Elena
- Da brave faccia a terra e avanti con le flessioni.
Esclama la padrona anche se non ho più forze e sono stanca da morire e mi scappa la pipi, mi sdraio e sotto il suo sguardo attento inizio anche quel esercizio non capendo come abbia fatto io a correre sul posto per una mezz'ora intera.
Tutta sudata e maleodorante, accaldata e con una sete da morire inizio la prima flessione fino a posare i miei capezzoli sul pavimento e poi torno su.
Mi fanno male le gambe ma resisto, resisto perché voglio essere una brava schiava anche se non ho più forze.
- Giù bei tatuaggi posa i tuoi capezzoli sul pavimento e torna su sei troppo lenta. Grida verso di me ed io obbedisco facendo un'altra flessione.
Ne faccio una terza una quarta e una quinta ma poi crollo non riesco a farne nemmeno una in più.
- Numero tre! Continua o ti faccio il culo a strisce! Grida avvicinandosi.
La guardo con occhi tristi perché non posso parlarle, altrimenti le direi che non ho più forze.
- Alzati! Grida mollandomi una sonora bacchettata sul culo ed io grido dal dolore e mi sforzo facendo leva sulle braccia ma sono sfinita e non capisco come facciano le altre ad avere ancora fiato, ricadendo subito dopo.
- Non mi vorrai dire che hai finito la benzina così presto?
La guardo e faccio si con la testa e lei in risposta mi dona un'altra forte bacchettata sul culo che mi fa tremare dal dolore lancinante ed emettere un nuovo grido.
Involontariamente come istinto di sopravvivenza mi copro il culo con le mani ma, questo serve solamente a far arrabbiare la signora e a peggiorare le cose.
- Adesso ti insegno cosa succede quando i miei ordini vengono disattesi.
Prende il guinzaglio che ho sul collo e mi conduce, tutta dolorante a carponi dove stanno le tre hostess, mentre trattengo le lacrime ed ho paura di quello che potrebbe accadere.
Milena apre le gambe e accoglie la mia testa tenendomi subito dopo ferma, in modo che la mia fronte rimanga appoggiata sul pavimento tenuta dai suoi piedi, coperti dai mocassini neri e poi mi sento agguantare per le braccia dalle altre due che mi obbligano a tenerle alte e divaricate in modo che non riesca a muovermi. Rimanendo quindi in ginocchio davanti ai loro piedi con il culo in bella vista.
Umiliata nello spirito poi vengo lacerata nel corpo, perché violente bacchettate mi arrivano sul culo con una cattiveria inaudita.
Non riesco a sopportarle e anche se non voglio inizio a piangere a dirotto, mentre lei continua a colpirmi e a colpirmi continuamente. finché dopo una ventina di bacchettate si ferma ma, oramai è tardi perché il mio culo trema e non riesco ad evitare di fare una figura ben peggiore perché involontariamente mi piscio addosso.
Sento la mia urina correre tra le cosce, sul ventre, sulle ginocchia e infine colarmi dalla pancia e cadere sul pavimento a pochi centimetri dal mio viso e l'odore mi arriva dritto fin nelle narici ma, quello è niente a confronto di quello che sto provando, perché mi sento l'essere più inutile su questo pianeta.
Una nuova bacchettata mi colpisce ed urlo per il dolore mescolandolo alle mie lacrime, ascoltando le parole cattive che escono dalla sua bocca.
- Come hai osato fare la pipi sul mio pavimento? Adesso ti insegnerò cosa significa il rispetto. Esclama bacchettandomi ancora ed ancora infinite volte. Finché la sua ira si placa ma, non il mio pianto che non mi aiuta a dissipare il dolore che provo sul culo martoriato senza riuscirci in alcun modo.
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IL SOGNO DI UNA BAMBOLA
ChickLitElena diciannove anni insegue un desiderio, vuole seguire le orme del padre scomparso di recente. Diventare agente di commercio, girare tutto il paese e conoscere persone nuove. Paolo è il suo tutor colui che ha l'incarico di insegnarle il lavoro...