Capitolo VII : Invito al ballo

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Quando Alyssa entrò in biblioteca George era già seduto ad un tavolo, il libro aperto davanti a lui. La ragazza non riuscì a reprimere un sorriso. Lo raggiunse, posando i suoi libri e gli appunti davanti a lui e George sollevò lo sguardo su di lei.

-Non sarebbe più comodo se ti mettessi qui?- le chiese, indicando la sedia accanto alla sua. Aveva ragione, Alyssa se ne rendeva perfettamente conto. Lui dovette accorgersi della sua esitazione perché le rivolse un mezzo sorriso che doveva essere incoraggiante.

-Coraggio, Sissy. Non mordo- disse, scostando la sedia. Alyssa fece un profondo respiro e si accomodò al suo fianco.

-Bene. Come posso aiutarti?-

...

Era quasi ora di cena quando i due ragazzi uscirono dalla biblioteca. Alyssa era stata a studiare con lui tutto il pomeriggio e doveva ammettere che non si fosse trovata così male. Non appena aveva messo da parte la sua aria da spaccone George si era dimostrato molto meglio di quanto pensasse.

-Bene. Credo di averne abbastanza di te per oggi- disse Alyssa, accennando un sorriso. In effetti non era vero, doveva ammettere di essere stata piuttosto bene con lui, ma aveva una reputazione da difendere. Era probabilmente la prima volta che si trovava davvero a suo agio in sua presenza.

-Un'ultima cosa e ti lascio andare- replicò lui e la ragazza lo guardò interrogativa.

-Ci verresti al ballo con me?- chiese, lasciandola completamente senza parole. Si sarebbe aspettata di tutto, ma proprio di tutto da lui, tranne quello.

-Scusa?- domandò Alyssa, probabilmente con voce più alta di quanto avrebbe voluto. Lui parve divertito dalla sua espressione scioccata. Per la prima volta in vita sua Alyssa non sapeva davvero come reagire, cosa dire.

-Prometto che terrò le battute al minimo- scherzò George, ma nel suo sguardo la ragazza riuscì a vedere altro a parte l'espressione giocosa. Sembrava sincero, sembrava che volesse davvero andare al ballo con lei. Pareva che lui, nonostante tutto, non avesse mai dimenticato come fossero le cose tra di loro prima della morte dei genitori di Alyssa, quando erano amici, e a quanto pareva adesso le stava tentando proprio tutte per riavvicinarsi a lei.

E lei poteva permetterglielo? Ma soprattutto lo voleva? Stava proprio pensando a cosa dire quando qualcuno la chiamò e in quell'istante vide George innervosirsi di colpo.

-Ecco dov'eri- disse William, raggiungendoli. Lanciò un'occhiata a George.

-Immagino che tu e Fred- e marcò il tono della voce sul nome di suo fratello, -abbiate finito di parlare- commentò e William lo guardò, dapprima sorpreso, poi palesemente seccato.

-George- disse solo William e Alyssa non riusciva proprio a immaginare il motivo del loro comportamento, sembrava proprio che William ce l'avesse a morte con lui. Poi però tornò ad ignorarlo, rivolgendo tutta la sua attenzione su di lei.

-Ti stavo cercando, Alyssa. Volevo chiederti una cosa- disse, venendole più vicino e Alyssa cercò di impedire a se stessa di arretrare.

-Verresti al ballo con me?- le chiese, e la sua espressione lasciava intendere che fosse sicuro che lei avrebbe detto di sì. Alyssa però non ne aveva per niente voglia. Lui non le piaceva, non si trovava a suo agio e sapeva che da lei si aspettava più di quanto non fosse disposta a concedergli. Guadò George e capì che anche lui stava aspettando la sua risposta. Due inviti in meno di due minuti! E lei che era convinta di non riceverne nemmeno uno. Ma adesso doveva decidersi. Voleva andare al ballo con William, sperando che lui non si facesse strane idee? Voleva andarci con George Weasley, la sua nemesi, il ragazzo con cui aveva discusso più che con chiunque altro nella vita? Alyssa conosceva perfettamente la risposta.

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