Capitolo 23

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Anna

Nel mentre i due ragazzi sfrecciavano sulla via del ritorno, la giovane era già schizzata a casa alla velocità della luce alla ricerca di risposte e di soluzioni.

«Ehi Nick, dobbiamo parlare.» La giovane, dopo aver spalancato la porta, si era fiondata dentro alla ricerca del fidanzato o qualsiasi cosa fosse. La chiacchierata a cuore aperto col musicista di strada le aveva dato l'input che le serviva per sbloccare la situazione. Dunque, era finalmente giunta l'ora di sistemare le cose.

"Ma quanti diavolo di messaggi mi hanno mandato quegli altri due?!" Si chiese, scorrendo nel mare di audio, chiamate perse e messaggi.

"Dev'essere senz'altro successo qualcosa di grave." Si disse tra sé e sé, continuando, nel frattanto, a dare un'occhiata in giro per vedere se fosse tutto a posto.

"È mai possibile che io non possa allontanarmi neppure mezzo secondo, senza che succeda la fine del mondo?" Proseguiva senza sosta con i suoi dissidi interiori alla ricerca delle chiavi dell'auto. Assicuratasi che i gatti fossero tranquilli, si preparò a uscire nuovamente, sfoderando il suo spirito da investigatrice, alla ricerca di qualche indizio, dato che i due non erano raggiungibili.

"Suppongo di poter riportare tutto al Karma. Vabbè, me ne occuperò dopo, adesso è meglio che vada a cercare di capire qualcosa in più. Il primo da cui andare è Doc, certo, non è che la prospettiva di andarmene di notte, da sola, al porto mi entusiasmi, ma, al momento, il piano B non c'è. Tanto, di sicuro, l'agente Ryan non ne saprà ancora niente, perciò è anche inutile che lo faccia preoccupare prima del tempo. Va bene, ora meno chiacchiere e più falcate!" Pensò, prima di scontrarsi con gli enigmi in questione. Eh già, manco a dirlo, si erano palesati proprio quando la giornalista aveva aperto la porta, facendola quasi rimbalzare sul petto dell'amato.

«Ma si può sapere dove diavolo sei stata? E perché non rispondevi al cellulare? C'hai fatto preoccupare, razza di incosciente.»

Dopo questa carrellata di rimproveri, per non dire peggio, la ragazza, replicò: «Ma dico, sei scemo o cosa? Sai che non porto il cellulare con me se porto i gatti a fare un giro qui intorno. Mi piace cogliere l'occasione per staccare un po' e respirare un po' l'atmosfera newyorkese. E, comunque, avresti anche potuto evitare di fiondarti davanti alla porta proprio quando la stavo aprendo, mi sarei risparmiata un'onda d'urto! In ogni caso, si può sapere che diavolo è successo stavolta?!» Chiese lei, esasperata.

In tutto ciò, Jack era di nuovo a casa sua e sembrava visibilmente provato, tanto da andare ad accasciarsi a peso morto sulla prima sedia disponibile.

«Rispondimi Nick, hai fatto qualcosa a Jack, vero? Ma come ti sei permesso di ridurlo in questo stato, eh? Il fatto che abbia ammesso di nutrire dei sentimenti per te non ti autorizza a trattare una persona a me molto cara in questo modo. Ti è chiaro il concetto?» Nonostante le buone intenzioni, l'umore di Jack non accennò a migliorare, tanto meno quello di Nick, il quale sembrava ormai di essere sul punto di cominciare a fumare dalle orecchie!

«Razza di deficiente, non è per me che sta così. E la prossima volta, vedi di portarti il cellulare dietro, anche in bagno, se serve. Ed evita di restare da sola il meno possibile, anzi, con Jack abbiamo pensato di fare a turni per scongiurare il pericolo.» Nick stava dicendo il tutto con una tale naturalezza che ad Anna sembrava quasi "brutto" obiettare!

«E da quand'è che decidete voi se e quando posso restare sola?! Ma siete forse impazziti?» ribatté lei, furiosa. Era davvero allibita.

"Altro che "il matrimonio è la tomba dell'amore", qua non ci siamo dichiarati nemmeno due ore fa e già stiamo a questi livelli!" Meditò la ragazza, continuando a chiedere il motivo di cotanta agitazione e fermento.

«Pensavamo fossi stata rapita.» Esordì Jack di punto in bianco. Anna era allibita. Ma l'espressione sbiancata e stanca di Jack non faceva che confermare i suoi timori.

«Come avete fatto ad arrivare a una conclusione del genere?»

Dopo questo, Nick estrasse il foglio che aveva ricevuto per mostrarlo alla ragazza. Anche lui sembrava... stanco.

«Ma è stato davvero Friederich a ordire questa trappola? Vi ha fatto del male? Comunque, siete stati degli incoscienti ad agire senza l'aiuto dell'FBI. Se aveste informato l'agente Ryan, avrebbe sicuramente saputo come comportarsi. Ti ricordo che è il più grande nemico di quel grandissimo bastardo.» Anna si stava veramente impegnando per non esplodere, ma la cosa stava risultando molto complicata.

«Potevano morire e tutto perché non mi sono portata uno stupidissimo cellulare!» Si disse a denti stretti. Stava quasi per piangere. Questa situazione stava diventando davvero insostenibile.

«Allora? Qualcuno mi risponde? Cosa dobbiamo aspettarci?»

«Il mandante, almeno in questo caso, era Jacqueline.»

«La tua ex? Oddio, a questo punto era meglio avere uno scontro frontale con tuo padre. È davvero incredibile, adesso inscena persino il mio rapimento. Mi auguro che abbiate chiamato la polizia o chiunque altro per farla arrestare.» Esordì la ragazza, gettandosi sul divanetto.

«No.»

«Come sarebbe a dire no? Nick, pretendo una spiegazione. Quella donna è una nostra nemica. Lo è anche per te, giusto?» Nel frattanto lui aveva preso posto accanto a lei.

«Ma certo che lo è anche per me. Quella donna mi ha tradito nel modo più subdolo e per questo non la perdonerò mai. Ma Anna, se c'è una cosa che ho imparato in tanti anni in un ambiente del genere è di saper sfruttare le occasioni quando si presentano e non ho intenzione di lasciare nulla di intentato. Quel porco ha fatto del male a troppe persone e si è anche servito del sottoscritto. Ha distrutto la mia famiglia, si è preso la vita di mia madre, di mio padre e la mia, perciò io userò qualsiasi mezzo a disposizione per dargli quel che si merita, anche se per farlo dovrò momentaneamente allearmi con quella serpe. Voglio però che ti sia chiaro che io non ho alcun dubbio su di noi e spero davvero che tu abbia abbastanza fiducia nel nostro rapporto da fidarti di me.»

«Ho fiducia in te. È lei a farmi paura. Nick, hai fatto tanto per arrivare fin qui e temo che quella donna possa vanificare i tuoi sforzi. Voglio che tu sia onesto con me al cento per cento, senza mosse avventate o colpi di testa, chiaro? Dobbiamo collaborare tutti insieme e nel modo giusto per arrivare all'obiettivo.» Lo esortò la ragazza, prendendogli una mano tra le sue.

Nel frattempo, Jack aveva preferito andare a casa a riposare, lasciando loro un po' di intimità, seppur con un sorriso malinconico disegnato in viso.

«Ci sto partner.» Concluse l'ex ladro, baciando finalmente l'amata, al sicuro tra le sue braccia. I due rimasero sul divano a contemplare quella fugace quiete prima della prossima tempesta. Ad Anna, nel frattempo, era venuta in mente una possibile pista da seguire. L'indomani sarebbe stata la prima cosa in elenco. Adesso però, voleva solo rimanere accoccolata a Nick.



Un crimine in agguato per un cuore innamoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora