16 • Resisti •

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Artemide's pov

Ho saltato la colazione ed è da ieri sera che non parlo con i miei fratelli, scendo dalla macchina dirigendomi a testa bassa verso la mia prima lezione, abbozzo un sorriso quando vedo le altre ragazze e poi vado a sedermi all'ultimo banco, con la coda dell'occhio vedo qualcuno sedersi affianco a me, Dean, Ares e Jack.

Non gli dò importanza ed inizio a scarabbocchiare sul quaderno degli appunti, disegno qualche Sole ai margini delle pagine fin quando la mia attenzione viene richiamata da una voce《Sai Brown, stasera ci sarà un temporale, è meglio se te ne resti a casa.》dice Dean aspettandosi una mia reazione, la quale non avrà mai, faccio finta di niente ed inizio ad ascoltare la professoressa, gliela farò scontare un altro giorno. Come se non bastasse alla mia sinistra viene a sedersi Mattew, domani gli farò un bel discorsetto, se crede che sia stupida si sbaglia di grosso.

Continuo a seguire le lezioni silenziosamente, Moore ha provato più volte ad infastidirmi ma, non avendo una mia reazione, ha deciso di lasciar perdere. Dopo la fine delle lezioni, visto che è ancora troppo presto per andare a pranzare, mi dirigo a passo lento verso la biblioteca, ho chiesto esplicitamente alle altre di lasciarmi un po' sola perché avevo delle cose da fare.

Apro la grande porta in legno per poi richiuderla alla mie spalle, saluto la bibliotecaria con un leggero sorriso che lei ricambia con uno ampio e dolce. Mi infiltro tra gli scaffali ed inizio a sistemare gli appunti della giornata, passano pochi minuti ed inizio a sbuffare, non riesco a concentrarmi, l'unica cosa che vorrei fare è tornare a casa ed infilarmi sotto le coperte per poi addormentarmi abbracciata a Pegaso e svegliarmi domani mattina ma, purtroppo, non è possibile. Metto tutti i libri uno sopra l'altro e poi mi ci appoggio sopra  con le braccia incrociate mentre aspetto che passi il tempo.

I miei pensieri vanno ad Apollo, più precisamente a quando ha deciso di chiamarmi " la sua piccola luna  ". Sorrido ripensando a quel pomeriggio, ero distesa nel piccolo giardino di casa, nella quale c'eravamo solamente io e lui, avevamo sedici anni.

*

Sento dei passi farsi sempre più vicini ma rimango con gli occhi chiusi riconoscendoli, è il mio gemello 《Perché tieni gli occhi chiusi ?》 domandasedendosi accanto a me 《Perché ancora non ci sono stelle.》rispondo, mi piace molto osservare il cielo stellato, ogni sera, quando posso, mi sdraio in giardino e le osservo. Lo vedo circondarsi le ginocchia con le braccia《Ti stai perdendo uno spettacolo molto bello.》dice sollevando la testa verso l'alto e socchiudendo gli occhi per la forte luce accecante del sole, mi sollevo con i gomiti guardandolo e corrugando la fronte, non capendo a cosa si stia riferendo《Ti piace guardare le stelle no ? Perché sono tante e luminose.》chiede ed io annuisco《Beh anche il sole è bello, basta saperlo guardare.》continua. Mi fa cenno di poggiare la testa sulle sue gambe e così faccio, punta l'indice verso il cielo《Guarda, puoi vedere le nuvole muoversi e cambiare forma, gli uccelli migrare e se sei fortunata qualche farfalla passare sotto il tuo naso.》dice l'ultima frase schiacciandomi con un dito la punta del naso. Rido per poi tornare seria e guardare il cielo, ha ragione.

*

Quello che stava cercando di farmi capire è che anche il giorno può essere interessante come la notte. Da quel giorno ho iniziato a passare interi pomeriggi a guardare il cielo con lui.

Struscio i piedi sul pavimento mentre mi dirigo al mio armadietto dove trovo già i miei fratelli che mi aspettano, accanto a loro ci sono gli altri tre, non so come facciano ad essere così tranquilli.

Apro lo sportello dall'armadietto mentre li ascolto parlare《Ho intenzione di andarlo a cercare.》inizia Chris, Nik annuisce e Mik alza le spalle dandomi una veloce occhiata, vedo i tre ragazzi accanto a noi smettere di parlottare per poi prestare attenzione a ciò che stanno dicendo i miei fratelli《Chi hai intenzione di andare a cercare Christopher  ?》chiedo sospettando di sapere quale sarà la risposta, incrocia i suoi occhi azzurri con i miei《Josh.》mi risponde sicuro, mi passo una mano tra i capelli《Chris, no.》sapevo che non sarebbe andata a finire bene, lui scuote la testa《No, la deve pagare.》dice con tutto l'odio che prova nei suoi confronti, scuoto vigorosamente la testa《No》inizio《Apollo non avrebbe voluto.》dico pensando al mio gemello, anche lui odiava nostro padre ma era una persona pacifica e non avrebbe voluto che ci mettessimo nei guai.

Un Cuore in dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora