36 - Esperimento

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In questo momento, il gruppo dei Joestar sta venendo attaccato dalla squadra di J. Geil e Hol Horse. Devo ancora ricevere un rapporto sull'esito della loro battaglia.
Quindi con piacere, continuerò da dove ho lasciato ieri.
Ultimamente non si fa altro che sconvolgere i miei piani.
Comunque sia, grazie a questo, è diventato più semplice ricordare i fatti di cento anni fa - è passato un secolo da quando mi sono sentito così in ansia.

Essendo io quel tipo di persona a cui il sangue ribolle negli "incontri" tra umani, picchiai quei due senza pietà.
Non avevo avuto un incontro del genere dalla scazzottata con Jonathan di sette anni prima, ma le tecniche che il tuo corpo impara da bambino non si dimenticano mai, non importa quanto tempo passi.
Sia quel che sia, non posso negare che ero in svantaggio essendo da solo contro due persone, quindi avevo pensato di battere prima uno e poi dedicarmi all'altro.
Che sia una battaglia Stand o no, i numeri sono tutto in un combattimento, quindi ho deciso di trasformare un due-contro-uno in due uno-contro-uno.
È un aspetto fondamentale per sopravvivere ai combattimenti di strada.
Ho fatto indossare "l'arma" che intendevo utilizzare contro Jonathan, la maschera di pietra, al secondo uomo.
Dopo, ho pugnalato il primo dei due con il coltello che stava nascondendo, ricoprendo la maschera con il suo sangue.

Si può dire che quella fu la mia seconda "fetta di pane", non è così?
La "seconda fetta di pane" e la "terza fetta di pane".
Come mi aspettavo, anche queste erano completamente insapore. Anche se questa volta lo avevo fatto con le mie mani, anche usando un coltello e la maschera di pietra, metodi certamente più diretti rispetto a come avevo ucciso mio padre, posso dire di aver sentito niente.
Ah, purtroppo questo è inevitabile.

In questo modo, sono diventato come mio padre. Quell'omicidio - quell' "esperimento umano"-  era spinto dal liquore, spinto dall'ebrezza, nulla avrebbe potuto fermarlo.
Onestamente, se non fossi stato ubriaco sul ciglio di quella strada terrosa, dubito avrei commesso un omicidio del genere.
Che sia stato l'alcol a farmi fare una cosa del genere non importa, ora, perché devo dire che è stato un bel colpo di fortuna. Se non avessi commesso quell'omicidio in quel momento, probabilmente avrei tentato di uccidere Jonathan con la maschera come avevo programmato. Pensare a questa evenienza mi fa rabbrividire - no, forse è meglio dire congelare dalla paura. Solamente pensare come il mio destino e quello di Jonathan potrebbero essere invertiti... Interessante.
Jonathan sarebbe potuto diventare un vampiro immortale, e io un guerriero Hamon con l'obiettivo di eliminarlo.
I destini si incrociano... e si invertono.
...Certo, è affascinante pensare a tutto questo, ma allo stesso tempo niente del genere successe quel giorno. Se fosse successo, sarebbe insopportabile. Mi verrebbe da dire "da non prendere come uno scherzo".

Ho perso il filo del discorso.
Il risultato dell'esperimento.
Una volta sporcata la maschera di sangue, gli aghi ne sono usciti - come mi aspettavo - e hanno trafitto il cervello del farabutto. La maschera, in quel momento, brillò. Emetteva una luce accecante... no, forse era un'illusione, per lo meno è quello a cui pensai lì sul momento. Proprio come può sembrare che un dipinto o una scultura estremamente belli emettano luce, è quello che stavo vedendo. Ma mi sbagliavo.
Pensando che l'uomo fosse rimasto ucciso dagli aghi d'osso, mi sono voltato a raccogliere il cappello che mi era caduto. E in quell'istante, si è alzato... e mi ha attaccato.
Con un potere terrificante.
Con un corpo che era tornato alla sua giovinezza.
Con un corpo che non provava dolore.
Con una forza incredibile che mi ha frantumato la clavicola solo sfiorandola.
Mi attaccò con l'intento di uccidermi... no, non è corretto, non stava cercando di uccidermi, cercava di mangiarmi.
Se il Sole fosse sorto qualche secondo dopo sarei probabilmente diventato "la prima fetta di pane" di quel vampiro che avevo creato accidentalmente.
Essendo un normale essere umano, all'epoca, senza ovviamente alcuna conoscenza delle tecniche Hamon, non potevo di certo cavarmela contro un vampiro, un essere che aveva trasceso l'umanità.
Il Sole trasformò il corpo di quell'uomo in cenere, in polvere, ed è sparito.
E grazie a questo ho scoperto che il punto debole di quella quasi divina forma di vita era il Sole.

È stata tutta una grande coincidenza.
Non avevo pianificato nulla.
La scoperta del segreto della maschera di pietra, della debolezza dei vampiri... sono state tutte pura coincidenza, nient'altro che il risultato di alcuni errori.
Ma quando tante coincidenze si accumulano, diventano un disegno.
Quando tanti fallimenti si accumulano, diventano un successo.
Questo è quello in cui credo.

Jojo's Bizarre Adventure - Over HeavenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora