30•capitolo -Non dopo di te-

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Roman

Non sono riuscito a resistere all'impulso di intrufolarmi dentro la tenda di Beatriz. Lei mi manca e non ci posso fare niente. Emilio mi ha fatto girare le palle questa sera quando ha detto che voleva baciare Beatriz, la mia Beatriz. Lei non si tocca e stavo quasi per prenderlo a pugni quando ci siamo allontanati e lui ha continuato a ribadire che Beatriz è proprio un bel bocconcino. È il MIO bocconcino, porca miseria.

E ora sono qui che l'aspetto da qualche minuto, ci ho messo un po' a convincere Ana a fare a cambio tenda ma alla fine quella ragazza non sa dirmi di no. Non so però se quando scoprirà che Santiago ha preso il posto di Felipe e si trova proprio lì, mi rivolgerà più la parola. Sghignazzo tra me e me e nel frattempo mi chiedo dove diavolo sia finita Bea. A quest'ora dovrebbe essere qui, anche perché a suo dire era stanca e quindi era andata a dormire. Sbuffo spazientito e quando mi sto alzando per andarla a cercare, il rumore della tenda che si apre mi fa sobbalzare. Vedo la mia ragazza apparire e un sorriso spontaneo non può far a meno di venir fuori dalle mie labbra, svanisce immediatamente quando mi rendo conto che sta piangendo e nemmeno si è accorta di me.

«Beatriz, dannazione, stai bene?» Mi avvicino immediatamente e lei nel rendersi conto che mi trovo qui, fa uno scatto all'indietro, come se non riuscisse a capirne il motivo. È perplessa, stranita, distrutta. Le prendo il viso tra le mani e sfiorarle la bocca mi riporta nel mio posto preferito. Mi mancava come l'aria, io ormai non ce la faccio a fingere che tra noi non sia mai successo niente. La voglio ogni secondo della mia vita, ogni pensiero riporta a lei. «Che succede? Ti ha... ti ha fatto del male qualcuno?» Giuro che se Emilio ci ha provato con lei, do fuoco ad ogni cosa. «Bea, parlami!» sbotto.

Lei finalmente sembra ridestarsi dal trance in cui era caduta, mi guarda come se fosse anormale la mia presenza qui e questo mi ferisce. Non mi vuole qui? Ho fatto un errore? Solo a me manca da morire?

«Roman...» tenta di dire, sembra faccia fatica perfino a parlare, in quel momento si getta tra le mie braccia e il sentire ancora il suo profumo mi da vita, quella che mi è mancata in questi giorni. Dio, la amo così tanto. «Credevo fossi...» si morde le labbra, silenzia le sue parole. Poi mi guarda e tentenna, ma io ormai voglio capire bene. Le stringo il viso tra le mani, sfioro le sue labbra con le mie e il suo respiro che si infiltra nella mia bocca mi manda in cortocircuito.

«Credevo fossi?» la incalzo. Abbassa gli occhi in imbarazzo e poi finalmente si decide a dirmi ciò che è davvero successo.

«Con Libertad.» Si scansa dalla mia presa e fa un passo indietro, ma io le riprendo il viso, un sorriso sornione si fa spazio sulle mie labbra, perché adesso capisco tutto.

«Hai visto Libertad nella mia tenda?» chiedo, lei annuisce in imbarazzo, senza mai guardarmi negli occhi. «È venuta a trovare...» lascio apposta la frase in sospeso e lei si mangiucchia le labbra. È così bella quando lo fa, il cavallo dei pantaloni si tende subito. È il dannato effetto che mi fa e che non mi ha mai fatto nessuno. La amo, non ci sono dubbi su questo. «Felipe.» Poi soffio sulle sue labbra e finalmente il mio bocconcino mi guarda, finalmente è di nuovo qui, con me. «Felipe aveva bisogno di una sana scopata e ho mandato Santiago nella sua tenda, credo di averci mandato anche Ana. Se scoppierà una bomba in questo campeggio, sai di chi è colpa.»

Lei ride, asciugo le sue lacrime e poi mi avvicino. Attraverso gli occhi le chiedo il permesso di poterla baciare, ma non aspetta e mi bacia lei, me la stringo addosso e finisce per cadermi sopra. Averla così vicino, nonostante non sia la prima volta, mi annebbia completamente il cervello.

«La mia gelosona.» Sussurro nel suo orecchio, questo le fa scattare gli occhi nella mia direzione con disappunto.

«Non sono gelosa.» Ringhia.

Afterglow (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora