Sbuffo tamburellando le dita sulla scrivania, roteo leggermente con la sedia mentre, con l'altra mano, spingo le lettere della tastiera. Mentre attendo che la pagina si carichi mi passo una mano sul viso chiudendo per poco gli occhi, ieri, come sempre, non ho dormito molto, siamo restati fino a tardi fuori in guardino e poi, una volta in camera, non sono riuscita a chiudere occhio. Apro il file che stavo cercando ed inizio a leggerlo《A lei madame.》dice Julian sorridente appoggiando il tè che gli avevo chiesto sul ripiano della scrivania, stacco per poco lo sguardo dallo schermo, accenno un sorriso ringraziandolo《Trovato qualcosa ?》mi chiede poggiandosi le mani sui fianchi, scuoto la testa in segno di negazione《Non ancora.》rispondo. Non ho intenzione di alzarmi da questa sedia fin quando non avrò trovato ciò che sto cercando, ha detto di aver fatto un viaggio, bene, ora vedremo se è la verità《Sai quanti voli e agenzie ci sono ?》mi chiede come per insinuare che sono pazza a voler controllare, in questo modo, se veramente ha preso un aereo《Decisamente tante.》rispondo continuando a scrollare la pagina.
Si mette seduto su una sedia ed inizia a leggere dei fogli lasciandomi concentrare. Sento il suo cellulare squillare, lui continua a guardare le carte mentre lo estrae dalla tasca posteriore, legge velocemente il nome sul display e risponde, torno alle mie ricerche non ascoltando la conversazione.
I miei pensieri tornano a Miller, ieri notte era distrutto quando l'ho visto entrare in camera sua, questa mattina sembrava stare meglio anche se non abbiamo parlato, ci siamo limitati a guardarci negli occhi o a passarci le tazze per la colazione. Come avevo detto, oggi sarebbe tornato tutto alla normalità, non ci saremo parlati e avremmo fatto finta che quella conversazione non sia mai avvenuta.
《Era Ares.》mi informa Julian, tengo lo sguardo sul computer ed annuisco, sento il suo sguardo addosso e con la coda dell'occhio lo vedo sorridere. 《Artemide ?》mi richiama dopo un po'《Mh ?》rispondo mentre osservo la schermata《Perché hai deciso di diventare una criminologa ?》mi domanda, distolgo lo sguardo dal computer e lo poso su di lui mentre ripenso a mio fratello gemello《Perché non tutti lo fanno come dovrebbero. Io voglio aiutare le persone a scoprire chi ha ucciso i propri famigliari o amici.》dico, lui annuisce, assume un'aria pensierosa e poi dischiude le labbra per parlare nuovamente《Ti riferisci a qualcuno in particolare ?》mi domanda inclinando il capo, la mia mente corre subito ad Apollo, Josh non è stato arrestato ma tutti noi sappiamo che non lo ha aiutato mentre stava male, ha preferito bere una birra ed andarsene in camera sua. Arriccio il naso e sospiro 《No, nessuno in particolare.》rispondo per poi fare una smorfia di dolore, la ferita oggi non mi da tregua, fa più male ora che quando era fresca. Nella stanza cala nuovamente il silenzio e, dopo un'oretta, Julian viene richiamato da Mark, si alza dalla sedia con uno slancio e mi saluta dicendo che ci rivedremo più tardi.
Alzo leggermente gli angoli delle labbra vedendolo uscire, quando la porta si chiude mi stacco dal computer ed alzo la maglia, faccio una smorfia quando vedo che le bende sono sporche di sangue. Anche se non ne ho voglia, dovrei farle dare un'occhiata da Moore quando tornerò a casa.
Michael's pov
Sbuffo quando l'ennesima ora scolastica termina, oggi avevamo solamente tre ore fortunatamente, afferro lo zaino ed infilo solo una spallina mentre afferro il telefono e scrivo un messaggio a Mimì per sapere come se la cava.
La sua assenza a casa si sente, anche se nessuno dei tre lo ammetterà, ci manca avere un fantasma per casa di prima mattina con il quale non puoi parlare se non vuoi ritrovarti una forchetta infilzata nella mano, ci manca anche qualcuno che cada costantemente dalle scale, proprio come faceva da piccola, va sempre di fretta così inciampa sui suoi stessi passi ruzzolando giù da esse. Ci manca anche qualcuno che si comporti da mamma, è la più piccola ed è anche l'unica figura femminile che abbiamo, si comporta sempre da mamma con noi, certo alcune volte potremmo litigare ma niente potrebbe cambiare l'affetto che proviamo l'uno per l'altra, si può dire che siamo cresciuti da soli e tutto quello che sappiamo lo dobbiamo a noi. A nessun altro.
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Un Cuore in due
ChickLitArtemide Brown ha 19 anni, si trasferisce nella casa dei suoi tre fratelli maggiori, per non restare a vivere da sola con il padre, in un quartiere del Bronx per continuare l'università. È silenziosa e attenta ad ogni minimo dettaglio. Partecipa...