52 - Sorte Del Cavaliere Del Vento

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A quanto pare Jonathan ha appreso piuttosto facilmente la tecnica Hamon.
Certo, ha affrontato un duro allenamento, ma in solo una o due settimane, come posso dirlo... "sforzandosi" è stato capace di usarla...

Ah, onestamente - come posso dirlo? - parlando francamente, mi irrita.
Ha imparato con tanta facilità qualcosa che io, come molti altri esseri umani, non posso apprendere. È come se gli fosse stato dato, o lo abbia ereditato... o magari è qualcosa che aveva già da molto tempo.

Comunque sia, è riuscito a padroneggiarla, in un modo o nell'altro.
Forse è talento.
Un attitudine che solo uno su 10000 ha.
Grazie a una sciocchezza simile, è riuscito con facilità a raggiungermi. Io, che avevo compiuto enormi sacrifici per trascendere l'umanità.

"Coloro che prendono" e "eredi".
C'è davvero così tanta differenza tra loro?
... Mi chiedo se, sapendo che "esistevano differenze" e che le "differenze sarebbero aumentate", avrei "risolto" il problema dal principio.
Se avessi saputo cosa mi aspettava nel futuro, sarei stato felice? Almeno più di Jonathan.
Certo, non so che tipo di determinazione o preparazione Jonathan avesse, e nemmeno voglio saperlo.

Per potermi eliminare, essendo diventato un mostro, Jonathan ha viaggiato fino ad un paesino disperso tra le montagne dove mi stavo nascondendo per poter guarire, "Windnights".
Era una città medievale, costruita perché i cavalieri servitori della corona potessero allenarsi. A questo scopo hanno sfruttato la formazione naturale del terreno, essendo circondato da montagne su tre lati, e hanno eretto una prigione.
Certo, il motivo per cui ho scelto Windnights per guarire era proprio la presenza di questa prigione. Come già ho scritto, più fetido è un uomo, più forte sarà come zombie.
Volevo creare un esercito di zombie.
Sì potrebbe dire, quindi, che il fatto che io abbia resuscitato i due leggendari cavalieri Tarkus e Bruford - che ai tempi erano addirittura citati nei libri di scuola - fosse solo una conseguenza di questa mia volontà.
Creando un esercito, pianificavo di prendere controllo della città, eventualmente di Londra, per poi sottomettere tutto il mondo al mio potere.

All'epoca questo era il mio "obiettivo".
Credevo che sarebbe bastato per arrivare alla "felicità".
O forse, pensavo che quello fosse il percorso per andare in "Paradiso".
Ora la penso diversamente.
Riconosco i miei errori passati.
Stare in cima - che si tratti della cima di un sistema o di una catena alimentare, non cambia - non è ciò che fa di qualcuno un vincitore.
Il vero vincitore è colui che è capace di raggiungere il Paradiso.

Jojo's Bizarre Adventure - Over HeavenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora