16. Terzo piano, ala ovest

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"Ciao Harry, come stai?" chiese dolcemente Hermione, mentre Ron lo aiutava a mettersi seduto.
"Bene, direi. Madame Pomfrey è un'ottima guaritrice."
"Dovrai stare qui ancora a lungo?" chiese il rosso.
"Uno o due giorni ancora, giusto per sicurezza" rispose Harry sorridendo, nel tentativo di portare un po' di buon umore nella stanza.
Hermione sgranò gli occhi.
"Ma così ti perderai la festa di Halloween degli studenti!! Ron. Dobbiamo chiamare Pansy e far spostare la festa!"
"Non ce n'è bisogno, non preoccuparti. E poi non sposterebbero una festa per tutti gli studenti degli ultimi due anni solo perché manco io."
"Effettivamente non credo lo faranno" osservò Ron
"In ogni caso non avevo comunque intenzione di venire." disse il moro con una scrollata di spalle. Hermione gli riservò uno sguardo da 'si, e io farò finta di crederci'.
"Troverò un modo per farti venire alla festa, che tu voglia oppure no."
Hermione si guardò intorno. Alcune tende erano semichiuse ma non sembrava esserci nessuno.
"Harry dimmi una cosa, sei l'unico paziente oggi?"
"Sì, come mai questa domanda?"
"Mmh, niente. Stavo solo pensando" rispose vaga la riccia.
"Conosco quello sguardo- intervenne Ron -vuol dire: ho un'idea e la porterò a termine indipendentemente dalle vostre scelte"
"Ommioddio Ron! Mi conosci così bene!" disse Hermione con teatralità, per poi dare un dolce bacio a stampo al suo ragazzo.
Una nuova voce si intromise nella loro conversazione.
"Bene ragazzi, ora dovete uscire: l'orario per le visite di mattina è finito e Harry deve riposare."
I due ragazzi salutarono in fretta l'amico e vennero buttati fuori dall'infermiera.
"Fra poco arriverà il pranzo, poi dormi. Nel pomeriggio dovrebbe passare la professoressa McGranitt, ha detto che voleva parlarti."
"D'accordo, grazie Madame Pomfrey."

Quel pomeriggio, dopo aver parlato per un'oretta con la preside (era arrivato un gufo dal Ministero che chiedeva come mai fosse stato rilevato l'utilizzo di un incantesimo senza perdono all'interno delle mura di Hogwarts), Harry la fermò prima che se ne andasse.
"Professoressa mi scusi. Si ricorda di quel quadro con i miei genitori? La versione grande della foto dove ballano in autunno?"
"Sì certo. È qui a Hogwarts, è stato appeso dopo la ricostruzione."
"Saprebbe dirmi, ehm, dove è stato appeso?"
"Sta al terzo piano, dove prima c'era Fuffy. Ora quella zona è diventata l'ala dedicata ai trofei, alle menzioni speciali e ai quadri importanti." rispose, cercando di non sorridere per mantenere appieno il ruolo distaccato dell'insegnante.
Harry d'altro canto, aveva un sorriso a 32 denti, dopo aver sentito che i suoi genitori erano finiti tra 'I quadri importanti'.
"Grazie professoressa"
"Di nulla signor Potter. Ora vado, ho delle faccende da preside da concludere."

Quella sera, quando tutti i ragazzi (eccetto Harry) si ritrovarono nella Stanza delle Necessità, Hermione salì su un tavolo da un lato della sala e attirò l'attenzione degli allievi.
"Bene, innanzitutto buona sera a tutti. Vi do ufficialmente il benvenuto alla festa di Halloween dei ragazzi. Ma c'è una cosa che dobbiamo fare: Harry ieri... è stato male e adesso è in infermeria. Ron adesso è la a controllare che non ci sia nessun altro e a mettere gli incantesimi silenzianti e di protezione, così potremo tutti spostarci in infermeria e fare là la festa."
"Scusa, ma perché dovremmo rischiare di essere scoperti fuori dai dormitori solo per andare in infermeria?" chiese un ragazzo Tassorosso.
Hermione lo guardò male, molto male. Se gli sguardi potessero ferire quel povero ragazzo sarebbe in infermeria con il moro.
"Perché io non voglio festeggiare senza Harry." rispose con voce piatta, quasi facendo concorrenza a Piton.
Pansy salì sul tavolo insieme a lei per darle man forte.
"Vuoi davvero fare una festa senza Harry Potter?!" chiese lei, come se fosse il peccato più grave che qualcuno potesse commettere.
"D'accordo d'accordo, ho capito." rispose il ragazzo.
In quel momento arrivò il Patronus di Ron, che li avvisava che era tutto pronto.
Partirono due gruppi di cinque ragazzi alla volta. Una volta usciti dalla Stanza, prendevano due strade differenti e dopo circa 10 minuti, furono tutti in infermeria.
Harry, che era andato in bagno, appena vide che erano tutti lì, si girò verso Hermione.
"Era questa la tua idea per costringermi a partecipare alla festa?" domandò retoricamente, cercando di trasmetterle tutto il suo disappunto.
"Se Maometto non va alla Montagna, la Montagna va da Maometto!" rispose lei allegramente.
"Eh?" Ron era confuso, chi è Maometto? E che montagna sarebbe arrivata? Le montagne non si spostano.
"Niente Ron, lascia stare. È un modo di dire babbano." spiegò Herm con un sospiro.
"Ah, beh. Ora sì che è chiaro" il rosso lo disse con quel tono tipico di chi non sta capendo un cazzo.
E così iniziarono ufficialmente con la festa.

Da duello a durello  || DRARRY ||     [aggiornamenti lenti]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora