Non mi è mai piaciuta poi così tanto la domenica, è come se in quel giorno puoi fare ciò che vuoi ma hai la costante ansia, il costante pensiero che tutto ciò durerà poche ore perché con il giorno seguente arriverà anche l'inizio della settimana e quindi la vita monotona di tutti i giorni.
Sospiro alzandomi dal letto, mi passo una mano tra i capelli che ho dimenticato di legare ieri notte, quando sono tornata ho disinfettato il taglio sullo zigomo e poi mi sono messa subito a letto. Controllo l'orario vedendo che è quasi ora di pranzo, vado in bagno per darmi una sistemata, disinfetto di nuovo il taglio per poi mettere solamente del correttore sotto le occhiaie, metto dei pantaloni della tuta e una maglietta attillata a maniche lunghe.
Scendo in cucina insieme a Pegaso, vengo inondata dall'odore di lasagna, sorrido sapendo che è opera di Nik. Entro nella stanza augurando un buon giorno a tutti e tre per poi dare da mangiare alla palla di pelo ed apparecchiare. Chiudo gli occhi mentre gusto un pezzo di lasagna ancora cuocente, tutti sappiamo cucinare ma Nicholas è il migliore, se non fosse stato contaggiato da Josh credo proprio che ora starebbe studiando per diventare un cuoco.
Sorrido a mio fratello per fargli capire che come sempre ha oltrepassato le mie aspettative. Dopo aver lavato i piatti salgo in camera mia per studiare, Pegaso si mette al mio fianco sul letto, appoggia la testa sulle sue zampe e mi guarda《Va bene, va bene. Studio un po' e poi ti porto a fare una passeggiata.》dico avendo i sensi di colpa e vedo la sua coda scodinzolare, sorrido per poi mettermi a studiare. Dopo poco più di due ore decido di chiudere tutto, la casa è fredda e silenziosa, ci vorrà del tempo perché potremmo permetterci di aggiustare i riscaldamenti, i miei fratelli sono usciti non so dove siano andati, mi hanno detto solamente che sarebbero tornati prima di cena.
Mi alzo dal letto richiamando Pegaso, scendiamo al piano di sotto, mi metto il cappotto e gli metto il collare ed il guinzaglio, prendo le chiavi di casa ed esco. Vengo investita dall'aria fredda di Marzo, cammino con le mani in tasca mentre tengo d'occhio Pegaso assicurandomi che non metta niente in bocca, visto il quartiere in cui ci troviamo è semplice capire cosa. Mi dirigo verso un parco qui vicino, di solito a quest'ora è vuoto e lo uso per lasciare un po' libero Pegaso.
Non riesco a spiegarmi perché ma sento una strana sensazione, come se stesse per succedere qualcosa, l'ultima volta che ho avuto una sensazione del genere non è andata finire molto bene, per niente. Spingo il cancello in ferro del parco per poi riaccostarlo, controllo bene che non ci sia nessuno e poi libero Pegaso, corre per tutto lo spazio verde per poi tornare da me, inizio a girovagare con lo sguardo fin quando trovo un ramoscello vicino le radici di un albero. Lo afferro e glielo lancio, lui va a recuperarlo mentre io mi siedo contro il tronco di un albero, torna da me con il ramoscello in bocca e lo posa davanti i miei piedi, mi piego per afferrarlo e glielo lancio di nuovo.
Poggio la testa contro la corteggia ed inizio ad osservare il cielo, non è molto luminoso, ci sono molte nuvole bianche che coprono il sole impedendomi così di osservarlo. Da piccola ho sempre e solo osservato il cielo di notte, costellato da tanti piccoli puntini bianchi e luminosi con una grande palla del medesimo colore ma ancora più luminosa, fin quando Apollo mi ha fatto capire che anche di giorno il cielo è stupendo, vieni accecata dalla luce gialla del sole, puoi vedere le nuvole, bianche, grigie o rosa durante il tramonto, puoi vedere stormi di uccelli che volano tra di esse o aerei che si dirigono chissà dove.
Non mi ero mai soffermata su tutti questi dettagli, avevo sempre preferito il buio, il giorno non mi piaceva molto, preferivo la notte quando ero nel mio letto e potevo osservare tutto da dietro la mia finestra. Ma poi ho iniziato ad odiare la notte, così tanto da cercare di obbligarmi a dormire per tutta la durata di essa senza neanche osservare una stella, ma non sempre le cose vanno come desideriamo.
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Un Cuore in due
ChickLitArtemide Brown ha 19 anni, si trasferisce nella casa dei suoi tre fratelli maggiori, per non restare a vivere da sola con il padre, in un quartiere del Bronx per continuare l'università. È silenziosa e attenta ad ogni minimo dettaglio. Partecipa...