Capitolo 4

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Nick

Nick e Doc ritennero inutile dire ad Anna di non venire, tanto non lo avrebbe fatto comunque, perciò adesso era solo questione di tempo. Presto una volante della polizia sarebbe giunta sul posto e i due "giustizieri" avrebbero potuto dire sayonara a qualsiasi cosa potesse essere ancora per incriminare il mandante di ciò. Nick era pronto a scommettere tutto ciò che possedeva (proprio un sacco di averi) che Friederich avesse talpe più o meno in ogni corpo armato. Il potere del denaro, purtroppo, fa gola a molti e la corruzione è un cancro che miete fin troppe vittime.

«Doc, più o meno, quanto tempo abbiamo prima del loro arrivo?» Chiese Nick al balenargli un'idea in mente.

L'interlocutore, dando un'occhiata un po' scettica allo scorrere delle lancette, ipotizzò una mezz'oretta massimo, considerato il traffico newyorkese, ma con la dea fortuna di mezzo non si può mai sapere.

Nick, guardandolo tirare su il collo del cappotto per combattere il freddo, non poteva far a meno di pensare a uno di quei vecchi film noir ambientati sempre presso porti o zone simili. Accidenti, Anna lo stava veramente contagiando se aveva iniziato a fare riferimenti del genere!

«Come al solito, dovremo darci una mossa. Infrangiamo qualche regola come ai vecchi tempi, che dici?» Propose il ragazzo al mentore.

«Ogni tanto ti esce ancora qualcosa di sensato da quella bocca. Fa' ciò che devi, ma in fretta o questa volta non basteranno tutti i santi del Paradiso per tirarti fuori dalla topaia dell'altra volta.»

«Non riesci proprio a trattenerti dal dirlo ogni santa volta, vero?» Replicò il giovane, addentrandosi nell'appartamento senza attendere una risposta. Probabilmente, una volta fuori avrebbe dovuto sentirsi un'altra sonora predica da parte del partner.

A dispetto delle apparenze, non tollerava proprio che si lasciassero i discorsi in sospeso. Beh, avrebbe dovuto occuparsene in separata sede, adesso doveva pensare a cercare qualcosa prima dell'arrivo di tutta la brigata con FBI annesso. Gli dispiaceva agire prima senza aspettare la partner, ma non c'era molta altra scelta!

Fortuna vuole che avesse i guanti a portata di mano, comunque, doveva star attento a non spostare niente o a non lasciare tracce. Doc avrebbe dovuto avvisarlo appena avesse intravisto gli altri arrivare.

Anzitutto, si guardò in giro per vedere se ci potesse essere qualcosa di utile, ma senza grandi risultati, sfortunatamente. Erano stati attenti, ma Nick sa bene che il delitto perfetto non è di questo mondo e, nonostante lo scorrere del tempo gli fosse avverso, non aveva la minima intenzione di andarsene a mani vuote. Doveva mantenere lo stesso spirito di Anna!

Ebbene è proprio il caso di dire "chi cerca, trova"; osservando bene da vicino, sul viso di uno dei due scagnozzi riscontrò uno schizzo di sangue ancora fresco, probabilmente appartenente all'omicida. Con un po' di fortuna avrebbero avuto una pista.

L'unica cosa sarebbe stata confrontare il campione e sperare che il criminale fosse già schedato, altrimenti sarebbe stato un altro buco nell'acqua, ma non potevano agire certo per vie legali, rischiavano di giocarsi l'unico asso nella manica. Avrebbe chiesto a Doc di occuparsene, rivolgendosi ad un laboratorio di sua fiducia, lontano dalle grinfie dell'organizzazione. Aveva pensato di rivolgersi anche a Jack, ma era indeciso perché nel fare ciò avrebbe potuto metterlo in pericolo. Si potrebbe definire un eccesso di zelo, ma Nick riteneva fosse meglio ridurre i rischi il più possibile.

Senza ulteriori indugi, usò uno dei suoi guanti per prelevare il campione e poi lo piegò in tasca, cercando di mantenerlo intatto il più possibile. Nel frattempo, si affrettò ad uscire il più velocemente possibile dalla catapecchia che definivano "appartamento".

A quanto pare il suo sesto senso pareva essere ancora vigile e funzionante, difatti pochi attimi dopo essere uscito e ricongiuntosi con Doc, due volanti dell'FBI si palesarono di fronte a loro e da una di esse ne uscirono Jack, Anna e l'agente Ryan. Ancora non era pronto a realizzare il fatto che si trattasse del padre biologico, ma, del resto, non è certo una cosa semplice.

«Allora, non avete visto niente di strano? Magari qualcuno nei dintorni?» Domandò la ragazza a mo' di mitraglietta, ma i due le furono utili come un due di picche!

«Sono terribilmente desolato nell'infrangere le tue aspettative, ma, a parte i due simpaticoni freddi e duri sul pavimento là dietro, non si è mossa una foglia. Chissà, magari i cattivoni responsabili di questo, dopo aver assolto al loro dovere hanno ben pensato di andarsi a godere un bel pasto caldo in buona compagnia.>> Rispose sardonico Nick, con una risatina di Doc a seguire.

Poco prima che Jack si unisse alla conversazione, Nick riuscì a confidarle all'orecchio di avere una prova in mano, ma le intimò di non farne assolutamente parola con nessuno.

"Prima o poi dovrò cercare di trovare il modo di avere un momento solo con Anna per parlare, anche perché in un modo o in un altro quel medico pomposo da strapazzo è sempre tra i piedi." Pensò Nic, passando la prova a Doc senza essere visto da nessuno. La cosa però non sfuggì allo sguardo attento della ragazza.

Passando a un argomento invece un po' più spinoso per il bel tenebroso, l'agente Ryan stava cercando di scambiare due parole col figlio, ma Nick non sapeva bene di cosa mai potessero parlare. In ogni caso, non avrebbe potuto evitarlo per sempre, del resto, presto avrebbe dovuto iniziare la collaborazione con l'FBI, o meglio, iniziarla sotto contratto, dato che la maggior parte degli avanzamenti nelle indagini erano stati possibili grazie agli sforzi congiunti suoi, di Anna e Doc, senza però togliere una piccola parte al corpo dell'FBI.

«I miei agenti sono già dentro, ma dubito troveranno qualcosa che non abbia già rinvenuto tu. Sei riuscito a scoprire qualcosa?» Chiese il padre.

Nick mise su un'espressione "ignara", ma il vecchio lupo non aveva bisogno di sentirsi dire a parole che aveva già provveduto a un'accurata perizia, in fondo si trattava di aiutare Anna e di trovare una minima traccia per inchiodare quel maledetto criminale traditore.

«So ciò che faccio. Non è per mancanza di fiducia nei tuoi confronti, ma affidare la nostra unica prova all'FBI è troppo rischioso e lo sai anche tu. Per questa volta, dovremo agire secondo i miei metodi, ma ti assicuro che non sarà una regola.» Confidò al padre, ma quest'ultimo non era troppo convinto di queste sue parole, nonostante ciò si fidò di lui.

Adesso rimaneva solo sperare che quella traccia potesse tornare utile e, per quanto lo concerneva, evitare di finire nuovamente in galera poco prima di iniziare un incarico "onesto"!





Un crimine in agguato per un cuore innamoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora