio.
"Ve la rubo per un po', buona mattinata!" esclamò sorridendo e tirandola via, verso la Sala Comune Grifondoro.
"Hey, Potter fermati!" si bloccò sulle scale, strattonando il braccio che il moro non aveva ancora mollato e massaggiandoselo con l'altra mano. Harry notò il suo gesto e si strinse nelle spalle.
"Scusa, non volevo farti male. È che sono nervoso e sto per scoppiare." gesticolò animatamente per sottolineare bene il concetto.
"Fa niente, non mi hai fatto niente di ché. Perché mi hai rapita?"
Il moro sembrò calmarsi un po' sapendo di non averle fatto male, ma appena Pansy finì la sua domanda lui spalancò gli occhi, ricominciando a gesticolare.
"Tu mi devi aiutare. Draco è il tuo migliore amico, vi conoscete da una vita e cose varie. Quindi -allungò la 'i', come a voler disegnare una freccia con la voce per collegare una cosa all'altra- devi aiutarmi a scegliere come vestirmi oggi!" la prese per le spalle, scuotendola disperato.
"Va bene, va bene Potter! Ti aiuto! Ma tu lasciami andare, per favore, stai frullando la mia colazione."
Il moro le mollò le spalle, riprendendo la faccia preoccupata di poco prima.
"Scusa, non volevo farti male."
Pansy roteò gli occhi.
"Fa niente, sto bene. Dai, andiamo a trovare questi vestiti, così magari ti calmi un po'."
"Tiadorograzie!" urlò parlando talmente veloce che la ragazza ebbe qualche difficoltà a capire, poi corse su per le scale, portandola alla Sala Comune Grifondoro. Salirono le scale che portavano ai dormitori e Harry entrò nella sua stanza come una furia, seguito da una Pansy che sospirava. Il moro spalancò le ante del suo armadio e si girò in direzione della Serpeverde.
"Parkinson, tocca a te!" allargò le braccia in direzione dell'armadio, mentre Seamus li guardava corrucciando la fronte.
"Sono tentato di chiedere, ma forse non lo voglio sapere." comunicò il ragazzo, prendendo il suo libro di Aritmanzia e uscendo dalla stanza.

Da duello a durello  || DRARRY ||     [aggiornamenti lenti]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora