Capitolo 42

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Nick

Grazie all'aiuto del buon vecchio Doc, Nic e company erano venuti a sapere di una piccola nave merci ormeggiata al porto. Il punto era che non era previsto il suo arrivo, tanto che nemmeno Doc si spiegava cosa ci facesse lì.

«Sono certo che Anna sia lì.» Si infervorò Nick, già pronto ad avventarsi addosso a quei bastardi che avevano osato rifarsi sulla sua amata. Non poteva dirlo a dei rappresentanti della giustizia, ma non aveva la minima intenzione di lasciare che se ne occupasse solo la giustizia, prima avrebbero avuto il "piacere" di un incontro con lui.

«Aspetta, non abbiamo ancora prove certe per agire.» Lo interruppe prontamente il padre, già immaginando le intenzioni bellicose del figlio. L'ex ladro lo fulminò con lo sguardo; d'altri tempi, avrebbe messo tutto a fuoco e fiamme. A dispetto delle apparenze, però, nemmeno Jack sembrava voler tacere, tutt'altro.

«Scusa John, ma stavolta sono d'accordo con Nick. Non c'è tempo di aspettare, dobbiamo agire. Non sappiamo nulla di Anna da ore e questa è l'unica pista e anche molto probabile, se mi permettete. Non abbiamo tempo di attendere un mandato. Se non vorrete aiutarci, va bene, ma noi andiamo, voi ci potrete raggiungere in seguito.» Il medico questa volta non ci avrebbe pensato un attimo ad agire fuori dagli schemi. Animato dello stesso ardore di Nick, scostò prepotentemente la sedia e si alzò.

"Stiamo parlando della vita di Anna. Non possiamo permettere che le accada qualcosa, specie standocene in un ufficio a girarci i pollici."

«Va bene, ragazzi. Questo è un caso straordinario, perciò dovremo comportarci di conseguenza. Nel mentre noi attendiamo il mandato, voi andate a cercarla, però, mi raccomando, prestate la massima attenzione.»

I due non aspettarono nemmeno la fine del discorso prima di precipitarsi fuori. Ormai usciti dall'edificio dell'FBI, Nick stava andando diretto verso la sua macchina, ma Jack lo fermò.

«Aspetta, è meglio se prendiamo la mia. Se il colpevole di tutto questo è un tuo nemico, potrebbe riconoscerti.»

«D'accordo, ma sbrighiamoci.» Dopodiché, Jack diede subito gas e sfrecciò via in direzione porto.

«Doc, sono io. Ci serve la posizione precisa. Tu dove sei?» Chiese l'ex ladro al mentore, mentre controllava quanti caricatori avesse dietro. Non avevano un'idea precisa di ciò che avrebbero trovato lì, però, non c'era tempo per elaborare una strategia.

«Ti sto aspettando al solito posto. Ho già radunato i miei uomini. Sono tutti pronti a entrare in azione a un tuo comando.» Spiegò l'altro.

«Ehi, guardate che ci sono anche io. Ditemi come aiutare.» Intervenne deciso il medico, prendendo una curva appena in tempo.

"Sembra di veder guidare Crudelia Demon in fuga, perlomeno questo è sicuramente ciò che direbbe Anna." Si ritrovò a pensare Nick in quel frangente. Avrebbe tanto voluto sentirlo dire da lei, però il solo pensiero delle buffe trovate con cui era solita uscirsene, lo tirarono un po' su, rincuorandolo. Doveva assolutamente stare bene o non sarebbe più riuscito a guardarsi allo specchio e neppure a fare una qualsiasi altra cosa.

«Va bene, tu potrai fare il palo. A ognuno il suo mestiere: tu rattoppi le persone, più morte che vive, mentre io mi occupo dell'azione. Adesso preoccupati solo di portarci interi al porto, altrimenti non riusciremo a salvare proprio nessuno!» Gli sbraitò contro Nick.

"Bene, adesso mi sento meglio. Urlargli addosso mi è di aiuto. Adesso, dobbiamo concentrarci."

«Il palo? Seriamente?» Insisteva il medico.

«Ti sembra stia scherzando. Se dovesse succederti qualcosa, Anna non mi rivolgerebbe più la parola e, onestamente, vorrei risparmiarmi un'inutile discussione.» Spiegò l'altro.

«Certo, certo. Beh, io vengo comunque.»

«Vorrà dire che una mia pallottola si conficcherà molto "casualmente" in una tua gamba. Succede, gli incidenti sono all'ordine del giorno.» Proprio quando Jack stava per replicare, arrivò una chiamata di Doc.

«Ragazzo, siamo nei guai fino al collo.»

«Doc, che diavolo sta succedendo?»

«Ehi, metti il vivavoce, voglio sentire anche io.»

Seppur sbuffando, l'ex ladro cedette alla richiesta.

«Doc, sei in vivavoce. C'è anche Mister Perfettino in ascolto.»

«Nick, sta zitto. Non c'è tempo per le scemenze. La nave non è più in porto.» Ecco, la bomba era stata sganciata e i due ragazzi, per due o tre secondi (infiniti), si guardarono scioccati.

«Che diavolo significa? Com'è possibile, eh?» Sbraitava Nick, a dir poco infuriato.

«Non doveva essere tutto "sotto controllo"!? Com'è possibile che nessuno si sia accorto di nulla, eh?»

«Figliolo, io davvero non so che dire. Avevamo individuato la nave, ma poi è successo un casino nei pressi di un mio ritrovo e sono stato costretto a dirigermi subito lì per controllare che fosse tutto a posto. Ad ogni modo, non è da molto che ha preso il largo, perciò potremo facilmente ritrovarla. Ho già mandato alcuni miei uomini all'inseguimento. Ho detto loro di non agire e di aspettare tuoi ordini.» Nick e Jack erano sempre più preoccupati e incupiti.

«Ok, Doc, ok. Vedete di rintracciarli il prima possibile. Io e il dottore stiamo arrivando.» Disse secco Nick, prima di riagganciare.

«Beh, come hai potuto sentire anche tu, la situazione è ancora più grave di quanto pensassimo, perciò va' alla massima velocità. Dobbiamo arrivare il prima possibile.» Così si rivolse al biondo, passandosi una mano sul viso stanco e provato.

"Amore mio, ti prego, devi resistere. Dovessi anche raggiungerti a nuoto, troverò il modo di salvarti. Tieni duro solo un altro po'." Implorava il Cielo e la sua amata tra sé e sé.

Venti minuti dopo giunsero finalmente a destinazione. Parcheggiata la macchina in una zona isolata, i due giovani balzarono fuori per dirigersi a corsa sul luogo dell'incontro, senza, però, perdere quell'aura elegante che li caratterizzava in qualsiasi frangente.

«Eccoci Doc, allora qualche novità?» Chiese Nick, con il soprabito aperto per correre meglio, seguito dall'amico.

«E lui? Possiamo fidarci?»

«Doc, piantala. Siamo tutti d'accordo, mio padre compreso. Piuttosto, hai un motoscafo o simili?» Lo frenò Nick, prima che attaccasse con una filippica.

«Certo. Ti sta aspettando. Ah, prendi anche questo.» Gli diede una radio per mettersi in contatto con i suoi uomini.

«Non condivido il suo stile di vita e continuo a pensare che persone come lei dovrebbero stare in galera, però, in questo caso, la ringrazio dal più profondo del cuore per l'aiuto. Dai Nick, andiamo. Si aggiunse Jack, con la valigetta con sé, nel malaugurato caso servisse.

«Doc, ci vediamo dopo, quando Anna sarà tra le mie braccia sana e salva. Teniamoci in contatto.»

«Va' e salvala. Ho accettato di collaborare con tutti questi solo perché la ragazza mi sta simpatica, perciò vedi di riportarla.» Con un'intesa di sguardi che valeva più di mille parole, il ragazzo e Jack partirono alla volta del mare, mentre Doc rimase a controllare la situazione in attesa dell'arrivo dell'FBI.


Un crimine in agguato per un cuore innamoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora