37 • Agápi •

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! Nell'ultimo pov di Artemide ci sarà una scena un po' spicy, se non volete leggerla arrivate fino alla lettera per Apollo, detto questo, buona lettura. !

Jack's pov

Sbuffo per la terza volta in cinque minuti, sto aspettando che Ares torni dalla casa dei Brown così potrò andare da Ginny. Le avevo promesso che sarei passato da lei, in questi ultimi giorni è in pensiero per Artemide, abbiamo inventato una scusa banale, abbiamo detto a tutte che aveva la febbre alta, ogni giorno, infatti, i fratelli si danno il turno per restare con lei a casa. Sta meglio anche se zoppica leggermente ed è piena di graffi. Avremmo preferito portarla in ospedale ma poi ci saremmo messi nei guai, come glielo avremmo spiegato quello che era successo ? Non potevamo mica dire che aveva avuto un incidente, la polizia avrebbe controllato e poi avrebbero voluto sapere che fine abbia fatto la moto.

Sento la serratura della porta girare, mi passo una mano tra i capelli aspettando che entri, si richiude la porta alle spalle sbuffando per poi lanciarmi le chiavi, corrugo la fronte seguendolo con lo sguardo, mi alzo seguendolo in cucina dove si trova anche Dean che sta mangiando. Apre la credenza dei liquori e ne prende una bottiglia《Che è successo ?》domando guardandolo mentre versa il liquido trasparente dentro un bicchierino《Ho litigato con Artemide.》risponde, fulmino il moro seduto al tavolino quando ride sotto i baffi, alza gli occhi al cielo《E perché mai ?》chiede con voce ironica《Perché vuole venire anche lei.》risponde, stasera dobbiamo andare a recuperare quei documenti, ci saranno anche i suoi fratelli《E quella risolverà il problema ?》chiedo indicando con la testa la bottiglia di vodka che ha in mano, abbassa lo sguardo su di essa per poi fare spallucce e guardami《Questa, risolve sempre i problemi.》risponde 《Ma non glielo dite, vi prego.》dice con sguardo implorante. Sappiamo bene che non le piace quando le persone bevono, annuisco《Ne vuoi un po' ?》domanda scuotendo la bottiglia, scuoto la testa《Io si.》dice Dean alzandosi, evito di ricordargli che ha appena finito di mangiare latte e cereali. Scuto la testa sistemandomi la maglietta《Io vado, ci vediamo dopo.》dico《Io sono a cena dal capo.》dice ironicamente Ares《Bene, allora ci vediamo lì.》dico per poi andarmene.

Salgo in macchina, apro i finestrini e poi metto a moto. Storgo il naso quando fermo l'auto davanti casa della rossa, lascio ricadere lo sguardo sulla casa a fianco, casa mia, o meglio, era casa mia. Sono sicuro che se non avessi mai incontrato Robert vivrei ancora lì con i miei genitori ma questo vorrebbe dire non avere il legame che ho con Ares e Dean e poi, sono convinto che le persone che ti amano davvero non ti lasciano proprio nel momento del bisogno. Loro hanno preferito lavarsene le mani cacciandomi di casa, non sapevo dove andare, non ho parenti qui perciò le prime persone a cui ho pensato sono state i due mori, ci conosciamo dal liceo, tutti e tre facevamo parte della squadra di football. Sapevo che volevano andarsene da casa e che quindi avevano comprato una casa, mi sono presentato davanti la loro porta a l'una di notte. Da quella sera viviamo insieme. Non vedo i miei genitori da circa due anni, forse è meglio così.

Scendo dalla macchina sbattendo la portiera, sbuffo passandomi una mano fra i capelli per poi alzare l'altra per bussare ma, improvvisamente, la porta si apre, davanti a me compare una testa rossa e due occhi verdi《Oh, salve signora.》dico, la somiglianza con la figlia si nota sempre di più, sul suo viso si apre un sorriso《Oh Jack, è bello vederti.》dice mettendomi una mano sulla spalla per poi abbracciarmi 《E non chiamarmi signora, ti conosco da quando eri ancora in fasce.》dice, sorrido un po' imbarazzato annuendo《Oh, Ginny è di sopra. Sai già la strada.》dice spostandosi di lato così da farmi passare, entro in casa. È proprio come qualche anno fa, non è cambiato nulla《Io sto uscendo. Oh e Jack》inizia facendomi tornare alla realtà, mi giro per poter incontrare i suoi occhi《Tienila d'occhio. Credo che stia facendo qualcosa di stupido.》molto stupido, annuisco e, quando la porta si chiude, inizio a salire le scale. Per il corridoio ci sono appese alcune foto della rossa quando era piccola, ce n'è persino una di noi due insieme, eravamo in giardino, credo che non avremmo avuto più di undici anni, lei aveva i capelli scompigliati ed una guancia sporca di terra, io invece ero completamente sporco di terra, dalla testa ai piedi. Ricordo bene quel giorno, ci eravamo fissati con il giardinaggio e avevamo deciso di piantare dei semi di rosa solo che alla fine la situazione ci era sfuggita di mano, non voglio neanche ricordare per quanto tempo ero dovuto rimanere sotto la doccia.

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