Capitolo 3

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Anna


Una volta in ospedale, Anna era rimasta ad attendere notizie da Jack, il quale era andato a cercare qualcuno a cui poter chiedere informazioni. Il suo pensiero non poteva far a meno di volare al povero direttore, che sarà oltremodo sconvolto. Le speranze di tutti erano rivolte alla signora Scott. Doveva assolutamente farcela, non potevano certo darla vinta a quel maledetto di Friederich.

Finalmente, il direttore apparve nel suo campo visivo e lei non perse neppure mezzo secondo per fiondarcisi e avere notizie più accurate.

Comunque, lei e Jack non sembravano essere stati gli unici ad aver avuto l'idea di rendergli visita; difatti, sembrava che l'intera redazione si fosse trasferita nella hall dell'ospedale per dare alla coppia tutto il supporto di cui avevano bisogno in quel momento.

«Direttore, come si sente?» Domandò Anna. Avrebbe voluto uscirsene con una delle sue per sdrammatizzare un po', ma non le veniva nulla in mente. Casa sua era saltata in aria, sua moglie era tra la vita e la morte... insomma, non erano molte le cose per cui stare allegri, però lei non ce la faceva proprio a vederlo così triste e abbattuto. Doveva assolutamente inventarsi qualcosa!

Proprio quando stava per chiedere altro, si accorse della presenza dell'agente Ryan, con ben due caffè bollenti in mano.

«Oh salve, menomale che anche lei è qui. Caspita non doveva essere così gentile da prendermi un caffè.» Esordì la ragazza prendendogli uno dei due bicchierini da caffè dalle mani. Il suo gesto, fortunatamente, sortì l'effetto sperato. Sul viso del direttore si dipinse un accenno di sorriso alla vista di un così simpatico siparietto.

«Anna, ti ringrazio per il tuo interessamento. Grazie davvero a tutti voi, scommetto che anche mia moglie pensi lo stesso e se potesse vi direbbe di andare a casa perché siamo tutti stanchi e provati. Non c'è bisogno di preoccuparsi dato che sono certo che mia moglie starà presto meglio e domani, se riesco, cercherò di passare in redazione...»

Anna stava per intervenire, dissuadendolo dall'idea, ma, stranamente Donna la precedette!

«Mi dispiace direttore, ma mi sento in dovere di dissentire e credo di parlare a nome di tutti se dico che non c'è affatto bisogno della sua presenza in redazione. La prego di non fraintendere questo mio discorso, lei è la roccia portante della redazione e sempre lo sarà, ma crediamo, anzi, siamo fermamente convinti che adesso debba impiegare tutte le sue energie per star vicino a sua moglie; per il resto, lasci fare a noi!»

Anna stessa non avrebbe saputo dirlo meglio. Difatti, lei e tutta la combriccola là presente si trovavano completamente d'accordo. Sopraffatto da tutta questa solidarietà, il povero direttore non poté far altro che proclamare la resa, lasciando, solo momentaneamente, le redini della sua "creatura".

Resisi conto che probabilmente il direttore avesse bisogno di un po' più di calma e tranquillità, la "ciurma" decise che fosse giunto il momento di incamminarsi sulla via del ritorno, non prima, però, di aver ripetuto fino allo sfinimento che avrebbe potuto chiamare per qualsiasi cosa senza problemi.

Anna e Jack, il quale, nel frattempo, era tornato con i rifornimenti, avevano già prontamente occupato la panca, manifestando la loro intenzione a non volersene proprio andare.

L'agente Ryan si sedette vicino alla ragazza, sfilandole un sandwich. Beh, almeno sarebbero stati in pari per il caffè! Anna stava cercando di ingozzarsi il più possibile così da tenere la bocca in perenne movimento nella speranza di dissuaderlo dal chiederle notizie del figlio. Che poi, se è tanto interessato perché non le chiede direttamente a lui, invece, che metterla in una posizione tanto scomoda?! Forse sarebbe stato meglio non far sapere subito ai quattro venti che, al momento, ed era fortemente intenzionata a far il modo di ridurre la permanenza dei due intrusi ai minimi termini, lei e i due fusti vivano tutti lo stesso tetto, vale a dire il suo, che tra l'altro non può neanche definirsi una reggia!

