Capitolo 2

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Nick

I tre ragazzi erano scioccati, persino ai gatti si era rizzato il pelo. Sfortunatamente, avevano abbassato la guardia troppo presto e il nemico ne aveva approfittato per colpire. Nick, come, del resto, i presenti, sapeva che potesse esserci un'unica mente criminale dietro quest'azione vigliacca, ma il ragazzo non sarebbe certo rimasto buono, buono in attesa del prossimo colpo. Tutti sapevano bene che non si trattava nient'altro che di un avvertimento. Voleva comunicare loro che avevano pestato i piedi a qualcuno di troppo potente e che, presto o tardi, ne avrebbero pagate tutti le conseguenze. Il bel moro era preoccupatissimo per Anna, sicuro potesse essere il prossimo obiettivo. Con un po' di fortuna, quel bastardo maledetto non avrebbe preso alla sprovvista tanto facilmente l'agente Ryan, cioè suo padre. Ancora non si era abituato a considerarlo tale, per non parlare di Doc, altra figura paterna per lui – sì, negli ultimi tempi il ruolo di padre era decisamente conteso.

Comunque, adesso non c'era tempo per tergiversare, bisognava intervenire e salvare il salvabile. Come prima cosa, Anna sarebbe dovuta andare a stare in un posto sicuro, perlomeno, in sua assenza (Sì, la presenza dell'altro adone non era minimamente presa in considerazione!). Manco a dirlo, la ragazza si era armata di borsa e cappotto, ma non certo per andare a mettersi al sicuro e il bellimbusto dietro di lei non pareva affatto intenzionato a fermarla, tutt'altro!

"Povero me, ma è mai possibile che siano uno più scemo dell'altra!" Pensò furente. Probabilmente, se non fosse così "spaventato" di trovarsi la petulante vecchina armata di bastone sull'uscio di casa, avrebbe ben volentieri sfogato la sua frustrazione con una bella sessione di tiro al bersaglio, anzi se il bersaglio fosse stato il suo detestabile avversario, si sarebbe sentito davvero appagato!

Incurante della sua preoccupazione e del suo monologo interiore, l'intrepida giornalista era pronta a partire all'inseguimento del cattivo in questione, ma non aveva considerato il fatto che avrebbe dovuto passargli sopra con trivellatrice se il suo intento era di dirigersi sul luogo del misfatto. Sarebbe stato come mettersi un bel cartello al neon con su scritto "Ehilà, eccomi qua, fa' pure fuoco anche su di me!"

«Dove credi di andare? Mi sembra che, a meno che tu e il tuo "amico" non vi siate rincretiniti ulteriormente, sappiate che dietro questa storia c'è il "caro papà" e che chiunque abbia rapporti con me, è un possibile bersaglio. Dunque, l'unica cosa da fare al momento è prendersi una bella vacanza, tornartene nella bella Italia ed attendere che io abbia sistemato quel maledetto bastardo e la tua fottutissima organizzazione una volta per tutte. Dopo di ciò, potrai tornare qui al tuo impicciarti nelle vite altrui, siamo d'accordo?» Le spiegò lui, tenendo, nel frattempo, la porta ferma.

«Assolutamente no. Il solo pensare che accetti una simile proposta è una follia! Io sono una giornalista e, di certo, non scappo davanti alla prima difficoltà. Lo affronteremo tutti insieme. Ma, al momento, ciò che più mi preme è avere notizie del direttore. Sono terrorizzata al solo pensiero possa essergli successo qualcosa e furiosa per la vigliaccheria di quel bastardo infame.» Rispose la ragazza puntando i piedi, con lacrime di rabbia a pungolarle gli occhi e i pugni serrati. No, Nick sapeva che non ci sarebbe stato verso di farle cambiare idea, ma avrebbe sempre potuto addormentarla e caricarla su un bel volo in prima classe per l'Italia!

«Perdona l'intromissione, ma data la tua evidente preoccupazione, come mai non ci delizi della tua presenza facendoci da scorta? Ah giusto, un lavoro onesto per un tipo come te è una vera novità, quindi non sai bene come regolarti, giusto?» Intervenne Jack, posandogli una mano sul braccio che bloccava la porta.

«Quand'è che ti avrei autorizzato a mettermi le mani addosso? Ti sorprenderà, ma non sei il mio tipo.» Replicò di tutta risposta l'altro, quasi stizzito.

«Sentite, qui non abbiamo tempo per le vostre gare a chi ce l'ha più lungo o lo sguardo più fulminante. Una persona a me cara non so se sia viva o morta, perciò non m'importa se lì fuori ci sia Big Foot, l'uomo delle Nevi, il Diavolo in persona o quel porco maledetto con un fucile pronto a sparare, io andrò e basta. Ora, qualcuno viene con me o ci vediamo direttamente dopo?» Proferì la ragazza esasperata.

I due avrebbero anche voluto ribattere con qualcosa, ma considerato il fiume in piena che si stagliava dinanzi a loro ritennero fosse meglio evitare!

«Dannazione, sei una maledetta cocciuta. I muli in confronto a te sono principianti!»

«Ma senti da che pulpito viene la predica!» Nel mezzo del solito siparietto, il cellulare di Anna squillò. Era il numero del direttore.

«Direttore, per l'amor del Cielo, sta bene? È ferito?» Domandò lei a raffica, con gli altri due appiccicati a lei come sardine per sentire le risposte.

«Ah... Va bene, stiamo arrivando... Faremo il prima possibile.»

«Il direttore sta bene, lui in quel momento non era a casa perché stava preparando una sorpresa per la moglie. Oggi è il loro anniversario... Sfortunatamente, è proprio come pensavamo, l'esplosione è stata intenzionale. La moglie è in condizioni gravissime, i medici non sanno se ce la farà, le prossime ore saranno cruciali.» Disse lei, cercando di trattenere le lacrime e ai due ragazzi si spezzò il cuore, in particolare a Nick.

«Quel maledetto avrebbe dovuto rifarsela con me e non prendersela con degli innocenti.» Furente, spalancò la porta, ma prima tirò fuori una pistola di taglia più piccola di quella che Anna era solita vedere dallo stivale e la porse a Jack.

«Suppongo tu sappia come funzioni, giusto? Devi accompagnarla lì, tanto qualunque cosa io dica non sortirebbe effetto, perciò voglio almeno che non vada da sola. Andate in auto, non prendete strade isolate e state il più possibile in mezzo alla gente, intesi?» I due asserirono e Jack, seppure un po' reticente, prese la pistola.

Nick si stava preparando ad uscire, quando la ragazza lo afferrò per un braccio.

«Perché tu non vieni con noi?» Chiese in modalità cerbiatta, eccolo là il vero punto debole del bello e tenebroso!

«Devo parlare con Doc e poi voglio passare da... Ryan per capire come voglia procedere.» La presa di lei non sembrava allentarsi. L'ultima volta che gli aveva promesso che non sarebbe andato via, era andato a costituirsi e avevano dovuto fare il diavolo a quattro per tirarlo fuori.

«La moglie del direttore ha riportato delle bruciature al tratto respiratorio per il fumo inalato, ma, fortunatamente, se così si può dire, nessuna ustione grave. Comunque, nella sua bocca hanno ritrovato un pezzo di carta con su scritto che questo è solo l'inizio. Nick, noi dobbiamo fermarlo ed impedirgli di fare altro male.»

«Certo, lo faremo.» Dopo ciò, la attirò a sé in un forte abbraccio, quasi avesse paura potesse sfuggirgli come sabbia tra le dita. La baciò sulla fronte e dopo uno sguardo d'intesa con Jack, i tre varcarono la porta pronti a fronteggiare quest'altra sfida.



Un crimine in agguato per un cuore innamoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora