Busso alla porta di Paolo ed entro senza aspettare che mi inviti, non ho più bisogno di recitare, almeno con lui non devo per forza farlo.
Mi chiudo la porta alle spalle e lui mi guarda sdraiato a pancia in su con le mani dietro alla testa.
- Cosa vuoi?
- Sono venuta a dirti che l'effetto della droga è scomparso ma non deve saperlo nessuna di loro.
Si alza mettendosi seduto e poi in un attimo è in piedi di fronte a me. Apre le braccia ed io mi tuffo tra quelle braccia anche se non provo più quel sentimento che mi aveva fatto trasportare ed infine innamorare, ma non posso ignorare quanto mi abbiano fatto stare bene.
- Sono felice, tu non sai quanto sia contento di sentirtelo dire. Ti amo e vorrei iniziare tutto da capo con te.
- Ti amo anch'io ma non possiamo farci scoprire adesso, tu devi rimanere con Chiara e aspettare qualche giorno. Poi tra qualche giorno decideremo come muoverci, cerchiamo di non essere affrettati. Dichiaro per renderlo tranquillo e non insospettirlo sulla decisione che ho preso al riguardo di andarmene.
Lui annuisce ma io non ho finito.
- Hai chiesto a Chiara di non farmi più adorare i suoi piedi, devi lasciarmi fare non ostacolarla in nessun modo. Digli che ti ho supplicato quasi piangendo e ti sei arreso. Ok?
- Ok ma non chiedermi di rimanere a guardarti.
- Puoi anche non guardarmi ma abbiamo bisogno di tempo te lo ripeto non dobbiamo correre, quindi fingero di giocare.
Adesso devo andare, andiamo in spiaggia io Chiara e tua sorella. Così guarderò gli orari dell'autobus penso.Le sue mani mi accarezzano la schiena e io percepisco un brivido assalirmi che mi inchioda a lui e non resisto posando le mie labbra sulle sue e una lacrima mi scende, perché avrei sempre voluto che mi trattasse così, con amore e rispetto.
Le nostre lingue si incontrano e non c'è bisogno di fingere per catturarlo perché forse eravamo fatti per stare assieme. Il bacio prosegue, le mie mani gli accarezzano i capelli e non riesco a staccarmi, pensando che mi mancheranno, come mi mancheranno le sue mani e nel mio profondo inconscio riesco a comprendere che se non ci fosse Chiara fuori dalla porta io farei anche l'amore con lui in questo momento.
Ma quell'altra è fuori che aspetta e magari potrebbe entrare, quindi controvoglia lo allontano spingendolo sul petto con entrambe le mani e lui si interroga guardandomi negli occhi.
Con il pollice indico la porta e lui aggrotta le sopracciglia.
- Chiara è qui fuori meglio che vada.
- Ci vediamo stasera amore.
Gli dono un ultimo bacio attirandolo a me e facendo un profondo respiro esco dalla stanza, ritrocando Chiara ancora seduta sul lettino.
Mi inginocchio davanti a lei e le bacio un ginocchio, lei apprezza la mia devozione e mi mancherà anche lei. Perché non è mai stata cattiva nei miei confronti, ha abusato ma soltanto perché ero consenziente. Niente è avvenuto contro la mia volontà.
- Ho risolto, l'ho supplicato dicendogli che è il mio modo per farvi comprendere quanto siamo belli assieme senza avere compromessi o freni inibitori.
- E lui?
- Lui mi ha detto ok, ma non fatelo davanti a me.
Quindi stasera ti adorero i piedi facendoti sentire una vera padroncina davanti a loro.
Prometto con uno sguardo maliziosamente bugiardo.- Fantastico Elena poi ti farò venire ma quando saremo sole, prepariamoci adesso, non vedo l'ora di andare in spiaggia noi tre sole solette.
Lei va in camera e finalmente rimango sola. Prendo il costume e lo indosso al volo e poi prendo i soldi che mi ha regalato la padrona e li infilo nel portafoglio e rovistando nella borsa, mi accorgo della boccetta di disinfettante che mi ha dato sempre lei. Tre meravigliose dosi.
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IL SOGNO DI UNA BAMBOLA
ChickLitElena diciannove anni insegue un desiderio, vuole seguire le orme del padre scomparso di recente. Diventare agente di commercio, girare tutto il paese e conoscere persone nuove. Paolo è il suo tutor colui che ha l'incarico di insegnarle il lavoro...