Capitolo 41

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Anna

I tre si erano preparati in attesa che qualcuno aprisse la porta per colpirlo e liberare la via.

«Ascoltatemi voi due, cerchiamo di non lasciarci una scia di morti dietro, ok?» Esordì Anna, afferrandoli entrambi per un braccio.

«Figurati se mi faccio dire qualcosa da te.» Stava dicendo l'altra, prima che l'unico uomo del gruppetto le pestasse "casualmente" un piede per evitare un incidente "diplomatico".

«Va bene, signorina investigatrice. Faremo come vuoi tu, però, sappi che se le cose si mettono male, finiremo tutti a tenere compagnia ai pesci. A te la scelta.» Spiegò lui, preparando caricando una pistola. Dovevano portarsi più armi possibili dietro, potevano sempre tornare utili, anche perché non avevano idea di quanti uomini fossero presenti sul mercantile.

«Ne sono cosciente, ma preferisco evitare morti inutili, se possibile. Adesso, vediamo di uscire da qui. Piuttosto, prima hai accennato che al fatto che dovremmo improvvisarci attrici. Cosa intendevi dire?»

All'ultima affermazione della ragazza, anche Jacqueline si era voltata, interessata al piano del suo ex sottoposto.

«Finalmente, noto un po' d'attenzione da parte di queste due belle signore. Bene, allora ascoltate bene...» Iniziò a dire lui sottovoce alle due. Non potevano assolutamente permettere che qualcuno origliasse.

Poco dopo, i tre erano pronti a mettere in atto il piano!

«Ah, ah, oh mio Dio, sì, sì, lì è perfetto...»

E l'altra a seguire: «Ehi, io sono forse trasparente? Voglio divertirmi anche io. Ecco bravo, così. Wow, meraviglioso.» Gli uomini fuori non potevano saperlo, ma le due non si stavano affatto divertendo molto in questa sceneggiata, al contrario del mercenario, il quale doveva davvero trattenersi per non sbellicarsi dal ridere all'assistere a un tale spettacolo.

Nemmeno tre minuti dopo, la porta si spalancò, ma loro erano spariti, o almeno così sembrava, mentre la lucina sul soffitto era stata spenta, lasciando gli avversari svantaggiati. Senza perdere tempo, il trio li attaccò, colpendoli alle spalle, dopodiché li legò con le stesse catene con cui i tre ragazzi erano stati bloccati.

«Forza ragazze, è ora di continuare. Anna, tu resta dietro di noi e prendi questa. Se si mette male, usala senza farti troppi scrupoli. Ricorda che, a dispetto di quanto tu creda, questa gente non se ne fa. Mi hai capito bene?» Esordì lui, mentre si caricava più armi possibili addosso. C'è da dire che anche Jacqueline aveva fatto una discreta scorta.

Anna, nonostante si potesse dire che si stava quasi abituando ad avere a che fare con armi e pistole, sia con Nick che con quegli altri, non riusciva comunque a smettere di temerle. Il solo vedere quel nero strumento, freddo come la morte e il dolore che può provocare.

"Ad ogni modo, devo riuscire a uscire viva da questa situazione, anche se dovrò sforzarmi ad andare contro i miei principi. Devo cercare di non usarla se non vitalmente necessario, però, per quanto mi costi ammetterlo, Alexander o qualunque sia il suo nome, ha ragione. Questa volta è davvero questione di vita o di morte e non voglio concludere questa triste disavventura con la mia." Concluse questo breve monologo interiore, Anna afferrò con decisione quello strumento di distruzione, nella speranza di poterlo convertire in un mezzo di "salvezza".

«Coraggio ragazze, seguitemi. Se farete esattamente come vi dico, vedrete che ce la caveremo.» Le incitava lui, anche se forse serviva solo ad Anna, visto che Jacqueline sembrava molto sicura di sé in un contesto del genere, anzi, per un attimo, la giornalista aveva addirittura pensato di vederla eccitata.

Man mano che proseguivano verso il ponte, gli avversari andavano aumentando, tant'è che Alexander e Jacqueline si erano ritrovati costretti ad aprire il fuoco, però, non sembrava li avessero colpiti fatalmente. Adesso contava arrivare fino alla cima e poi decidere il da farsi. Una volta arrivati su, però, scoprirono che le sorprese non erano ancora finite, dato che c'era ancora un bel po' di gente pronta a dare battaglia. I tre giovani, però, non erano certo disposti a tirarsi indietro. Anna riuscì a sparare ben due colpi, ferendo di striscio due degli aggressori, mentre i due compagni sembravano attraversati da una specie di fremito.

Un crimine in agguato per un cuore innamoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora