Capitolo 21 - Quattro di cinque; Seattle, Washington

679 43 82
                                    

«Sei veramente sicuro di voler ripartire senza provarci? Fino a qualche minuto fa sembravi molto più ottimista riguardo al suo atteggiamento» domandai piccata, dopo l'ennesimo tentativo di mio fratello di uscire dalla camera trascinando la sua valigia.

«Non lo so, ci ho ripensato! Torniamo da Isa e aspettiamo che Tony esca di galera» propose, strappandosi con i denti metà dell'unghia del pollice.

«Ok, facciamo così... se tu ti vuoi arrendere, bene. Io e Chris accompagniamo Lot a prendere il treno e, poi, facciamo un salto dalle gemelle. Non mi frega un bel niente se non vogliono far parte della nostra famiglia, ci servono i numeri incisi nei loro anelli e quante più informazioni possibili. Per quanto mi riguarda, una volta risolto questo, le nostre strade possono anche dividersi. Io non prego nessuno» mi innervosii anche io. Dentro di me sapevo benissimo che la loro scelta era legata a una promessa importante e non a un capriccio, ma comunque, anche provando a mettermi nei loro panni, non riuscivo a comprendere né la loro risolutezza né tantomeno la loro freddezza. Anche perché Lisa era un'entità a sé rispetto alla gemella, eppure, Lena non sembrava essere in grado di capirlo. Pareva, infatti, che fosse la prima a prendere le decisioni e la seconda a subirle in silenzio.

«Io resto qui, voi fate come volete... non parteciperò a nessuna delle due spedizioni» scosse la testa amareggiato, fissando con insistenza Lot. Non capii cosa stesse avvenendo, ma fiutai odore di guai.

La storia di Charlotte era bizzarra e dovevo ammettere che, malgrado i giorni passati insieme, avevo perso le speranze di poter creare con lei un vero rapporto. Ci sopportavamo benissimo, coesistendo negli stessi luoghi e nelle stesse situazioni, ma, quel legame che avevo creduto di poter stringere a un certo punto non si era mai concretizzato. In effetti avevo trascurato volontariamente di interessarmi allo strano rapporto creatosi tra lei e mio fratello, soprattutto visto l'impegno che stavo mettendo nel concentrarmi sulla mia relazione piuttosto pericolosa con Chris.

Non volli aggiungere altro, pregai soltanto Lot di sbrigarsi, vista ormai l'ora tarda.

Il suo treno sarebbe partito di lì a poco, mentre dopo un'ora esatta sarebbe iniziata l'amichevole di pallavolo alla quale avrebbe dovuto partecipare Lisa. Ci tenevo in qualche modo a vederla giocare per la prima e ultima volta, prima di dire addio a entrambe le mie sorelle.

Quando fummo finalmente pronti per andare, Mike e Lot non si salutarono neppure.

Non appena saliti in auto, un sospiro fin troppo profondo dell'altra ragazza, mi diede l'impulso per domandarle qualcosa.

Alla fine anche nel peggiore dei casi, probabilmente, non l'avrei più rivista, perciò tanto valeva farsi un po' gli affari suoi.

«Io e Chris possiamo saperne di più o questa storia morirà con voi due?» le chiesi ironicamente.

«Devi essere piuttosto cieca per non aver capito» ribatté Chris, sghignazzando al mio fianco.

«Sì, esattamente come vostro fratello a non essersi accorto di voi» lei alzò gli occhi al cielo, sbuffando.

«E comunque, se proprio ti interessa, non c'è stato niente per cui sia valsa la pena scegliere di non partire» sputò acidamente.

«Però qualcosa c'è stato» constatai in modo spontaneo.

«Innumerevoli cose sotto il vostro naso... ma a quanto pare voi Robertson non siete molto bravi a vedere ciò che non vorreste vedere... e menomale direi, non so se avresti guardato più il tuo fratellone allo stesso modo, o beh, anche questo pick-up» era molto arrabbiata e, ancor più delle sue battutine che alludevano al sesso, mi rimase impresso il sentimento che compresi lei provasse per Mike.

CODE 95023Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora