Nick
Lo spettacolo all'interno era tutt'altro che piacevole. A quanto pare, era il momento della pausa pranzo e non c'era nessuno dentro, a parte le disgraziate cavie. Saranno state più o meno dieci o undici persone, o quel che ne rimaneva, incatenate al muro braccia e gambe. Erano tutti collegati a dei macchinari atti a controllare i loro valori corporei.
«È orribile, anzi è disumano.» Disse Anna con un filo di voce. Era bianca cadaverica, ma, del resto, come darle torto alla vista di un tale orrore. Persino Nick stentava a credere ai suoi stessi occhi.
«Sapevo che questa droga era tremenda, ma non avrei mai potuto immaginare fino a questo punto. Per quel bastardo, l'Inferno sarebbe un villaggio vacanze. Dobbiamo trovare il modo di smantellare questo posto.»
«Hai perfettamente ragione. Scattiamo delle foto, abbiamo bisogno di prove.» Intervenne lei, rovistandosi in tasca in cerca del cellulare. Lui la fermò seduta stante.
«Non possiamo. Siamo controllati a vista. Questo posto sarà senz'altro pieno di telecamere e che un qualche scienziato della struttura faccia delle foto darebbe decisamente nell'occhio, non credi?» Le spiegò sotto voce.
"Inoltre, sono convinto che questo posto sia cosparso di cimici e microfoni. Del resto, quel maledetto ha sempre saputo investire bene e non ha mai lesinato sui dispositivi di sicurezza, specie se servono a tenere al sicuro tutti i suoi sporchi maneggi."
«Ma allora come possiamo fare?! Aspetta, forse ho un'idea.» Lo interruppe lei, prima di lanciarsi a capofitto nel suo piano senza neppure consultarlo.
La matta in questione aveva ben pensato di avvicinarsi a uno dei poveri disgraziati e di provare a svegliarlo. Gli posò una mano su una spalla, cercando di destarlo. Fortunatamente, anzi sarebbe meglio dire per un intervento divino, il suo partner era riuscito a sottrarla appena un attimo prima che potesse essere fatta a pezzi dall'uomo.
«Bella idea, sul serio! Se il piano era farsi ammazzare, ci saresti riuscita a meraviglia.» Disse lui, con lei ancora tra le braccia. Nonostante tentasse di mantenere una parvenza di dignità, era decisamente felice di essere scampata a una morte dolorosa!
«Va bene, ok, forse non è stata una delle mie idee più felici degli ultimi tempi, ma non vedo il bisogno di infilare il dito nella piaga.» Lo sguardo di lui diceva tutt'altro!
A corto di piani B, Nick fece l'unica cosa possibile al momento, iniettargli un'altra dose massiccia di tranquillante.
«E se muore?» Chiese terrorizzata Anna, aggrappandosi al camice del compagno.
«Non succederà. Bastasse così poco per farlo, non sarebbero macchine da guerra degne di questo nome. Lo terrà solo buono per un po'.»
«Io penso che dosi così potrebbero tramortire un cavallo. Un uomo normale sarebbe morto stecchito già dopo la prima.»
«Anna, queste persone non sono più esseri umani. Questa non è una droga come altre, è il non plus ultra. Talmente distruttiva da annientare qualsiasi stimolo, fisico e mentale e capace di far combattere il "prescelto" fino alla morte, senza alcuna possibilità di autoconservazione.»
«Dobbiamo trovare il modo di evitare che continuino a effettuare esperimenti del genere. Non so nemmeno se basterebbe un foglio per elencare i capi di accusa che tutto questo comporta. È aberrante e disumano.»
«Non devi convincere me, io sono della tua stessa idea.»
Prima di levare le tende, Nick pensò a un piano per ottenere qualche prova. Voleva prelevare delle provette della sostanza e del loro sangue dal frigo e portarle a far analizzare. Poi le avrebbero usate per dare qualcosa in mano all'FBI.
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Un crimine in agguato per un cuore innamorato
ChickLitL'avventura di Anna e Nick prosegue. Nuovi crimini e intrighi sono in agguato per i due protagonisti, nel frattanto alle prese con la loro turbolenta relazione e con un terzo incomodo piuttosto invadente. Riusciranno stavolta a unire cuore e giusti...