32•capitolo -Non esagero-

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ROMAN

Sono felice come non lo sono mai stato e ciò è dovuto dalla ragazza che mi ha rubato il cuore in prima superiore e, che ammetto, non credevo che avrei mai conquistato. Invece, benché non mi abbia dichiarato apertamente i suoi sentimenti, ho capito che sente le stesse cose per me. So che non rischierebbe mai il rapporto con sua madre se non ci fosse qualcosa di davvero forte tra noi.

Siamo andati via dal campeggio e devo solo affrontare Santiago, ho tentennato prima di parlargli, ma è arrivato il momento di prendermi le mie responsabilità.

Infatti, gli ho dato appuntamento in centro e lo vedo proprio lì, in anticipo come al solito, con le mani sul telefono e un sorriso sulle labbra.

So che sto per toglierglielo e che potrebbe non volermi più parlare, ciononostante non posso rinunciare a Beatriz. La amo.

«Il mio Blanchos preferito.» Cerco di sdrammatizzare mentre mi avvicino, lui alza lo sguardo dal telefono e incurva la testa in un'espressione incerta. L'ansia mi attanaglia lo stomaco e mi fa strano sentirmi così di fronte a uno dei miei migliori amici. Comincio a capire come si è sentito Felipe per tutto questo tempo. Spero solo che l'epilogo non sia lo stesso. «Come sta il mio amico più intelligente?»

Santiago ha un'espressione interdetta e si gratta la nuca.

«Senti se sei venuto a dirmi di te e Beatriz, non c'è bisogno di addolcirmi.»

Indietreggio di scatto quasi avessi preso la scossa e trattengo il respiro.

«Te l'ha detto Ana?» se avessi davanti la mia migliore amica, giuro, gliene direi di ogni in questo momento. L'avevo pregata di tenere chiusa la bocca, ma Ana quando si tratta di Santiago ci tiene troppo a ferirlo.

«Ana...» dice amaramente quel nome e sembra riflettere su qualcosa a cui non da voce, ma non mi dice ciò che pensa. «Per fortuna non ho avuto il piacere di vederla ultimamente.» ridacchia nervosamente. «No, non è stata lei. Non ce n'è stato bisogno. L'ho capito da solo.»

Annuisco e mi rendo conto che Santiago è troppo avanti e capisce sempre le cose prima degli altri, inutile nasconderglielo.

«Sei arrabbiato?» Mi mordo forte il labbro inferiore e mi torturo le mani. Parlare con lui è più difficile di ciò che pensavo perché la paura di perderlo è tanta. Gli voglio bene come se fosse un fratello, diamine.

Santiago rimane qualche istante interdetto, gli occhi azzurri perlustrano i miei, non lascia trasparire alcuna emozione e ciò non mi permette di capire il suo stato d'animo.

«No.» confessa ed un sospiro di sollievo esce dalle mie labbra. «Beatriz non è la mia ragazza, non lo è mai stata. E... insomma, non sono più interessato a lei. Siamo amici, e tu... lo so che sei innamorato di lei e che se avessi potuto impedirlo lo avresti fatto.»

«Santi, questa doveva essere la mia giustificazione. È una noia mortale parlare con uno che sa già tutto.»

Santiago scoppia a ridere e un pensiero gli sfiora lo sguardo.

«È quello che penso. Preferisci che ti prenda a calci in culo?»

Scrollo le spalle e scuoto la testa, mi avvicino e senza aspettare un suo consenso, lo abbraccio. Santiago rimane come al solito fermo e immobile, non è abituato agli abbracci ma mi lascia fare.

«Ero così preoccupato.» Ammetto in un sospiro.

«Lo so, te lo sei meritato per non avermi avvertito prima.» Ridacchia. Poi mi scosto da lui e la sua attenzione viene attirata da un messaggio, riesco a vedere il sorriso con cui l'ho visto quando ci siamo incontrati.

Afterglow (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora