18•capitolo -Hai paura di perdere tutto questo-

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Beatriz

Sono in un tavolino a Plaza Mayor in compagnia di mio padre, eppure il mio pensiero è su tutt'altro. Non riesco a smettere di pensare a quel bacio, per quanto ci abbia provato per tutta la notte. Non realizzo ciò che è successo e soprattutto perché è accaduto con Roman, con il ragazzo che ho sempre disprezzato e giurato che avrei odiato per sempre. E invece non è così perché, per quanto ci provi, continuo a sentire le sue labbra sulle mie e ne vorrei ancora.

«Quindi tesoro che mi racconti di nuovo? Va tutto bene a scuola?» mi fa le solite domande mio padre, nonostante ultimamente sia strano. Sembra sempre con la testa da un'altra parte, qualcosa lo preoccupa ma sta tentando di nascondermelo.

«È tutto a posto, gli studi vanno bene e ormai manca davvero poco al diploma» al solo pensiero mi viene l'ansia, non perché dubiti delle mie capacità, ma perché ho paura di non prendere il pieno punteggio, ciò mi distruggerebbe dopo tutti i sacrifici che ho fatto.

«Andrà tutto bene, tesoro!» mi accarezza la mano e mi guarda negli occhi, ma quando gli arriva un messaggio si distrae e controlla all'istante il telefono quasi fosse questione di vita o di morte. Lo legge e risponde velocemente, poi mi guarda e abbozza un sorriso di circostanza.

Vorrei non pensarci, vorrei fingere che non è così, ma sono certa abbia qualcuna e non me lo stia dicendo, dunque decido di chiederglielo direttamente.

«Pà» lui finge ancora un sorriso di circostanza. «C'è qualcosa che devi dirmi?» chiedo e per il tempo che ci mette a rispondermi vengo invasa da un brivido di terrore. Vorrei essere felice di questa eventualità ma la verità è che non lo sono perché ho paura di perderlo.

«Cioè? Cosa intendi?» Dai suoi occhi si legge chiaramente che sa cosa intendo, vorrei solo fosse sincero con me.

«Sei strano, sei diverso... Ti... ti stai vedendo con qualcuna?» mi mordo forte l'interno guancia a questa eventualità e abbasso lo sguardo solo un attimo, solo guardandolo negli occhi mi posso rendere conto se è come penso.

«Come... perché...» mio padre è in imbarazzo, poi annuisce. «Be', sì, ma... non so quanto sia seria, per questo non te ne ho parlato» mi racconta dandomi una stoccata in pieno stomaco che però finisce per farmi sentire in colpa. Sono un egoista e lo so, ma mi ferisce sentire questa cosa. «Se... se dovesse diventare importante, stai sicura che te ne parlerò!» alza continuamente gli occhi, lo fa sempre quando è nervoso e quando sta nascondendo qualcosa. «Mi dispiace non avertelo detto»

Scuoto la testa, trattengo le lacrime perché non voglio mostrargli i miei veri sentimenti.

«Non... non preoccuparti, papà. Me ne parlerai quando vorrai!» lui sembra pensarci un attimo e prende un profondo respiro.

«E come ti fa sentire questa cosa?» mi domanda, guardandomi dritto negli occhi nell'intento di capire i miei reali sentimenti.

«Strana» ammetto, anche se non è la parola giusta per esprimermi. Non voglio tuttavia fargli pesare il fatto che non mi fa per niente piacere saperlo con un'altra donna. «Ho sempre avuto l'idea di te e mamma, soprattutto perché tu mi hai sempre parlato di lei nonostante tutto, ecco perché non realizzo. Ma è giusto che tu sia felice!» abbassa lo sguardo per un attimo, poi prende un respiro e torna a guardarmi.

«Lei si è sposata!» gli si spezza la voce nel dirlo, gli fa ancora male e si sente, ma decido di non farglielo notare. Non avrebbe senso.

«Già!» guardo l'orologio al polso e mi rendo conto che si è fatto tardi e che dunque questa colazione deve finire, probabilmente voglio scappare da tutto questo. Ecco perché ne approfitto e mi alzo. «Dobbiamo andare, si è fatto tardi!»

Afterglow (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora