«Sei pronta?» Mike, spazientito, comparve per l'ormai decima volta sulla soglia.
Lo guardai, annuendo, mentre sceglievo quale borsetta portare con me.
Ero ormai diventata un'altra.
Ero me.
«Non voglio sapere niente ma... quello che più mi sconvolge sono i tuoi occhi... perché cambiare anche quelli?» mi domandò, mentre entrambi camminavamo verso l'auto di Chris. Quest'ultimo era appoggiato allo sportello con lo sguardo perso nel vuoto.
«Ora non lo so più perché lo faccio... ma un tempo, quando credevo che Patricia fosse realmente mia madre, odiavo l'idea che avessi preso il colore delle mie iridi da lei... soprattutto perché il mio aspetto è ciò che più ha curato negli anni, sicuramente più di quanto non abbia mai fatto con il nostro rapporto. Mi ha usata, non sai quante volte, come un trofeo... la perfetta ragazzina dai capelli biondi e dagli occhi azzurri. Sono sicura, tra l'altro, che se avessi avuto un altro aspetto non mi avrebbe mai adottata» parlai in fretta presa dalla rabbia. Non ero solita lasciarmi andare a sfoghi simili su mia madre, tentavo sempre di mantenere una facciata perfetta con gli altri.
Finalmente il giogo di Patricia si era infranto.
Non mi possedeva più, non governava più i miei pensieri.
Davanti a mio fratello ero libera.
Elle lo era.
Mike deglutì lentamente, poi, prese aria. Quando sembrò finalmente in grado di replicare, fu Chris a bloccarlo.
«Non è colpa tua se ha dovuto vivere tutto questo... non puoi sempre pensare di poter salvare il mondo, Mike» fu brusco, ma non sembrò importargli.
Accese il motore e ci invitò a salire, rivolgendoci uno sguardo contrariato.
Mio fratello rimase a bocca aperta, come se non avesse più la facoltà di parola.
«Come facevi a sapere ciò che avrebbe detto?» domandai curiosa all'altro, prendendo posto tra i sedili posteriori.
«Perché lo conosco meglio di me stesso... e, poi, ha sempre tentato di fare questo anche con me» volse il capo verso Mike, riferendosi direttamente a lui in prima persona. «Non ti rendi conto che ci sono cose che non puoi controllare, che la vita va avanti anche quando non sei tu a decidere cosa deve accadere. Ci sono eventi che ho vissuto in passato che non avresti potuto impedire neanche se tu fossi stato qui con me... perciò adesso smettiamo di parlare di cose serie e andiamo semplicemente a ubriacarci» cessò di parlare e si concentrò soltanto sulla strada, dopo aver alzato al massimo il volume dello stereo.
Solo una volta giunti davanti al locale, mentre Chris camminava qualche passo più avanti, Mike sembrò nuovamente capace di parlare.
«Scusami se sono rimasto in silenzio, ma quando lui fa così, è sempre meglio non contraddirlo» si morse il labbro inferiore, guardando intensamente in direzione di suo fratello.
«Perché?» gli chiesi incuriosita.
«È incazzato... suo padre oggi gli ha scritto un messaggio e ogni volta che succede dà di matto... in più odia sentirsi compatito e io, purtroppo, tendo a farlo molto spesso» alzò le spalle e scosse la testa.
In qualche secondo, con poche falcate, fu già accanto a Chris, lasciandomi un po' più arretrata.
Li vidi fiondarsi su un gruppo di ragazzi. Li abbracciarono uno a uno con fin troppo trasporto e, solo quando ebbero salutato tutti i presenti, si voltarono all'unisono verso di me.
«Stasera ho una sorpresa per voi» mio fratello mi si affiancò, prendendomi per mano.
«Se non è la tua ragazza, mi prenoto io per stasera» uno dei suoi amici lo affermò scherzando, ma dal modo in cui lui lo guardò, percepii esattamente la gelosia di cui Chris mi aveva parlato.
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CODE 95023
RomanceSophia ha vissuto gran parte della sua giovane vita a inseguire un'immagine di sé che non rispecchiava neanche lontanamente ciò che lei avrebbe voluto essere. I suoi genitori, pur lasciandola crescere da sola, le avevano imposto, sin dalla nascita...