11•capitolo -Sei un'apparizione, bocconcino-

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Roman

Sono davvero stufo dei pregiudizi di Beatriz verso di me. Io ci provo anche a fingere che non me ne importi, ma non è così e mi sono anche stufato di sottostare a tutto questo.

Sono giorni infatti che ci ignoriamo, lei tiene il broncio come se le avessi fatto chissà quale torto, io faccio finta di nulla.

Adesso siamo a scuola e, ad essere sincero, la cosa che mi preme di più è Ana. Da quando abbiamo avuto quella discussione alla festa, non ci stiamo calcolando molto e ammetto che questa cosa comincia a infastidirmi. Ana è importante per me e non voglio che pensi che non lo sia, anzi, se le ho fatto quella sfuriata è proprio per il bene che le voglio. Ma è evidente che ultimamente non riesce a capire la differenza tra il bene e il male, visto e considerato la persona con cui ha scelto di stare. L'ho vista male sin dall'inizio la relazione tra lei e Victor, lui è molto amico di Borja e so cosa fanno a quei festini che organizzano. Non volevo che ci rimanesse invischiata e invece è andata proprio come temevo.

Quando la vedo entrare nell'istituto è vicina a Beatriz ed Ester, quest'ultima è sempre più assente da quando suo padre è morto in un brutto incidente e in tutto questo, Gonçalo si è allontanato da lei per degli stupidi sensi di colpa.

Ne approfitto dunque per avvicinarmi a loro e, quando Beatriz si accorge di me, sbuffa infastidita.

«Ana mi spieghi una cosa?» a lei scappa subito una risata che tenta invano di nascondere. Lo so che lei come me non riesce ad essere arrabbiata fino in fondo. «Ma come fai ad essere ogni giorno più bella?»

«Sei proprio un adulatore, Roman» ha già ceduto, le si legge nello sguardo, mentre Beatriz è infastidita dalla mia presenza ma su questo non avevo alcun dubbio.

«Ti piaccio proprio per questo» rimane in silenzio facendomi capire che in effetti è proprio così. «Ti va di parlare un attimo?» poi le domando, annuisce e guarda Beatriz per farle capire che è il momento di lasciarci soli. Lei, in tutto silenzio e con le mani conserte, si allontana da noi e a me non rimane che guardarla mentre se ne va tutte le volte. Non riesco a fare a meno di volerla con tutto me stesso.

«La smetti di sbavarle dietro? Come ancora non se ne sia accorta è un mistero!»

«È convinta che mi piaci tu» ribatto, lei se la ride per l'assurdità di questo pensiero. Quasi tutti i miei amici hanno ormai capito della mia cotta per Beatriz, ma Ana è l'unica a cui l'ho detto dal primo momento. Nessuno come lei riesce a capirmi.

«Ma come può pensare una cosa del genere» ridacchia e mi si riempie il cuore a non vedere nei suoi occhi traccia di rancore, anzi se fosse per lei so che eviterebbe proprio di parlarne e farebbe morire così il discorso. Ma non posso perché deve capire le mie ragioni.

«Mi dispiace per l'altra sera, Ana» abbasso lo sguardo. So che l'ho fatto per il suo bene, probabilmente ho sbagliato i modi.

«Anche a me!» ammette, le si incrina la voce, ma non piange. Lei non lo fa mai, non permette mai a nessuno di entrare dentro le sue emozioni e scoprirle, probabilmente perché ha sempre avuto paura che qualcuno se ne prendesse gioco.

«Voglio che tu sappia però che io le penso quelle cose, tutt'ora!» annuisce perché tanto lo sapeva già. «Lui non mi piace Ana, non mi è mai piaciuta questa relazione, credo che non ti farà bene e questa sicurezza me l'hai data la settimana scorsa quando ti ho trovato in quel bagno insieme a lui a...» mi blocco, mi fa ancora male ripensarci.

«È stato solo un tiro, Roman!» specifica, sbuffando, però per fortuna non la vedo arrabbiata come quella sera, sembra mi stia capendo.

«Ma tu prima non lo avresti mai fatto. Casualmente ti metti con quel tipo e ti dai alla droga!» comincio a toccarmi i capelli in maniera convulsa, cerco nel suo sguardo qualcosa che mi faccia credere che non ci cascherà ancora, ma ho paura che si cacci nei casini a causa di quell'idiota con cui si è messa.

Afterglow (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora