Ares' pov
Mi giro su un fianco, è rannicchiata su sé stessa, sorrido coprendola meglio con il lenzuolo per poi iniziare a giocare con i suoi capelli. Durante la notte si è mossa più volte, immagino abbia avuto degli incubi, il mio sguardo va a finire sulla parte alta della sua schiena, ha una piccola cicatrice, non so come se la sia procurata sono solo certo che c'entri il padre. L'accarezzo delicatamente per evitare di svegliarla, guardo il pod sul suo braccio ed i pensieri di questa notte mi ritornano in mente. In questo momento potrebbe alzarsi a me il diabete per quello che sto pensando ma è la verità.
Ad ognuno di noi due è stato strappato metà cuore a causa dei traumi causati dai nostri genitori, la metà di uno ha incontrato la metà dell'altra formando così un cuore in due.
Si gira di lato, incontro i suoi occhi verdi《Buongiorno.》sussurro, sorride《Buongiorno.》dice stiracchiandosi《Stai bene ?》le domando preoccupato, lei sembra pensarci ma poi annuisce《Solo un po' indolenzita.》risponde, annuisco. Le sposto i capelli dal viso per poi posare le labbra sulle sue, mi stacco quando sento della musica provenire dal corridoio, alza gli occhi al cielo mentre io sorrido《Credo che Michael si sia svegliato.》sussurro《Già.》risponde lei scuotendo la testa, resto qualche altro minuto a coccolarla per poi alzarmi, recupero i miei vestiti ed inizio a rivestirmi sotto il suo sguardo. Mi passo una mano fra i capelli sistemandoli come meglio posso, mi avvicino a lei dandole un bacio sulla fronte per poi aprire la finestra, sto per scendere ma mi richiama《Ares.》giro la testa verso la sua direzione《Si Mikró ?》domando sperando che stia bene《Non scomparirai, vero ?》mi domanda, rilascio un sospiro di sollievo per poi sorriderle dolcemente《No, non scomparirò Mikró.》le dico per poi arrampicarmi sull'albero.
Come potrei scomparire dopo ieri notte, come potrei lasciarla sola, come potrei spezzarle il cuore, come potrei stare lontano da lei. È come una calamita per me, starle lontano è la cosa più difficile per me. Afferro il casco e me lo infilo, mi metto sulla moto per poi alzare la testa verso la sua finestra, alzo l'angolo delle labbra quando vedo che è lì con i gomiti appoggiati al davanzale, ha messo una delle maglie dei fratelli, dovrò rimediare e portarle qualcosa di mio. Metto a moto per poi partire. Apro la porta di casa, le luci sono tutte spente, salgo lentamente le scale cercando di fare il meno rumore possibile, entro in camera mia, mi tolgo la maglia e i pantaloni per poi mettermi a letto, incrocio le braccia dietro la testa, sorrido e poi chiudo gli occhi.
Allison's pov
Struscio i piedi scalzi sul pavimento, afferro il telefono per controllare l'orario, sono le nove del mattino. Apro l'armadio ed afferro i primi vestiti che mi capitano sotto mano, esco dalla mia camera per poi andare in bagno, i miei si sono già svegliati ma la casa è stranamente silenziosa. Apro il getto d'acqua della doccia e, mentre aspetto che l'acqua diventi calda, inizio a spogliarmi, sciolgo i capelli pettinandoli con le mani per poi entrare in doccia. Canticchio mentre mi rivesto, ho lasciato i capelli umidi, fa troppo caldo, finiranno di asciugarsi da soli, metto tutto in ordine e poi scendo al piano di sotto, mi affaccio in cucina trovando solamente mia madre《Buongiorno.》dice sorridendo dolcemente《Giorno mamma.》dico avvicinandomi a lei per poi darle un bacio sulla guancia. Apro il frigorifero prendendo il mio succo all'arancia rossa per poi prendere un bicchiere di vetro, apro gli sportelli della credenza cercando qualcosa da mangiare, faccio spallucce per poi afferrare una crostatina, mi metto seduta al tavolino, verso il succo nel bicchiere e ne bevo un po'.
Sento dei passi avvicinarsi, bevo il succo mentre guardo la porta dalla quale spunta mio padre, accenno un sorriso e dischiudo le labbra per augurargli il buongiorno ma lui neanche nota la mia presenza《Dov'è la mia maglia bianca ?》le chiede irritato, mia madre si gira verso di lui《A lavare.》risponde, sospiro bevendo l'ultimo sorso di succo《Dio, metti le mani sempre dove non dovresti.》le dice《Ah si ?》gli domanda fulminandolo, sbuffo alzandomi, esco dalla cucina, prendo le chiavi di casa posate sul mobiletto vicino la porta《Sophì-》chiudo la porta. Come sempre iniziano a litigare e poi mettono in mezzo anche me aspettandosi che prenda le difese di uno dei due. Emetto un lamento quando sento lo stomaco brontolare e ripenso alla crostatina ancora chiusa sul tavolino, calcio un sassolino fin quando non va a finire in un tombino, decido di camminare un po', giusto il tempo che uno dei due esca di casa. Tolgo la cover del telefono per vedere se ci sono dei soldi, ci sono venti dollari, ci andrò a fare colazione, ho l'abitudine di lasciare sempre dei soldi nella cover del telefono in caso di emergenza e questa è un'emergenza.
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Un Cuore in due
Chick-LitArtemide Brown ha 19 anni, si trasferisce nella casa dei suoi tre fratelli maggiori, per non restare a vivere da sola con il padre, in un quartiere del Bronx per continuare l'università. È silenziosa e attenta ad ogni minimo dettaglio. Partecipa...