Capitolo 16

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Paolo

Ho sentito bene? Mi ha chiesto di farla mia?

Le sposto la testa dalla mia spalla e mi rendo conto che si è addormentata.

Cerco di svegliarla ma bofonchia qualcosa di incomprensionsibile. Non posso portarla a casa in queste condizioni.

La corico sul lato sinistro del letto coprendola con il lenzuolo, lasciando che dormi nuda assieme a me.

Ma non posso esimermi dal contattare sua mamma altrimenti la farei preoccupare per niente.

Niente telefonate solo messaggi, penso prendendo il telefono di Elena.

Le scrivo che è stanca e domani deve svegliarsi alle quattro e che quindi ha pensato di dormire da me per guadagnare un'ora di sonno, aggiungendo di non allarmarsi perché non faremo nulla di cui preoccuparsi.

La risposta non tarda ad arrivare dove scrive di stare ugualmente attenta e di non essere avventata e di procedere gradino per gradino. Per non bruciarsi.

Se sapesse la verità mi sparerebbe in faccia.

Io cerco nella cronologia dei loro messaggi il modo che Elena usa per salutarla e vedo che in fondo ad ogni dialogo chiude con un TVTB😘.

Lo digito e lo invio e anche da parte di sua mamma compare la scritta TVTB😘.

Sospiro una volta che ho sistemato tutto.

Guardo la cena che non abbiamo toccato. Mangio mezza bistecca e le patatine finendo il vino, promettendomi che domani le insegnerò la differenza tra puttana e sottomessa.

Non è una puttana ripeto nella mia testa.

Alle dieci mezzo brillo a mia volta mi sdraio accanto a lei accarezzandole la schiena, donandole un bacio sui capelli ancora raccolti nell'elastico nero che era di Chiara, togliendolo. Osservandone ogni centimetro di pelle, trovandola davvero bellissima, spegnendo infine la luce e mi addormento in trenta secondi cullato dal vino.

MARTEDÌ

Non faccio sogni non ne faccio mai ma, alle quattro quando la sveglia suona, mi sembra di aver sognato che una fanciulla dall'aspetto incantevole di nome Elena stesse dormendo nel mio letto.

Accendo la luce e la vedo ancora nella stessa posizione di quando l'ho adagiata sotto al lenzuolo e ciò mi rende felice più di quanto non riesca a credere.

Si stropiccia gli occhi e mi guarda confusa.

- Cosa ci faccio qui? Chiede imbarazzata, arrossendo.

- Eri troppo ubriaca perché potessi riportarti a casa. Quindi ti ho lasciata dormire senza disturbarti.

- Oddio, devo avvisare mia mamma. Esclama scostando il lenzuolo e balzando in piedi.

- Gli ho mandato un messaggio io ieri sera, controlla. Rispondo con orgoglio.

Lei guarda nella sua borsa e controlla il telefono con sguardo attento, sospirando alla fine, ringraziandomi.

Cammina piegata in avanti un po' gobba, sgraziata, dirigendosi verso il bagno con la sua borsetta ma, ad un tratto si ferma tornando verso di me coprendosi le parti intime.

- Posso andare in bagno? Chiede con uno sguardo preoccupato come se potessi dirgli di no.

Vai rispondo sorridendo e lei si precipita di corsa chiudendosi dentro.

Sento che tira lo sciacquone e poi l'acqua della doccia scorrere mi fa comprendere che si sta lavando, mentre metto in bocca un paio di patatine avizzite.

IL SOGNO DI UNA BAMBOLA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora