Capitolo 6

20 2 1
                                    

Nick


Mentre dall'altro lato della città, la giovane giornalista era sicuramente alle prese con qualcosa di scottante tra le mani, l'unica cosa bollente che Nick avesse a portata di mano in quel momento è quella sciacquatura di piatti che quei colletti bianchi si ostinavano a definire caffè! L'ex ladro aveva infatti provato più e più volte la deliziosa miscela italiana (difatti, era anche solito finirsi i pacchetti di caffè che Anna si faceva mandare dai parenti) e non aveva nulla a che spartire con quell'orribile intruglio!

Comunque, il ragazzo non era lì in quanto degustatore ufficiale di nuove miscele, altrimenti avrebbe dovuto depennarli per primi dalla sua lista. Ebbene, era stato chiamato dall'agente Ryan per l'affido del suo primo incarico. Probabilmente, tutti credevano che si sentisse come un marmocchio al primo giorno di scuola, con tanto di sorriso sdentato e quell'enorme fiocco azzurro che ti fa sembrare come un pacco da scartare! Ma, sorprendentemente, non era così, anzi, tutt'altro. L'ex ladro non riusciva proprio a far a meno di domandarsi cosa ci facesse uno come lui nel cuore del "territorio nemico".

"Sì, so bene che se non fosse stato per la "brillante" idea di quei due furboni sarei ancora a tenere compagnia a dei "simpaticoni" grossi come armadi e tatuati come rockstar, però non so quanto sia stata effettivamente una buona idea. Potrei combinare qualche guaio e trascinare a fondo con me tutti quelli che hanno creduto in me. Che situazione. Ma poi si può sapere quanto ancora dovrò attendere? È ormai trascorsa più di un'ora dal mio arrivo, ma l'unica cosa che abbiano saputo fare è stata mettermi a sedere davanti a questa dannatissima scrivania. La mia pazienza si sta davvero esaurendo. Sarò anche un ex criminale, ma ho sempre considerato la puntualità un indispensabile segno di educazione!" Pensò Nick, lisciandosi gli eleganti pantaloni neri e facendo finta di levarsi inesistenti pelucchi dalla giacca abbinata. Si consolava, però, osservando la magnifica giornata di sole splendere al di là della finestra.

Nel bel mezzo delle sue elucubrazioni, vide palesarsi dinanzi a sé Mr. Baffo, alias del responsabile del dipartimento dei cosiddetti "colletti bianchi" (per chi non li conoscesse, si occupano di crimini finanziari.)

Il capitano, Ethan Brennel, a quanto pare era un ex cecchino che ha deciso di appendere il fucile di precisione al chiodo e missioni ad alto rischio per passare a una vita un po' più "tranquilla". Era completamente canuto, più o meno della stessa stazza del padre e con un paio di baffi particolarmente evidenti. Comunque, al guardare le tenere foto di famiglia con tanto di cane coccoloso leggermente sovrappeso, perdeva tutto l'aplomb da uomo duro e misterioso capace di far cantare come un canarino anche la più canaglia delle canaglie!

«Signor Raiseheart, devo dire che ne ho viste di cose in vita mia, ma lei è riuscito a stupirmi. Chi l'avrebbe mai detto che un giorno si sarebbe trovato all'altro capo della mia scrivania, per di più in cerca di un impiego.» Esordì l'uomo e Nick, per un momento, ebbe la tentazione di ridergli in faccia. Era palesemente ovvio che lo stesse sfottendo, ma, per quanto gli costasse, forse non sarebbe stata la mossa migliore rispondere a tale provocazione. Del resto, aveva promesso ad Anna che avrebbe fatto di tutto per restare fuori dai guai e dato tutto ciò che lei aveva fatto per lui, avrebbe dovuto fare di tutto per tenere fede a tale promessa.

«Come suona il vecchio adagio, "nella vita, mai dire mai".» Rispose lui.

«Vorrei scontare la mia pena prestando i miei servigi a voi. Credetemi, come già saprete e come vi avrà ulteriormente informato l'agente Ryan mi considero un uomo dalle mille risorse e, considerato che non sono un sostenitore della falsa modestia, non sono l'unico a pensarlo.»

«La sfrontatezza certo non le manca, comunque è una mina vagante e, nonostante le mille raccomandazioni di suo padre nei suoi riguardi, ho ancora diversi dubbi ed è ben lontano dall'avere la mia fiducia, anzi, per amor di onestà, quella di tutte le forze dell'ordine. Lei è stato braccato per anni, ha compiuto truffe, furti e chissà cos'altro in giro per il mondo, facendosi beffe di tutti noi. Adesso, invece, ritrovatosi con le spalle al muro e braccato persino dallo stesso uomo che lo ha allevato come un figlio, si rivolge a noi per commutare la sua pena diventando un nostro collaboratore. Mi dica chi ce lo dice che lei non ricadrà nelle vecchie e care abitudini oppure che non stia in realtà facendo il doppio gioco per poter poi riferire tutto al suo "amato" padre.»

Al sentire l'aggettivo amato accanto alla parola padre, a Nick si accapponò la pelle, alzandosi subitamente in piedi come se fosse appena stato attraversato da una sorta di scarica elettrica e scaraventando la povera sedia a pochi metri di distanza.

«Tutto ciò che ha detto è giusto, ma nessuno ha mai sostenuto che mi aspettassi la fiducia di qualcuno, tutt'altro. Mi aspettavo un simile atteggiamento, io farei lo stesso, ma se sono cambiato è perché qualcuno a me molto caro mi ha mostrato che potevo essere molto meglio di ciò ero e io voglio crederci. Non serve che crediate alle mie parole, sono chiacchiere e niente di concreto, ma datemi una possibilità di dimostrare che posso essere utile. Io voglio quell'uomo distrutto come nessun altro al mondo. Non sostengo sia interamente responsabile delle mie azioni, ma lo è in gran parte. È vero, avrei potuto ribellarmi prima dal suo giogo, ma, per quanto perverso e assurdo, era l'unica famiglia che avessi mai avuto. Ma quando ho scoperto di cosa fosse davvero capace, ho capito di non aver capito niente della vita e di aver vissuto sempre in una bolla di opulenza e potere che mi ha sempre tenuto distante dall'amore, dall'amicizia, da ciò che davvero si intende per famiglia. Per cui la prego, mi dia solo una possibilità e io farò l'impossibile per metterla a frutto.»

I presenti erano a bocca aperta, sembrava che tutti, anche chi non c'entrava niente, si fossero fermati ad assistere a una confessione così accorata.

«Ricordi che avrà un'unica occasione e al primo sgarro o ripensamento, può star certo che farò di tutto per farle dare il massimo della pena e questa volta neanche miss occhioni o il caro agente Ryan potranno risparmiargliela. Ha capito bene?» Sentenziò l'uomo.

«Cristallino.»

«Bene, tra oggi e domani le farò sapere in cosa consisterà il suo primo incarico. Si prenda la mattinata libera. Ah, se posso consigliarle si faccia un giro al Guggenheim, oggi organizzano una bellissima mostra, sarebbe davvero un peccato perdersela.»

«Seguirò il suo consiglio, dunque. Si faccia sentire lei. A presto.» E dopo un cenno di saluto al padre, si avviò, certo che ci fosse qualcosa di strano a questa mostra. Probabilmente, si trattava della prova del fuoco.

Un crimine in agguato per un cuore innamoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora