Appena tornati a casa vado al piano di sopra, ieri sera mi è arrivata l'email dall'università; domani mattina dovrò partire per lo stage e il mio compagno è Miller. Avrei preferito andarci da sola piuttosto che collaborare con lui.
Prendo la valigia e la metto sul letto, apro l'armadio ed inizio a cercare i panni da portare, inizia a fare caldo così decido di mettere più cose leggere, lo spazio è poco perciò metterò solamente le cose veramente necessarie. Inizio a fare avanti e indietro mentre Pegaso, sdraiato sul letto, mi osserva, purtroppo non posso portarlo con me perciò resterà qui con i miei fratelli, spero di tornare presto.
Con la coda dell'occhio vedo una figura poggiarsi allo stipite della porta 《Quindi sarai in coppia con Miller.》afferma Christopher, io annuisco dandogli un'occhiata veloce, nei suoi occhi posso vedere un odio profondo nei confronti del moro e io continuo a non capire per quale motivo. Prendo un'altra maglietta dall'armadio e mi avvicino al letto, lui è ancora lì che mi guarda così decido di farmi coraggio 《Perché non vi sopportate, Christopher ?》gli chiedo senza guardarlo, è da tanto che mi ronza questa domanda in testa, io ed Ares non ci parliamo più perché siamo nemici ma in realtà lui non mi ha mai fatto nulla di così grave da poterlo considerare mio nemico, lo è di Christopher e vorrei capirne il motivo. Quando non risponde alzo lo sguardo su di lui, ha la mascella serrata segno ché si sta innervosendo, a quanto pare gli ho fatto una domanda scomoda《Chiedilo al tuo compagno.》sputa acido per poi andarsene.
Come se lo avessi scelto io di stare in coppia con lui.
Prendo un bel respiro e continuo a preparare la valigia. Visto che starò via per un po' di giorni le ragazze mi hanno obbligata ad uscire così mi pettino i capelli e prendo la giacca leggera, saluto i miei fratelli e poi mi dirigo verso il solito bar. Mentre cammino alzo lo sguardo verso il cielo, oggi è una bella giornata, il Sole illumina tutte le strade e, senza neanche accorgermene, mi ritrovo a sorridere mentre penso al mio gemello, al mio Sole.
Spero che ovunque sia ora sia felice e stia bene, spero che abbia ancora uno di quei suoi sorrisi rassicuranti sul volto e i suoi ricciolini biondi sempre in disordine.
Quando mi accorgo di avere gli occhi lucidi scuoto la testa e asciugo una lacrima sfuggita al mia controllo. Spingo la grande porta in vetro per poi raggiungere le mie amiche già sedute al tavolino vicino la vetrata, mi siedo vicino a Ginny ed inizio ad ascoltare il loro discorso; stanno provando ad indovinare dove verranno mandate loro, dopo poco tempo però smetto di ascoltare ed inizio ad osservarle: Megan parla allegramente mentre gira il suo caffè, Ginny le da corda mentre ogni tanto di passa una mano tra i capelli rossi mentre Sophì le guarda sorridendo ed annuendo quando le viene posta una domanda.
Mi soffermo su quest'ultima, ha il polso arrossato e continua a torturarselo, sospiro, non so quanti giorni starò via e non mi fido affatto del suo ragazzo, le altre non sanno nulla, l'unica persona che sa com'è veramente Sam, oltre me, è Miller ovviamente《Mimì secondo te chi ha ragione ?》mi chiede Ginny con aria da bambina, sorrido per poi scuotere la testa. Finalmente arrivano anche le ultime ordinazioni, passo alla rossa il suo pezzo di crostata alle more mentre io bevo il mio tè freddo, le altre iniziano a mangiare mentre Ginny osserva il dolce davanti a lei, senza farmi accorgere inizio ad osservarla, sembra indecisa eppure è il suo dolce preferito. Da quando veniamo qui prende solamente questa crostata abbinata ad una spremuta, vedo Sophì e Megan distratte; stanno guardando qualcosa sul cellulare della prima, così do una piccola gomitata alla rossa al mio fianco, lei alza la testa nella mia direzione《Perché non mangi ?》le chiedo, lei si morde un labbro per poi dischiudere le labbra《Oggi sono stata a pranzo da mia nonna, ora non ho molta fame.》risponde sorridendo, io arriccio il naso per poi annuire e prendere un sorso della mia bevanda.
Quando fuori inizia a fare buio lasciamo il locale, mi sistemo la giacca per poi infilare le mani nelle tasche di essa 《Beh, allora ci vediamo ragazze.》dico alzando le spalle, rimango sorpresa quando Megan mi abbraccia, dopo qualche istante ricambio l'abbraccio e le altre due fanno la stessa cosa raccomandandosi di farmi sentire, di mandargli un messaggio quando scendo dall'aereo e di fargli sapere se succede qualcosa, quando Ginny ha pronunciato questa frase ho potuto leggere della malizia negli occhi di tutte e tre.
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Un Cuore in due
ChickLitArtemide Brown ha 19 anni, si trasferisce nella casa dei suoi tre fratelli maggiori, per non restare a vivere da sola con il padre, in un quartiere del Bronx per continuare l'università. È silenziosa e attenta ad ogni minimo dettaglio. Partecipa...