Beatriz
La confessione che ho fatto a Roman mi rimbomba nella testa. Aver ammesso che mi infastidisce averlo visto con Libertad mi rende ancora più chiaro che c'è qualcosa che mi lega a lui e non so ancora definirlo. E devo ammetterlo, ciò mi fa talmente paura da non averci dormito per tutta la notte. Mi alzo che è mattino presto per dirigermi in camera di Roman così da accertarmi delle condizioni della mia amica, altra cosa che non mi ha fatto dormire visto che il pensiero di loro due nello stesso letto, per qualche motivo, mi ha fatto vibrare di una sensazione che non mi piace per niente.
Esco da camera mia e nemmeno il tempo di arrivarci che la testa mi vortica e rischio di cadere a terra, per fortuna però le mani di Roman mi afferrano i fianchi.
«Ehi, tutto bene?» mi chiede, mi guarda negli occhi, poi appoggia la sua bocca sulla mia fronte. «Ma tu... tu scotti.» Mi accarezza il viso con una dolcezza che non è da Roman. Senza aspettare il mio consenso mi porta in camera mia e mi fa sdraiare sul letto, poi mi rimbocca le coperte e prende il termometro per controllare la temperatura.
«Sto bene» chiarisco.
«Questo lo stabilirà il termometro. Su, fai la brava bambina e mettilo.» A quel punto annuisco, tanto non demorderà se non faccio ciò che dice. Ormai ho imparato a conoscerlo.
Dopo un paio di minuti tira via il termometro come fosse mio padre, poi lo controlla e dall'espressione preoccupata che fa, capisco che aveva ragione lui.
«Hai la febbre a 39, bocconcino» mi guarda e sbuffo.
«Avrò preso freddo» constato, alzando le spalle.
«Ti vado a prendere la tachipirina, aspettami qui» mi fa un sorriso rassicurante e mi fa sentire così importante che non riesco a non immergermi nei suoi occhi. I miei battiti vicino a lui ormai aumentano sempre, e non riesco ad impedirlo, forse neppure voglio più.
Roman sparisce per tornare una manciata di minuti più tardi con una tazza fumante in una mano e nell'altra la pillola per farmi abbassare la temperatura. Si siede vicino a me e me li passa. Poi si alza ancora e da dietro la porta prende un vassoio pieno di cose da mangiare per appoggiarle sul letto.
«Grazie, Roman, ma non ho fame.» Roman mi lancia un'occhiata tutt'altro che dolce.
«Oh si che mangerai, bocconcino. Se no mi costringerai a sculacciarti» un sorriso sornione appare sul suo bellissimo viso, mentre si sistema il ciuffo.
«Sei carino a preoccuparti per me, ma anche no. Non ho fame, davvero.» obietto, ma nulla scalfisce Roman che avvicina il suo viso al mio e mi fa sentire il suo fiato addosso.
«Non puoi prendere la pillola senza aver mangiato. Fai un piccolo sforzo.» Forse è quel suo sguardo dolce che oggi mi sta riservando, ma non riesco a dirgli di no e mangio giusto qualcosina davanti ai suoi occhi. «Brava bambina» esclama infine.
«Ana?» gli chiedo, con tutto il trambusto mi era passato di mente.
Roman sembra scurirsi in volto quando gli nomino la nostra amica, sembra davvero preoccupato.
«Stamattina, quando mi sono voltato, non c'era più.» Mi racconta, tutt'altro che felice per questa situazione. Sembra abbia l'amarezza nello sguardo nel parlare di lei, e vorrei capire cosa stia succedendo ad Ana. Soprattutto mi sento stupida per non essermene accorta e capisco anche i perché dei continui battibecchi con Roman. C'è per forza qualcosa che non so.
«Sono preoccupata per lei» gli confido. Lui ci mette un po' a rispondere, poi annuisce per farmi capire che ha le mie stesse paure.
«Spero torni presto la mia Ana.» Lo so che è un periodo difficile per lei, ma quando dice quell'aggettivo possessivo, sento ancora dentro quel fastidio che vorrei non avere, ma che ho e non posso negare.
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Afterglow (Completa)
ChickLitBeatriz, nonostante gli amici in comune, non ha mai nutrito simpatia nei confronti di Roman. Lo considera superficiale e invadente. Roman, invece, ha sempre nascosto i suoi veri sentimenti verso Bea. Per uno scherzo del destino - o almeno così lo...