Capitolo VI : Appuntamento mancato

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Alyssa aspettò per quasi un'ora in biblioteca ma George non arrivò mai. Avrebbe dovuto aspettarselo, ma nonostante tutto aveva sperato che venisse, sperava davvero che potesse aiutarla a ricredersi su di lui. Era proprio quello il suo problema, appena si permetteva di dare la sua fiducia a qualcuno veniva puntualmente delusa. Avrebbe mai imparato ad essere più furba? Temeva di no anche se lo sperava.

Raccolse i suoi libri e fece per uscire, ma quando era quasi sulla porta William le si avvicinò.

-Studio intensivo?- le chiese con un sorriso che Alyssa si sforzò di ricambiare. Era davvero troppo arrabbiata e delusa per sforzarsi anche di essere gentile.

-Mi porto avanti- si limitò a dire, sperando che se ne andasse.

-Ti va...- iniziò lui ma lo fermò prima.

-Scusa, William, devo vedermi con Erin, devo proprio andare- e prima che lui potesse dire altro lo superò ed uscì di corsa dalla biblioteca. Entrò nel dormitorio come una furia e se ne andò in camera senza dire niente a nessuno, aveva bisogno di rilassarsi. Si mise a letto, tirò fuori il libro di pozioni e iniziò a leggere, per lo meno se si fosse concentrata su altro avrebbe avuto meno tempo per arrabbiarsi.

Dovette aspettare poco prima che Erin la raggiungesse, probabilmente moriva dalla voglia di come fosse stato il suo pomeriggio con George. La sua espressione tuttavia fu sufficientemente eloquente.

-Cosa è successo?- chiese Erin, sedendosi di fianco a lei sul letto e Alyssa sospirò.

-Non è venuto e nemmeno si è degnato di dirmelo. Ho aspettato quasi un'ora in biblioteca- rispose e l'amica la guardò confusa.

-Perchè avrebbe dovuto...-

-Non lo so e francamente non mi interessa. Ho voluto dargli una possibilità e ho sbagliato. Non capiterà di nuovo- disse Alyssa glaciale. Erin non aggiunse altro e dopo un po' uscì dalla stanza, lasciandola sola.

La sera a cena Alyssa si sbrigò a finire di mangiare. Quando era entrata nella Sala Grande aveva incrociato lo sguardo di George e non voleva dargli la possibilità di andare a parlarle. Si alzò da tavola non appena ebbe finito e, assicurandosi che lui fosse distratto, uscì dalla Sala diretta al dormitorio. Aveva ancora un po' di tempo prima che tutti tornassero e lei doveva fare la sua solita ronda per assicurarsi che tutti gli studenti fossero rientrati.

...

-Dov'è finita?- chiese allarmato George a suo fratello. Si era voltato per un solo istante e Alyssa era sparita. Fred scrollò le spalle.

-Prova a chiedere ad Erin- suggerì, tornando a parlare con Angelina. George si alzò in fretta e furia e raggiunse il tavolo dei Corvonero, guadagnandosi qualche strana occhiata. Non appena individuò Erin andò subito da lei, ignorando lo sguardo di fuoco di William.

-Dov'è lei?- le chiese ed Erin gli lanciò un'occhiata delusa.

-C'è un motivo se oggi non mi sono presentato, non le avrei mai dato buca- la implorò. Lei lo studiò per qualche istante in silenzio.

-È tornata al dormitorio. Ti conviene aspettare che esca per controllare che non ci sia nessuno in giro-. Certo, lei era un Prefetto, era ovvio che più tardi sarebbe uscita per controllare che tutti gli studenti fossero nei loro dormitori.

-Grazie, Erin. Ti devo un favore-

-Me ne ricorderò- disse lei con un sorriso.

George tornò al suo dormitorio insieme al fratello e aspettò con pazienza il momento di uscire di nuovo. Non appena furono rientrati tutti sgattaiolò fuori e si diresse verso la torre dei Corvonero facendo attenzione a non fare rumore, se Gazza lo avesse beccato fuori sarebbe stato un bel problema.

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