Capitolo 30

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Elena

Il profumo di Camilla è lo stesso che avevo sentito in questa stanza quando sono rientrata a mezzogiorno e lo stesso che c'era sugli abiti di Paolo, non mi è difficile fare due più due.

Loro sono stati assieme questa mattina e anche prima di tornare in stanza verso le due.

Mi sento demoralizzata, Paolo si intrattiene con lei mentre mi umiliano e mi sodomizzano.

Spengo l'acqua della doccia ed esco asciugandomi velocemente, per nulla pronta per una nuova umiliante sessione da svolgersi completamente nuda.

Apro la porta del bagno sconsolata e lo sconforto aumenta quando vedo Camilla seduta sul letto mentre chiacchiera affabilmente con quello che doveva essere il mio fidanzato e che invece mi tratta solamente come una schiava.

Lei sorride, è bellissima e anche gli occhi di Paolo sembrano brillare di più mentre si guardano.

Non si sono nemmeno accorti di me e Paolo le stringe un piede accarezzandolo.

- Scusatemi. Sussurro piegando le ginocchia e inginocchiandomi sul pavimento freddo, nuda come un verme ad un passo da loro.

Lei si volta ed arrossisce infilando il piede nella scarpa velocemente, mentre Paolo non parla e nemmeno io dico nulla, perché non servirebbe a niente se non a far innervosire Paolo.

Lei è veramente bella, io non ho armi per competere con lei. È già tanto se mi tiene ancora con sé.

- Sei pronta? Andiamo? Dice Camilla la hostess sorridente.

Annuisco perché so che preferiscono che me ne stia zitta ma, poi repentina cambio idea, è giusto che Paolo sappia da me quello che è successo stamattina e il mio sesto senso mi invita a vuotare il sacco prima che lo venga a sapere da lei o dalla padrona che stasera mi darà trenta scudisciate per aver fatto la pipi davanti a tutte.

- Padrone devo dirti una cosa. Dico sconsolata. Stamattina ti ho fatto fare brutta figura.

- Cos'è successo?

- Stamattina ho fatto la pipi davanti a tutte e la padrona mi ha punito severamente. Mi scappava e non sono riuscita a trattenermi mentre mi bacchettava per non aver finito un esercizio. Ho ripulito il pavimento con i miei vestiti e poi li ho indossati per punizione. Io riesco solamente a farvi fare brutta figura.

- Non preoccuparti Elena, tu non mi fai mai fare brutta figura. Ma non è troppo severo l'atteggiamento di quella donna? Chiede a Camilla ed io nel profondo lo ringrazio per quelle sue parole.

- La padrona è severa perché vuole far capire da subito alle ragazze qual'è il loro posto nella società. Tutto lì. Anch'io ho seguito il tuo percorso, soltanto che l'ho seguito per un mese. Però adesso andiamo altrimenti la faremo arrabbiare e sappi che da questo momento non potrai più muoverti se non a carponi. Mi spiace.

Camilla attacca il guinzaglio al mio collare ed esco dalla stanza posando una mano sul pavimento davanti l'altra, muovendomi a testa bassa, strofinando le ginocchia, senza nemmeno aver dato un bacio a Paolo. Ma forse li avrà dati lei a lui al posto mio.

La seguo come una cagna, privata di tutto anche della possibilità di camminare eretta, quando mi scappa un pensiero ad alta voce.

- Odio essere nuda davanti a tutte.

Camilla si ferma e si abbassa al mio livello.

- Lo so che è ignobile essere trattate in questo modo ma, domani tornerai a casa tua, non dimenticarlo, alcune non hanno questa fortuna. Sussurra accarezzandomi la schiena. Adesso rimani in silenzio per favore.

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