Epilogo

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Roman

5 mesi dopo

Sto facendo un video YouTube e i miei due assistenti Javier e Trini mi stanno aspettando quindi non mi faccio attendere, nonostante non ne avrei voglia. Non ne avrei voglia perché ancora non ho sentito Beatriz e vorrei poterla chiamare. È un mese che non ci vediamo, un mese che mi manca da matti. È partita per un corso extra di economia a Barcellona e la sua assenza pesa, nonostante tra noi non sia cambiato proprio niente. Anzi, ormai viviamo insieme da due mesi. E dormire senza di lei è diventato un problema perché non ci sono abituato, pure quando stava coi suoi genitori praticamente veniva tutti i giorni da me.

Finito il video YouTube, prendo il telefono per chiamare la mia ragazza ma non ne ho il tempo perché arriva una chiamata ed è proprio lei. Come se fossimo in sintonia pure su questo.

«Bocconcino, stavo per chiamarti»

«Ehi, Roman» dal tono di voce mi sembra spenta, come se qualcosa non andasse.

«Stai bene?» chiedo allarmato.

«È che...» tentenna e il mio cuore scalpita. Se le è successo qualcosa giuro che vado da lei seduto stante. Il mio bocconcino deve stare bene, non posso permettere che stia male. «Mi manchi tanto» dice e sorrido, perché non è mai scontato per me che lei dica questa cosa; ogni giorno mi ripeto quanto sono fortunato ad averla e quindi non la do mai per scontata.

«Anche tu, bocconcino» ammetto, «così tanto che se tu vuoi vengo da te adesso. L'idea di non passare il Natale insieme non mi fa stare tranquillo, e poi senza di te nulla ha senso. Non ha senso manco dormire perché non posso abbracciarti»

La sento sorridere e io come al solito vivo per i suoi sorrisi. Se lei sta bene, allora capisco che sono nel posto giusto, che conto qualcosa.

«Mi mancherai anche tu il giorno di Natale, ecco perché...» lascia di proposito il discorso a metà.

«Perché?» non finisco neanche la frase che bussano alla porta. «Scusa un attimo, sarà arrivato un pacco col corriere.» Mi avvicino alla porta e la apro, senza neppure chiedere chi sia. E quando lo faccio, il mio cuore non ce la fa proprio a non battere più forte e i miei occhi brillano nel vederla.

«Dato che ti mancavo tanto» dice la mia Bea sull'uscio della porta, mi scivola addirittura il telefono dalle mani dalla fretta di accoglierla tra le mie braccia. Respiro lei e mi sento di nuovo a casa, perché senza di lei è come se fossi disperso.

«Che ci fai qui?» non mi risponde, mi bacia la guancia e poi trova la mia bocca. Il suo bacio mi riscalda l'anima e da pace al mio cuore.

«Non potevo essere in nessun altro posto. Volevo stare con te. Mi sei mancato da matti»

Le prendo il viso e glielo stringo, nei suoi occhi ritrovo tutto quello che mi è mancato e mi innamoro come ogni volta che la vedo, come se fosse sempre la prima volta.

«Beatriz tu non puoi immaginare quanto voglia avevo di vederti.» e mi bacia ancora, spingendo la sua lingua dentro la mia bocca per approfondire il bacio.

Senza aspettare oltre, la trascino fino in camera da letto e la spoglio completamente. Mi prendo tutto quello che la distanza mi ha tolto e ci stringiamo per tutto il tempo, ci amiamo per tutto il tempo.

Beatriz

La mia mano è incastrata alla perfezione in quella di Roman. È nervoso e lo sento perché trema, in realtà lo sono anch'io. L'ansia ci assale ma facciamo di tutto pur di non mostrarlo, ma quando si gira e i suoi occhi sono nei miei, capisco che è lui quello che sta ansimando.

Afterglow (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora