15. 31 ottobre, Halloween e non solo

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Quella sera, alla festa, Harry aveva deciso di andarci. Pensava che in mezzo alla gente fosse più semplice dimenticare i propri pensieri. Che magari, circondato dagli amici, sarebbe riuscito a passare una serata tranquilla. Non dico a divertirsi, sarebbe impossibile per lui divertirsi questo giorno dell'anno. Ma magari evitare almeno di essere risucchiato dai propri pensieri.
All'inizio funzionò: durante la cena era abbastanza partecipe alla conversazione. Ma dopo, quando i tavoli furono spariti e la Sala Grande si trasformò in una perfetta stanza per le feste; quando perdere gli amici tra la folla era facilissimo; ecco che la realtà del suo stato d'animo tornò a galla.
E quella sera, mentre tutti si divertivano, lui commise un errore. Un piccolo errore, ma fatale.
Si lasciò andare ai pensieri. E tutto ciò per cui aveva combattuto tutta la vita, gli sembrò di perderlo un'altra volta, come ogni anno, il giorno di Halloween.

Era da tempo che non lo faceva più, ma quando lo faceva, era solito recarsi nella Stanza delle Necessità.
Ma stavolta no, era troppo lontana, decise.
Andò verso il Lago Nero, attraverso la Foresta Proibita e lo costeggiò alla ricerca di un posto più appartato.
Lo trovò in fretta e iniziò quello che era stato il suo rito.
Partiva sempre da incantesimi poco potenti e non troppo dolorosi.
Questi deboli incantesimi erano sempre bastati, non si era mai spinto molto oltre.
Ma quella volta era diversa.
Per qualche strana ragione, il dolore provocatogli dai suoi fantasmi passati era più forte quella sera.
Il dolore fisico che gli provocavano quegli incantesimi era troppo poco, aveva bisogno di sentire di più.
E andò avanti, gli incantesimi crescevano di potenza e intensità.
Non riuscì più a trattenersi, cominciò a gridare.
Continuò così per qualche minuto e poi fece una pausa.
Non era ancora soddisfatto.
Si puntò la bacchetta all'addome e pronunciò la maledizione senza perdono.
"CRUCIO!"
Un dolore lancinante gli attraversò tutto il corpo, partendo dalla pancia.
Cadde a terra e smise.
Non era ancora soddisfatto.
Ripartì subito, puntò la bacchetta alla testa.
"CRUCIO!"
Un'altra scarica di dolore.
Un altro grido.
Ancora non soddisfatto.
Sentì un rumore, il fruscio delle foglie, ma non c'era vento.
Non se ne preoccupò, si puntò la bacchetta al cuore e pronunciò ancora una volta la stessa parola.
"CRUCIO!"
"NO!" urlò qualcuno, che poi gli corse incontro.
Ora Harry era steso a terra, il respiro irregolare e scosso di tanto in tanto da alcune piccole scariche rimaste dall'incantesimo.
L'altro lo guardava piangendo, impotente, senza sapere cosa fare.
Avrebbe peggiorato la situazione, alzandolo? Non lo sapeva.
Decise di lanciare in alto scintille rosse con la bacchetta, nella speranza che qualcuno le vedesse.

Fortunatamente, Ron ed Hermione stavano limonando vicino alla finestra e notarono subito le scie rosse che si innalzavano nel cielo.
Da lì in poi le cose successero piuttosto in fretta: i due rossi avvisarono subito gli insegnanti e insieme a Piton e alla McGranitt si precipitarono verso il lago.
Il resto delle persone era ancora ignaro di tutto e la festa continuava.
Ma dopo due minuti il Patronus della preside si fece strada tra i ragazzi e arrivò dal resto dei docenti portando un messaggio.
"La festa è finita, mandate tutti i ragazzi nelle proprie Sale Comuni, tranne la signorina Weasley, la signorina Parkinson e il signor Blaise. I ragazzi siano mandati ad aspettare fuori dall'infermeria con il professor Lumacorno. Degli insegnanti si assicureranno che tutti gli studenti siano all'interno delle rispettive sale. Madama Bumb e Madame Pomfrey verranno al Lago Nero con una delle barelle per il quidditch."
Il messaggio era continuamente spezzato da singhiozzi e si sentiva il professor Piton che, sottovoce, cercava di rinvenire qualcuno con antichi incantesimi.

