1 • Pegaso •

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Sento il clacson della macchina di mio fratello suonare più volte mentre io cerco di far scendere la valigia per le scale.

Continua a suonare il clacson come se non si trovasse in un quartiere abitato, lascio la valigia sulle scale e mi dirigo in camera mia. Spalanco la finestra e punto lo sguardo su di lui, è poggiato allo sportello dell'auto mentre continua a suonare il clacson , dall'altra parte c'è Nicholas, è il più grande di tutti, anche lui è poggiato all'auto mentre guarda esasperato il corvino.

《Invece di continuare a suonare quel maledetto clacson perché non vieni a darmi una mano, eh ? 》chiedo con le mani sui fianchi, vedo Chris staccarsi dall'auto e dirigersi verso la porta mentre Nicholas se la ride e mi manda un bacio volante che afferro al volo e porto verso il cuore.

Quando sento degli sbuffi e dei passi pesanti capisco che il corvino si è deciso a darmi una mano. Chiudo tutto e, prima di uscire dalla camera, giro più volte su me stessa per osservare la stanza. Faccio un respiro profondo chiudendo gli occhi ed inalo il profumo di rose che invade la camera.

Sbuffo aprendo gli occhi quando sento mio fratello richiamarmi e minacciarmi dicendomi di sbrigarmi altrimenti mi lascia qui. Mi dirigo verso di lui, lo guardo sollevando le braccia, lui sbuffa per poi abbracciarmi. Mette la valigia in macchina mentre, io, saluto Nicholas. Entriamo tutti in macchina diretti verso la mia nuova casa. Mi metto con le gambe incrociate mentre mio fratello mi fulmina perché potrei sporcargli i sedili dell'auto, gli faccio la linguaccia e poi mi metto seduta bene.

Potrebbe lasciarmi per strada, non scherzo.

Poggio la testa contro il finestrino freddo guardando le nuvole camminare lentamente nel cielo, c'è un silenzio tombale e io mi sto annoiando. Nik capisce ciò che sto pensando e accende la radio, cambia qualche canzone fin quando non riconosce la sua canzone preferita, alza il volume al massimo e comincia a cantare a squarciagola.

Si gira verso di me intimandomi a seguirlo, lancio un'occhiata a Chris che, dallo specchietto, mi fa cenno di no, faccio un sorrisetto furbo e poi inizio a cantare con mio fratello.

Dopo poco la canzone termina e ne parte un'altra ma io mi blocco a guardare il posto opposto al mio, o meglio, a quello in cui sono seduta ora perché, quando siamo tutti in macchina il mio posto è quello al centro; tra Apollo e Michael.

Immagino la figura di Apollo con la testa poggiata al finestrino e le cuffiette nelle orecchie perché i gusti di Michael, nostro fratello, sono troppo diversi dai suoi e dai miei. Quando vedeva che non riuscivo più a sopportare quelle canzoni mi porgeva una cuffietta, che non ho mai rifiutato.

Improvvisamente la macchina si ferma davanti una casa bianca un po' rovinata. Mi accorgo di aver passato quasi un'ora nei miei pensieri.《È un po' rovinata ma, sai anche te che, non possiamo permetterci molto.》dice Chris per poi uscire dalla macchina.

Scendo anche io seguita da Nik, faccio per prendere la mia valigia ma Chris me la toglie dalle mani dandomi una spintarella《Forza mocciosetta che il pranzo si raffredda.》mi dice superandomi. Lo guardo indignata per poi prendere a braccetto il moro vicino a me e mi dirigo verso l'entrata.

Appena entro in casa vengo investita dal calore dei riscaldamenti, sento dei passi veloci lungo le scale, non faccio in tempo ad alzare gli occhi che i miei piedi si staccano dal pavimento. Michael.

Sorrido mettendogli le braccia intorno al collo mentre lui mi fa girare più volte. Ha 20 anni ma ogni volta che mi vede dopo tanti tempo mi abbraccia in questo modo《Mi sei mancata sorellina.》dice poi guardandomi negli occhi, una volta che mi ha messa giù, il suo tono è più serio e anche la sua espressione, lo guardo lasciandogli una carezza sulla guancia.

Un Cuore in dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora