41•capitolo -Una ragazza così-

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Roman

Sono completamente stordito sia dall'alcol che ho ingurgitato stasera che da quello che mi sono scolato in tutti questi giorni. Mi sento talmente confuso che Felipe continua a parlarmi insieme alle due ragazze che abbiamo invitato nel nostro privé, ma non capisco assolutamente nulla di ciò che stanno dicendo. Ho smesso di pensare a Beatriz. No, non è vero, è una bugia bella e buona. Se prima la pensavo dieci, adesso la penso un numero illimitato. Che tanto non ci sono limiti ai numeri. È costantemente e pesantemente dentro ai miei pensieri e di certo non mi aiutano i messaggi che continua a mandarmi. Non è servito ubriacarmi tutte le sere, né farmi foto con ogni ragazza incontrata  e postarla sui social per farle credere di averla dimenticata. Beatriz è testarda e imperterrita continua a dirmi che mi deve parlare e che non posso continuare a evitarla. Sì che posso, cazzo. Posso eccome. Deve lasciarmi in pace perché rischio di impazzire. Il fatto è che la voglio con ogni fibra del mio corpo. Almeno prima non avevo sentito il sapore delle sue labbra, il suono dei suoi gemiti, il mio corpo che prende elettricità insieme al suo. Prima era diverso, potevo accettare tutto questo perché sapevo che non mi voleva, ma adesso che sta facendo di tutto per mettersi in contatto con me, è più difficile di quello che immaginavo.

«Roman, ci appartiamo da qualche parte?» mi chiede Lola, Lara o come diavolo si chiama. È parecchio ubriaca pure lei e ammicca continuamente verso di me, si spinge per baciarmi ma le giro il viso verso Felipe che invece accoglie il suo bacio. È l'unico che ci sta dando dentro, io sono solo un idiota che non riesce più a baciare una ragazza per non perdere il sapore di quella che devo dimenticare. Devo sbloccarmi, questa situazione non può andare avanti così. Ora prendo Lola, Lara o come diavolo si chiama e me la porto da qualche parte per scoparla. Forse così smetterò davvero di pensare al mio bocconcino. Diamine, è lei che adesso mi sta scrivendo un messaggio. Come faccio a togliermela dalla testa se continua a scrivermi?

Da bocconcino:

Roman, spero che tu stia bene e che ti stai divertendo. Mi potresti far sapere quando torni? Non puoi scappare per sempre.

Visualizzo il messaggio dalla schermata e come tutti gli altri lo ignoro, quasi non esistesse. O almeno è quello che voglio farle credere, mentre dentro sto impazzendo.

«Lola, Lara o come diavolo ti chiami...» la ragazza che fino a poco prima stava baciando con passione il mio amico, si volta verso di me, ha gli occhi leggermente socchiusi, credo che abbia fatto uso di altre sostanze per ridursi in questo modo. Non mi pare abbia bevuto poi tanto. Non quanto me, insomma. «Vieni, facciamoci un selfie» detto questo, apro la telecamera di instagram e mi scatto un selfie solo per far capire a Beatriz che deve smetterla di scrivermi, che ormai è finita e deve solo dimenticarmi. Non mi ama, sarà facile almeno per lei farlo. Per me no, è una tortura strapparmela dal petto.

Sto per bloccare il telefono quando suona ancora, Beatriz ha risposto alla mia ultima storia. Il cuore perde un battito e la testa mi vortica, non sono sicuro sia solo a causa dell'alcol.

Da Beatriz Jiménez

Okay, ho capito che ti stai divertendo. Ma quando hai un momento, scrivimi per favore. Dobbiamo parlare, Roman.

Sbuffo spazientito e vorrei urlare tutta la mia frustrazione, così, quando Lola, Lara o come diavolo si chiama si avvicina, la bacio sulle labbra. Un attimo e basta, un bacio a stampo basta a farmi capire che non ci riuscirò neppure stasera a scoparmi nessuna.

Dannata Beatriz, dannato cuore, dannato io.

Non so neppure a che ora torniamo a casa, cerchiamo di non far casino per non svegliare i miei nonni. Sono convinto che se potessero, mi avrebbero già mandato via. Da quando siamo arrivati non hanno fatto altro che lamentarsi delle nostre uscite notturne. Felipe è talmente andato che si deve reggere al muro per non rischiare di cadere.

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