Quando arrivarono davanti all'infermeria, tutti i ragazzi furono fatti aspettare fuori insieme a Lumacorno e alla docente di volo, mentre gli altri professori e un Harry ancora svenuto entrarono chiudendosi la porta alle spalle.
Quando i due Serpeverde videro il loro compagno in lacrime, subito tentarono di aiutarlo. Con scarsi risultati.
Hermione piangeva abbracciata da un Ron decisamente sconvolto.
Appena Ginny vide il moro su quella barella, scoppiò in un pianto silenzioso e Ron abbracciò anche lei.
I professori ripetevano quelle frasi di circostanza fatte per tirare su il morale, ma che di fatto erano solo fastidiose.
"Sei stato tu?" chiese Ginny tra i singhiozzi.
"Sei stato tu Malfoy?" ripeté, con una nota di rabbia e disprezzo nella voce.
"No! Non lo farei mai!" il biondo era scandalizzato dalle accuse della ragazza. Nessuno a parte i suoi migliori amici sapeva della cotta che aveva per il moro. Una cotta che durava da circa due anni.
"Eppure poche settimane fa siete finiti entrambi qui dentro perché vi eravate presi a botte!" continuò imperterrita la rossa.
"Appunto! Se fossi stato io credi che lui non si sarebbe difeso minimamente?! Credi che adesso assomiglierei così tanto a una fontana?!"
Il professor Lumacorno stava per intervenire e fermare i due ragazzi, ma questi si guardarono un attimo negli occhi, per poi scoppiare in un pianto sommesso, abbracciandosi.

Dopo altri dieci minuti tutti i professori uscirono dall'infermeria, lasciando Harry nelle mani di Madame Pomfrey.
"Come sta?"
"È fuori pericolo, ma andiamo nel mio ufficio, necessitano delle spiegazioni. In più ho varie boccette di pozioni calmanti." disse Piton.
Draco fu velocissimo: si avvicinò al professore, gli prese il braccio destro e indicò un punto sulla manica della sua veste.
"Questo è sangue, professore?"
Piton osservò dove gli indicava il biondo. C'era effettivamente una macchia di sangue.

Dopo aver passato un'oretta buona a calmare tutti i presenti e ascoltare ciò che i ragazzi avevano visto durante la serata, Blaise pose quella domanda a cui alcuni avevano una risposta molto chiara.
"Se quindi non ha litigato con nessuno ed era anche venuto alla festa: perché l'ha fatto?"
Ron, Ginny ed Hermione si scambiarono uno sguardo triste. Fu Hermione a parlare, anticipando i professori.
"Oggi è l'anniversario di morte dei suoi genitori. In questo notte ha sempre molti incubi e dorme poco e niente. Durante il giorno è completamente assorto dai suoi pensieri. Credo fosse venuto alla festa cercando di distrarsi, ma evidentemente non ha funzionato."
"Sì, ma non aveva mai fatto così" osservò il rosso.
"Di solito noi gli siamo sempre accanto, stasera ci siamo persi nella massa di ragazzi e lui probabilmente ha accusato il colpo "
"Ginny ha ragione, quando si avvicina questo periodo noi gli stiamo sempre molto addosso. Stavolta però sembrava stare bene, non mi sono preoccupata abbastanza. Sono un'amica di merda." disse Hermione, senza giri di parole.
"Signorina Grenger!" la riprese la McGranitt.
"Che c'è, è solo la verità."
"Sei l'amica migliore che chiunque possa desiderare." le disse dolcemente Ron.

Restarono in quell'ufficio un'altra mezz'ora, più per rassicurarsi a vicenda che per altro.
"Adesso è il momento di tornare nei dormitori" disse Madama Bumb aprendo la porta.
Il primo ad uscire fu Draco, ma si bloccò subito, pronunciando una frase che bloccò anche gli altri presenti.
"Harry! Che ci fai qui?! Dovresti essere in infermeria!"
Infatti, accasciato al muro, c'era il moro che cercava di tenersi su per camminare.
"Ti cercavo" disse con voce flebile.
"Perché mi cercavi?" chiese il biondo, andando subito ad aiutarlo a stare in piedi.
"L'ho vista Draco, l'ho vista che mi sorrideva e mi porgeva la mano"
"Chi, chi hai visto?!"
Adesso Draco stava praticamente tenendo in braccio l'altro ragazzo, mentre pronunciava due parole, per poi svenire di nuovo.
"Mia madre"

⭐⭐⭐⭐⭐

Capitolo più corto, ma pieno di avvenimenti. Spero possa piacervi ugualmente nonostante sia più breve del solito.

E' normale che dal telefono non vedo più la storia che sto scrivendo, mentre da computer sì? Cioè, la risposta la so: non è normale. La vera domanda è: qualche buon'anima che mi spiega come ritrovare la storia anche sul cellulare?

Ma quanto è bella la foto del capitolo?!?!?!

Da duello a durello  || DRARRY ||     [aggiornamenti lenti]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora