1 - Madre

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"Dio, qualunque cosa accada, vivi nobilmente e con orgoglio. Se lo farai, sarai sicuramente in grado di andare in paradiso".

Chissà se mia madre, che me lo diceva sempre, è riuscita ad andare in paradiso, alla fine.

Nonostante appartenesse al gradino più basso della società, ha vissuto con un orgoglio incredibile, che non ha mai perso nel corso della sua intera vita.
Questa è la verità, ma è per questo suo comportamento, anzi no, proprio perché questa era la sua natura, che non credo abbia ottenuto un biglietto per il paradiso.
Non lo penso, per lo meno.

Lei era nobile, orgogliosa, e anche pura, giusta, bella - tanto che si sarebbe potuta considerare simile a una dea - ma allo stesso tempo era una folle, inguaribile donna.
Odiavo quella pazza senza speranza.
Prendi questo ad esempio: nonostante faticassimo a guadagnarci il pane per vivere, mentre sia lei che io, suo figlio, soffrivamo per via dei nostri stomaci vuoti, lei condivideva con i bambini affamati del quartiere la misera somma di soldi che risparmiava.
E non solo con i bambini; anche con persone più anziane e qualche volta addirittura animali.
Faceva la carità a quei "deboli" come fosse il suo dovere. Qual è la parola... "gentilezza", ecco. Era solita dispensare quella roba gratuitamente a tutti coloro che la circondavano.
Come si può chiamare questo se non pazzia?
È inevitabile odiarla.
Il suo modo di vivere, nel quale metteva lei e la sua famiglia al secondo posto rispetto a tutto, era certamente nobile e orgoglioso, ma in quella città ai margini della società, nessuno dava valore alla nobiltà e all'orgoglio.
A seconda del luogo, ad esempio dove la famiglia Joestar viveva - quella sorta di idilliaca città di campagna - un personaggio del genere sarebbe stato sicuramente riconosciuto... ma in quella città, che era peggio di un buco di fogna, a dir la verità, era lo zimbello di tutti.
Tutti deridevano mia madre, dai bambini che godevano della sua carità ai vecchi. Scoppiavano a ridere come se stessero assistendo ad uno spettacolo esilarante.
Ammetto però di non aver mai provato odio nei loro confronti. Pensai avessero assolutamente ragione, talmente tanto che avrei voluto ridere assieme a loro - anche se la rabbia verso mia madre era più grande, per questo non l'ho fatto.
Ma questo spiega come mi sentissi in quel momento.

Mia madre fu una folle.
Un'inguaribile folle.

Comunque sia, come probabilmente ti starai aspettando, essendo il figlio dello zimbello di tutti, qualche volta ero guardato dall'alto in basso. Di conseguenza non potevo lasciare che le persone che ridevano di mia madre la passassero liscia, ma quando ho provato a reagire, mia madre mi ha rimproverato.
Piuttosto che essere arrabbiata con le persone che la deridevano, se la prendeva con me.
"Non devi farlo, Dio. Non devi vivere facendo affidamento alla violenza in questo modo. Farlo non ti condurrà al paradiso."

Pensando al passato, quella era la sua frase preferita.
Le parole hanno un significato concreto.
Forse erano un incantesimo.
Il suo semplice dire queste parole mi ha lasciato un'impressione indelebile.
Le bastava solo dire la parola "paradiso" e sembrava che si sarebbe potuta salvare.
Questo è l'unico ragionamento possibile che posso compiere per dare un senso alle sue parole e al suo comportamento.
No, anche a pensarla così, come avrai capito, lei era indubbiamente impossibile da capire, ma... ragionandoci adesso, credo che questo suo agire abbia portato un po' di luce nella sua triste e folle vita.

Comunque, lei, mia madre, coglieva ogni occasione per dirmi queste parole quando ero piccolo.
"Se fai questo, puoi andare in paradiso"
"Se fai questo, non andrai in paradiso"
Paradiso, paradiso, paradiso...
E ogni volta, mi irritava. La mia giovane mente capì presto cosa fosse la vera irritazione.
Pensavo che quelle fossero parole irrazionali.
Non potevo perdonare mia madre.

È per questo che, ogni volta che vedevo mio padre, da ubriaco, picchiare mia madre, mi sentivo come sollevato. "Te lo meriti!", pensavo.

Ora come ora potrebbe sembrare da pazzi ma... da piccolo, mi piaceva molto di più mio padre rispetto a mia madre.
Percepivo come se la vita insignificante di mio padre, senza speranza ed estremamente misera, fosse molto più nobile e orgogliosa di quella di mia madre.
Se mia madre era una "che dava", allora penso di poter affermare che mio padre era uno "che prendeva".
Ripensando alla connessione con la famiglia Joestar, un legame del destino che dura da oltre 100 anni... la sua tendenza a rubare potrebbe essere stato l'inizio di tutto... ciò che "prese" da George Joestar fu la causa prima.

Jojo's Bizarre Adventure - Over HeavenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora