Nick
Come riferito al suo "capo", caspita doveva ancora abituarsi a questa sua nuova veste, si diresse al Guggenheim Museum, perché qualcosa gli suggeriva che lo aspettasse il suo primo incarico. Vi si diresse in tutta fretta, non prima però di avvisare Anna. Come previsto, la compagna iniziò a sobissarlo di domande, alle quali lui rispose con la solita vaghezza che lo contraddistingueva, aggiungendo, però, che l'avrebbe aggiornata una volta capito in cosa consistesse l'incarico.
Non riusciva veramente a comprendere come mai Anna incontrasse tante difficoltà a muoversi nella Grande Mela.
"Sarà che non c'ha ancora preso la mano, del resto, l'Italia è molto diversa dagli Stati Uniti." Rifletté lui, uscendo dalla sua auto.
"È davvero meraviglioso poter tornare a guidare questa meraviglia. Forse dovrei prestarla anche ad Anna, così la smetterebbe con le maratone e, soprattutto, non sarebbe più costretta ad accettare i passaggi di quel becchino da strapazzo. Anzi, sarò io a darle uno strappo ogni qualvolta ne avrà bisogno, così potremo sfruttare questi momenti per trascorrere un po' di tempo insieme. Con tutto ciò che è accaduto nell'ultimo periodo non abbiamo praticamente più avuto occasione alcuna per stare un po' insieme senza compagnie indesiderate. Ah dannazione, è tutto così nuovo per me, non ho mai avuto a che fare con una ragazza come lei e non mi sono mai sentito in questa maniera. La situazione va chiarita al più presto, in fondo, sono sempre stato una persona pragmatica, perciò dovrò trovare il modo di mettere in chiaro i miei sentimenti, a scanso di equivoci! E devo anche trovare il modo di mandare quell'altro "approfittatore" verso altri lidi. Ah, d'accordo, un problema alla volta. Al momento, sarà meglio che cerchi di capire il motivo della mia visita, per il resto si vedrà."
E dopo qualche riflessione personale, l'antieroe parcheggiò l'auto, dirigendosi poi all'entrata del museo. Cercò di tenersi a distanza dalle comitive di amici, turisti e famiglie per dare un'occhiata in giro, ma tutto sembrava essere al suo posto. Per un momento, il dubbio che il supervisore si stesse burlando di lui gli sfiorò la mente, ma dovette subitamente ricredersi. Per un esperto d'arte come lui, nonché abile falsario, non gli fu difficile notare la falsità dell'opera a cui si trovava dinanzi.
Pronto e scattante come suo solito, non perse nemmeno un attimo per chiamare il suo insostituibile compare. Va bene che adesso era diventato un consulente per l'altra parte della barricata, ma non per questo doveva abbandonare i suoi più cari e vecchi amici!
«Ragazzo, ti sembra forse l'ora per svegliare un povero vecchio?» Rispose l'amico, burbero come suo solito. Tendenzialmente lavorava di notte e prima delle undici di mattina si rendeva reperibile solo per vere emergenze. Beh, secondo il moro quella lo era eccome.
«Smetti di borbottare come tuo solito, so che tanto ti stavi annoiando a morte e avevi bisogno di un po' di movimento e ringrazia di avere un amico come me.»
«Piantala di girarci tanto attorno, razza di scocciatore e vai dritto al punto.»
«Siamo nel mezzo di una faccenda che scotta, vecchio mio. Proprio come ai vecchi tempi.» Esordì il suo pupillo con un timbro squillante che non era proprio da lui. A quanto pare, a detta di Doc, non era l'unico ad aver bisogno di un po' di adrenalina!
«La vuoi smettere di tenermi sulle spine, sì o no?!» Replicò lui, esasperato da quest'estenuante attesa!
«A quanto pare, mi trovo invischiato in un giro di falsari e penso anche di sapere chi ne è a capo.» Spiegò Nick. Il tratto e la pennellata erano inconfondibili, le avrebbe riconosciute tra milioni. Sì, non poteva proprio sbagliarsi, appartenevano a Jacqueline Lowel, sua vecchia fiamma con la quale non si era lasciato nel migliore dei modi.
"Credevo che ormai avesse trovato qualche imbecille ricco e pomposo da spennare, a dirla tutta, più d'uno. Erano anni che non ne sentivo più parlare, chissà perché tornare in azione dopo così tanto tempo. Qua la cosa non mi quadra." Preso dalle rimembranze del passato, il ragazzo aveva smesso di ascoltare le lamentele da parte del suo interlocutore.
«Sì, perdonami, mi ero un attimo distratto.» Confessò lui, ancora incredulo delle recenti scoperte.
«Ma certo, figurati, tanto io sono a disposizione di sua grazia. Mi dica Sir, gradisce anche un caffè?» Lo sfotté lui.
«Penso che dietro ai falsi ci sia Jacqueline.» Svelò di getto Nick.
«Quella Jacqueline? La serpe travestita da agnello?» Anche Doc non sembrava aver reagito particolarmente stoicamente alla notizia. Del resto, come dargli torto?! Lei era davvero un diavolo con le sembianze di un angelo. Avevano avuto una storia ricca di passione e avventura. Sognavano di fuggire insieme per godersi le ricchezze guadagnate e iniziare una nuova vita altrove, fino all'improvviso voltafaccia di lei. Nick reagì malissimo a quella delusione, buttandosi a capofitto nel "lavoro" e finendo per svolgere sempre più compiti per quel bastardo del patrigno. In ogni caso, non era certo il momento di rivangare il passato. adesso doveva cercare di capire come poter venire a capo della questione. Ebbene, era dunque giunta l'ora di pareggiare i conti.
«Sì, proprio lei. Non mi posso sbagliare.»
"Ciò che mi domando è che razza di incompetenti si siano occupati della classificazione di queste opere. Un esperto d'arte lavorandoci su, noterebbe che questi due quadri non sono autentici. L'unica spiegazione è che essendo di un pittore emergente, i controlli non siano stati tanto stringenti. Comunque, se la voce è giunta alle orecchie del dipartimento, sono già in allarme, perciò devo stare ben attento a come mi muovo. Dannazione, adesso che è tornata in giro, ho finito di stare tranquillo! Beh, si fa per dire, anche perché quando mai mi capita di avere un attimo di pace?! La cosa migliore da fare è rintracciarla il prima possibile e togliermela di torno. Proprio adesso che le cose stavano iniziando a mettersi per il verso giusto doveva risbucare fuori quella "piaga" dal passato?"
Conclusa la chiamata con Doc, il neo consulente si affrettò a chiamare il capitano Brennel.
«Mi metto subito all'opera. Credo di avere una pista, ma ho bisogno di un po' di tempo per lavorarci su.» Disse lapidario Nick, ricevendo l'assenso dell'interlocutore.
Scrisse a Doc di incontrarsi nei pressi del porto alle 13.00. Poi avrebbero deciso il da farsi!
Non c'era un attimo da perdere.
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Un crimine in agguato per un cuore innamorato
Literatura FemininaL'avventura di Anna e Nick prosegue. Nuovi crimini e intrighi sono in agguato per i due protagonisti, nel frattanto alle prese con la loro turbolenta relazione e con un terzo incomodo piuttosto invadente. Riusciranno stavolta a unire cuore e giusti...