Ahimè, speranze vane, dato che l'uomo le rivolse uno sguardo da "adesso vuota il sacco o sarà peggio per te", o comunque qualcosa di simile!

«Ebbene, il tuo amato ti ha forse comunicato dove intendesse recarsi?» Chiese lui molto "cordialmente".

«Ehi, mi sa che lei ha frainteso la situazione...»

«Certo, certo. Comunque, sai se voglia ficcarsi già nei casini? Perché domani deve presentarsi in sede, dobbiamo decidere i termini del contratto e della sua posizione e ti posso assicurare che ho dovuto utilizzare tutti i favori di ero in credito, per cui non posso più pararlo se sgarra ancora.»

«Sono certa che lo sappia, ma non credo di doverglielo spiegare io che tenersi lontano dai guai non è proprio cosa sua. Sta cercando Friederich, proprio come tutti noi e io credo che dobbiamo dargli fiducia. Mi creda, sono certa che non ci deluderà. Vedrà che presto il cellullare squillerà e ci comunicherà di aver scoperto qualcosa. Inoltre, Doc sarà certamente insieme a lui, perciò possiamo stare abbastanza "tranquilli".» Confessò lei, con tanto di pacca sulle spalle.

«Io concordo con lei.» Intervenne Jack, dato che non aveva potuto evitare di ascoltare la conversazione.

«Sai che assicurazione.» Replicò l'agente, ma, in realtà, era quasi sollevato da queste parole. Se loro potevano avere fiducia in Nick, allora poteva farlo anche lui in veste di padre, anzi doveva.

Neanche a farlo posta, il cellulare di Anna squillò poco dopo ed era proprio Nick! Beh, probabilmente aveva doti divinatorie!

«Ehilà, stavamo proprio parlando di te. Di' la verità, hai chiamato perché ti fischiavano le orecchie, vero?» Domandò ancora con il boccone in bocca.

«Sì, è proprio così. Piuttosto, è tutto a posto? È successo qualcosa di strano?» Indagò lui, preoccupato.

«No, no, siamo tutti qua. I ragazzi della redazione sono andati a casa, ma io, l'agente Ryan, il direttore e Jack siamo tutti qui, al sicuro.» Lo rassicurò lei.

«Non temere, con me non corre alcun pericolo. Non si può certo dire lo stesso di te.» Questa volta fu Jack a tirargli direttamente l'arco, altro che una semplice frecciata.

"Ma questi due la smetteranno mai di appiccicarsi mi domando." Pensò amareggiata la giovane.

«Di' pure all'idiota di fianco a te che di lui me ne occupo dopo, adesso abbiamo faccende più importanti.»

«Ci sono novità?»

«Sì, ma non sono buone. Doc, grazie a dei suoi informatori era riuscito a scovare i due bastardi che hanno ridotto la moglie del tuo capo in quelle condizioni, ma...»

Anna non gli diede neppure il tempo di concludere la frase che si era già messa in piedi per raggiungerlo, adesso doveva solo comunicare la notizia ai presenti, ma il ragazzo la fermò.

«Sono stati uccisi. Stesso modus operandi, un colpo alla tempia.»

«Non voleva lasciare tracce...»

«Probabilmente avevano tirato troppo la corda e questo è stato il risultato e adesso siamo punto e a capo.» Disse amareggiato Nick, ma Anna non glielo avrebbe permesso. Non era il momento di gettare la spugna. Non esiste il delitto perfetto e certamente, in un modo o in un altro, sarebbero arrivati a Friederich.

«State attenti, il tempo di informare gli altri e siamo subito da voi. Dirò a tuo pad..., cioè all'agente Ryan di mandare intanto degli agenti sul posto. Mandami le coordinate.»

E una volta messi a conoscenza, si avviarono tutti sul posto, Anna inclusa, tanto non ne sarebbe rimasta fuori neppure se l'avessero incatenata al letto.



Un crimine in agguato per un cuore innamoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora