3•capitolo - Li farai capitolare tutti e due -

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Beatriz

Per tutta la settimana ho evitato Roman come la peste, cosa strana è che non ha fatto nulla per provocarmi, anzi mi è stato lontano come volevo. Ogni volta che lo penso, lui nudo si fa spazio tra i miei pensieri. Non ci posso credere che si è mostrato a me come mamma lo ha fatto. Non sopporto la sfacciataggine di quel ragazzo, sembra che tutto per lui sia lecito e ogni cosa mi sveglia dentro un senso di fastidio

Stasera, ci sarà la festa di carnevale, alla quale ho deciso di partecipare perché ci saranno le mie amiche e anche perché Santiago ha deciso di invitarmi. Non ho saputo rifiutare l'invito, adoro quel ragazzo, si è creata una certa alchimia tra noi, inoltre, sapendo che ci sarà anche il prof Ortega, sono curiosa di capire che faccia farà nel vedere che non mi sto leccando le ferite per lui, che se ha deciso di rinunciare a noi così in fretta, ci perde lui.

Di ritorno da scuola, faccio i compiti che mi sono stati assegnati e anche qualche extra per mettermi avanti, ma quando si fa l'ora della festa, mi metto un vestito di Minnie, poi esco dalla porta e mando un messaggio a Santiago per dire che sono già pronta, visto che passerà a prendermi per andare insieme. Non mi accorgo però di inciampare nei piedi di qualcuno che mi afferra dalla vita. Quando alzo gli occhi mi accorgo essere Roman, che mi guarda sempre con quel sorriso sfrontato e i suoi occhi verdi.

«Stai attenta a dove vai, Minnie» sussurra ad un centimetro dalle mie labbra. Faccio in tempo a spostarmi per non averlo a questa distanza, appoggio le mani ai fianchi e tento di andare via, tuttavia me lo impedisce, stringendo il braccio e riportandomi al punto di partenza.

«Dove vai così di fretta?» sussurra sul lobo del mio orecchio, un brivido di nervosismo scuote il mio corpo. «Da Santiago?» ridacchia, ma non pare per nulla divertito, anzi sembra che la cosa lo infastidisca.

«Sì, mi aspetta» chiarisco con fermezza, fermo i miei occhi nei suoi e lui non distoglie mai lo sguardo, quasi ci fosse una calamita tra i miei e i suoi. «Ora posso andare?»

Ma lui si fa una risata e ancora una volta mi ritrovo a indispettirmi per la sua strafottenza. So che dovrei fregarmene e non dargli credito, che dovrei correre da Santiago e passare una bella serata, ma per qualche ragione mi ritrovo a essere curiosa di capire il perché della sua risata.

«Cos'è che ti fa tanto ridere?» stringo i denti. Mi fa sempre saltare i nervi questo ragazzo, sembra che ci provi gusto nel farlo. E pensare che mia madre, per qualche strana ragione, lo adora.

«Tu.» Fa spallucce, le sue labbra si increspano, il mio respiro rimane impigliato e tento di non dargli soddisfazione sbottando. Ammetto che ogni volta è davvero dura non prenderlo a sberle.

Non mi dà il tempo di rispondere, si avvicina a me quasi gli avessi dato il permesso, lasciando così tra noi poco spazio che sembra mi voglia baciare. Sembra! lo conosco e so quanto mi disprezza, quasi nello stesso modo in cui io disprezzo lui.

«Tanto brava ragazza, Beatriz, e poi...» lascia volutamente la frase in sospeso, ci gode nel vedermi curiosa, sposta il viso per permettermi di guardare i suoi occhi incantatori. Se solo non lo odiassi tanto, penserei che siano gli occhi più belli che abbia mai visto, ma lo odio al punto da non trovare nulla di bello in lui.

«E poi?» lo incalzo a questo punto.

Lui ride ancora, come ci fosse qualcosa da ridere nelle mie parole.

«Cosa ci trovi tanto da ridere?» nemmeno mi accorgo che la mia rabbia mi porta ad avvicinarmi a tal punto a lui da sentire il suo fiato impigliarsi al mio, faccio uno scatto indietro e torno al punto di partenza, ma Roman deve sempre invadere i miei spazi e fa di nuovo un passo avanti per ritrovarsi vicino alle mie labbra.

Afterglow (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora