Svegliarsi questa mattina non è stato affatto semplice, ho continuato a rimandare la sveglia fin quando non è entrato mio fratello Nik in camera.
《Mimì, se vuoi puoi rimanere a casa. Non è obbligatorio andare tutti i giorni.》dice mentre mi sposta i capelli dal viso. Sospiro pensandoci, se rimanessi a casa non concluderei nulla 《No, ora mi alzo.》dico stiracchiandomi, sbadiglio mentre sistemo le coperte, o almeno ci provo visto che Pegaso non ha intenzione di lasciarmi in pace e continua a salire sul letton《Ok, ho capito ma ora fammi fare il letto. Oggi pomeriggio usciamo.》dico esasperata.
Lui mi guarda e inclina la testa di lato per poi abbaiare e scendere al piano di sotto. Preparo la borsa con i libri e poi mi vado a vestire, entro in bagno, apro il rubinetto del lavandino e poi mi lavo la faccia; mi ritiro quando sento l'acqua gelida bagnarmi il viso. Ho girato la maniglia del rubinetto verso l'acqua fredda, mi porto la mano verso la fronte.
Non sono più abituata a fare nottata.
Corro giù per le scale, me la sono presa troppo comodamente, ma all'ultimo scalino inciampo e rotolo fino all'entrata della cucina《Mio dio, Mimì !》esclama mio fratello Michael venendo verso di me seguito dagli altri due《Sto bene.》li rassicuro mentre mi rialzo, mi liscio i vestiti e mi sistemo i capelli sotto il loro sguardo《Mi era mancato vederti rotolare giù per le scale.》dice Christopher mentre mi guarda cercando di trattenere una risata, gli faccio una smorfia e mi dirigo verso l'attacca panni per prendere il cappotto, vado in cucina e prendo una fetta biscottata, che mangio mentre andiamo in macchina.
Poggio la testa contro il finestrino, sto ancora finendo di masticare l'ultimo pezzo della fetta biscottata mentre Chirs guida, sento gli occhi chiudersi lentamente, ogni volta che mi accorgo che mi sto per addormentare alzo la testa e sbatto più volte le palpebre.
Fortunatamente arriviamo presto all'università, scendo dalla macchina stringendomi nel cappotto, che abbia inizio un'altra giornata.
Entro nell'aula di diritto due secondi prima che suoni la campanella, vedo un'intera fila libera così decido di mettermi seduta lì, mentre l'insegnante spiega con le slide io prendo appunti cercando di non addormentarmi, mi reggo la testa con una mano mentre con l'altra continuo a scrivere sul mio quaderno e a sottolineare le cose importanti sul libro.
La pace però dura poco perché qualcuno, che è in ritardo, si siede vicino a me e so benissimo chi è quel qualcuno; l'ultima persona che volevo vedere《Tigre eh ?》mi chiede riferendosi al soprannome che mi danno per le gare, giro leggermente la testa verso di lui, lo guardo per un istante, vedo che vicino a lui ci sono anche i suoi amici, e poi riprendo a scrivere.
Lui però non sembra intenzionato a lasciarmi in pace, mi strappa dalle mani la penna con qui sto scrivendo facendomi anche sbavare gli appunti che stavo prendendo con tanta cura.
Respiro profondamente per evitare di ucciderlo, ho sonno e quando ho sonno mi arrabbio facilmente《Perché partecipi alle gare ?》mi chiede, resto sorpresa dalla sua domanda, perché lo vuole sapere ?
La campanella suona, mi riprendo la mia penna dalle sue mani《Perché non ti fai gli affari tuoi ?》gli chiedo acida mentre raccatto tutto il materiale e me ne vado.
Non solo è insopportabile, è anche un impiccione, cosa gliene può interessare della mia vita ?
Sospiro, sfortunatamente fanno la mia stessa facoltà perciò sarà difficile stargli alla larga come vorrebbe mio fratello.
Prendo i libri per la prossima lezione e, visto che manca ancora un po', decido di andare a fare colazione visto che questa mattina ho mangiato solamente una fetta biscottata e non vorrei collassare davanti a tutti.
STAI LEGGENDO
Un Cuore in due
ChickLitArtemide Brown ha 19 anni, si trasferisce nella casa dei suoi tre fratelli maggiori, per non restare a vivere da sola con il padre, in un quartiere del Bronx per continuare l'università. È silenziosa e attenta ad ogni minimo dettaglio. Partecipa...