Roman
È da tutto il giorno che aspetto con ansia che Beatriz rincasi, le ho pure scritto un paio di messaggi per accertarmi che stesse bene. Anche perché so che, dal momento in cui le dirò dei suoi genitori, il suo mondo crollerà. E anche il mio, perché se lei sta male, sto male anch'io.
Santiago per fortuna mi è venuto a trovare, non mi ha fatto domande ma la sua presenza è riuscita a farmi stare un po' più sereno.
«Dio santo, quello era rigore!» sbotto contro il mio amico, il quale adesso mi sta osservando di sottecchi e mi sta chiedendo implicitamente cosa mi preoccupa.
Sbuffo aria dal naso e getto il Joystick sul divano, lui fa lo stesso e aspetta che sia io a parlare.
«Potrei perderla.» Mugugno, la paura che sento addosso è così forte che non mi fa pensare con lucidità. Io non posso perderla, amo quella ragazza più di ogni altra cosa al mondo. Ho fatto di tutto pur di entrare nei suoi radar e ora che ci sono riuscito, tutto si complica in questo modo.
«Perché dovrebbe? In fondo glielo stai dicendo. Avresti fatto peggio a rimandare.»
Annuisco e spero che abbia ragione il mio amico, che il mio saperlo già da un po' non sia un pretesto per litigare.
«Santiago, io per quella ragazza morirei e non voglio vederla soffrire. Già il pensiero mi manda ai matti.»
Mi guarda comprensivo e appoggia una mano sulla mia spalla, anche senza dire niente mi fa sentire compreso. So che è il suo modo di consolarmi.
Ma non c'è tempo di dire altro, visto che sento dei passi pesanti sul pavimento e quando mi volto, mi accorgo che Beatriz sta correndo di sopra.
Merda!
Deve essere successo qualcosa da suo padre che la porta a stare in questo modo. Forse le ha detto che anche lui non è d'accordo al nostro amore, o forse... forse ha scoperto della relazione tra suo padre e sua madre.
«Io vado.» Dice Santiago. «Chiamami se hai bisogno» un piccolo sorriso è quello che basta per fargli capire quanto lo ringrazio per non avermi lasciato solo oggi. In fondo, dovrebbe avercela con me visto quello che anche lui sentiva per la mia ragazza.
Comunque, mi precipito di sopra e quando apro la porta della camera di Beatriz, la trovo in lacrime sul suo letto. Mi si spezza il cuore nel vederla così.
«Beatriz» è tutto quello che le serve per alzare gli occhi velati di lacrime e correre verso di me per gettarsi a capofitto tra le mie braccia. E io me la stringo con l'intenzione di non lasciarla per nessun motivo al mondo, per farle sentire che io ci sarò sempre per lei. Che la amo, più di qualunque altra dannata cosa.
«Che è successo?» Ho quasi paura a chiederlo, l'idea che sappia già mi atterrisce. Significherebbe che sono arrivato tardi e che ho lasciato che lo scoprisse da sola. Spero solo che glielo abbiano detto coi giusti modi.
«Roman» ma non riesce neppure a parlare, nonostante nel mio nome metta eccessiva enfasi. Mi sento rincuorato dal fatto che nei suoi momenti di difficoltà mi prenda in considerazione.
«Che è successo, piccola?» incastro il suo viso tra le mani e con dolcezza le tolgo le lacrime appiccicate sulle guance. Dio quanto è bella. Lo penso ogni dannato istante della mia vita e ringrazio Dio per avermi dato la possibilità di averla vicina.
«Mi hanno preso in giro.» Esordisce e dopo questa frase non ho più dubbi: lei sa. «Stanno insieme» singhiozza, «ci hanno preso in giro.» Mette dentro anche me, facendomi sentire un verme perché in fondo io lo sapevo già.
«Tuo padre e tua madre?» Annuisce, continuando a piangere. Sembra che non riesca più a farne a meno.
«Come hanno potuto? Io... mi sono dovuta abituare ai miei separati, ho sofferto come un cane quando è successo. Mia madre mi ha accusata di non prenderla in considerazione sulla nostra storia, e poi...»
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Afterglow (Completa)
ChickLitBeatriz, nonostante gli amici in comune, non ha mai nutrito simpatia nei confronti di Roman. Lo considera superficiale e invadente. Roman, invece, ha sempre nascosto i suoi veri sentimenti verso Bea. Per uno scherzo del destino - o almeno così lo...