Capitolo XVII : Perché proprio lui?

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George riuscì quasi per miracolo a convincere Alyssa a vedersi per poter recuperare il tempo perduto. Aveva provato ad invitarla a pranzo ma lei fu davvero irremovibile quando disse di no, aveva ancora troppo lavoro da fare, ma fu felice di ripiegare su una cena.

-Allora... è passato un anno- esordì lei, dopo qualche minuto di imbarazzante silenzio. Avevano finito di mangiare e avevano preferito uscire e fare una passeggiata, per poter parlare tranquillamente. George quasi non poteva credere che lei fosse davvero lì davanti a lui dopo tutto quel tempo.

-Hai ottenuto il lavoro che volevi?- le chiese e lei sorrise.

-Lavoro per il Wizengamot- disse, alzando lo sguardo su di lui che le lanciò un'occhiata stupita.

-In effetti è molto al di sopra di qualsiasi cosa avessi mai sperato- ammise.

-Ma allora perché ti stavi occupando delle ispezioni questa mattina?- le chiese. Era convinto che quello non rientrasse nei suoi compiti.

-Ho sostituito una persona all'ultimo minuto. È stato un caso- gli spiegò e George non poté fare a meno di ringraziare quel banale imprevisto che gli aveva permesso di vederla e scusarsi con lei.

-Sono davvero felice per te. Te lo meriti dopo tutto quello che hai fatto- disse, ma lei non ne sembrava così convinta.

-Non so se è davvero così. Sospetto che la Umbridge abbia in qualche modo influito per avermi con lei. A quanto ne sa le ero molto fedele a Hogwarts- replicò lei con una smorfia di fastidio. In effetti durante il quinto anno per coprire l'Esercito di Silente Alyssa si era praticamente finta il suo braccio destro. E ne aveva odiato ogni istante, George lo sapeva bene.

-Tu lo sai che non è per quello. Tu sei eccezionale, lo eri prima e adesso lo sarai ancora di più. Ti meriti quel lavoro- le disse e lei accennò un sorriso.

-Mi mancava...- mormorò ad un certo punto e George la guardò perplesso.

-Cosa?- chiese confuso e lei scrollò le spalle.

-Tu. Noi. Tutto questo. Mi è mancato tanto- ammise e lui si sentì davvero molto in colpa. Si fermò all'improvviso, voltandosi verso di lei e prendendole una mano tra le sue.

-Mi dispiace per quello che ho fatto, Sissy. Non sai quanto. Ti prometto che farò di tutto per farmi perdonare, per tornare quelli che eravamo-. Alyssa non disse nulla per un po', rimase immobile ad osservarlo e per un istante George temette che dimenticasse qualsiasi buon proposito e lo mandasse al diavolo. Poi però Alyssa sorrise e lui sentì il cuore più leggero. Stava per dire qualcosa quando George sentì una voce inconfondibile alle sue spalle.

-Weasley?- e vide Alyssa irrigidirsi e ritrarre la mano, diventare di nuovo fredda ai suoi occhi.

...

Nel sentire quella voce la ragazza si raggelò. Non voleva crederci. Vide George voltarsi e lei fece lo stesso, sforzandosi di sorridere. Davanti a loro c'era William. Alyssa lo vide venire nella loro direzione e non appena fu abbastanza vicino le prese la mano. George sembrava sul punto di prenderlo a pugni.

-Che piacevole sorpresa. Hai tenuto compagnia alla mia ragazza mentre non c'ero?- domandò e subito dopo la attirò a sé per baciarla, sotto lo sguardo sbigottito di George.

-Quindi voi due...- chiese non appena William si separò da lei con un sorriso compiaciuto sulle labbra.

-Oh sì. Ci siamo avvicinati l'estate scorsa, dopo la fine della scuola- gli spiegò e George le lanciò un'occhiata strana, come se lo avesse tradito. Ma aveva poco da fare quella faccia, era lui che l'aveva abbandonata e non si era fatto vivo per un anno, probabilmente se Alyssa non fosse andata a fare l'ispezione nel negozio non si sarebbe mai più fatto vedere. Lei non aveva assolutamente nulla da rimproverarsi.

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