35•capitolo -Non voglio che questo ci divida-

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Beatriz

Sono stati giorni davvero pesanti. Dopo l'arresto cardiaco di mio padre, avvenuto una settimana fa, non ho più passato un giorno a casa. Ieri, finalmente lo hanno dimesso, così ne ho approfittato per passare da Roman e stare insieme. Sono innamorata di lui, ne ho preso consapevolezza e il fatto che mi sia stato così tanto vicino, mi ha fatto rendere conto che tutte le mie perplessità non hanno ragione di esistere. Tuttavia, dobbiamo ancora continuare la conversazione dell'altra sera, sono sicura che se si è comportato in quel modo strano ci sia una ragione, ma ora almeno sono certa che anche lui mi voglia nello stesso modo in cui lo voglio io. È tutto ancora strano per me considerando di chi stiamo parlando. Mai avrei pensato che il mio cuore potesse battere per il ragazzo che mi è a fianco, che mi sta stringendo come fossi qualcosa di prezioso e che non ha smesso di farlo per tutta la notte. Mia madre, be' lei, da quando ci ha visto insieme all'ospedale, non mi ha più rivolto la parola. Ha preferito tacere sull'argomento visto che è distrutta per quello che è successo a mio padre e si è concentrata solo su di lui. Mi è capitato spesso in questa settimana di trovarla da lui, sembrano addirittura tornati come una volta. Ma so del legame che, benché siano separati, c'è tra loro. In questi anni, si sono sempre sentiti per il mio bene e a parte il primo anno, sono sempre andati d'accordo.

Roman si risveglia e mi dà un bacio a fior di labbra. Il mio cuore impazzisce quando lo fa e fa un certo effetto essere così assuefatta a una persona. Con André era molto diverso. Ci potevamo vivere di nascosto e il nostro rapporto non è mai andato oltre. Oggi mi rendo conto che quello non era amore, o per lo meno, non siamo arrivati a quel punto perché si è fermato prima. Se ci penso, capisco di aver sbagliato a spingermi tanto in là con lui, visto come sono andate le cose. Ma, d'altra parte, penso che se non ci fosse stata quella situazione, non mi sarei avvicinata a Roman, dunque un po' lo ringrazio.

«Buongiorno mio bocconcino» ridacchia, e ammetto che questo nomignolo non mi dà più fastidio, soprattutto quando pronuncia l'aggettivo possessivo. Roman mi fa sentire così tanto amata che mi fa male il cuore ogni volta che mi guarda, e io che neppure credevo fosse capace di provare dei sentimenti. Mi sento in colpa per come l'ho giudicato. «Sei così bella, Beatriz, pure di prima mattina.»

Sospiro e non riesco nemmeno a parlare, i miei occhi sono completamente ammaliati dai suoi e ho il desiderio prepotente di baciarlo, ancora. Come se non mi bastasse mai avere le sue labbra addosso, il calore che emette, il cuore che mi scalpita nel petto. Tutte queste sono sensazioni che ho conosciuto solo grazie a lui.

«Smettila.»

«Abbiamo fatto passi avanti, almeno non hai detto che sono bugiardo.»

Ridacchia e lo seguo, poi d'un tratto si sposta su di me con i pugni che sprofondano sul letto per reggere il suo corpo. Non mi tocca, eppure vorrei che lo facesse, eppure è come se lo stesse già facendo perché il suo respiro accelera e mi sfiora la pelle.

«Ti voglio così tanto, bocconcino. È normale secondo te?»

Annuisco.

«Deve esserlo, devi volermi.» sorride e mi dà un bacio a fior di labbra. «Roman.» sospiro, non sono pronta ad affrontare l'argomento spinoso ma non possiamo più rimandare.

«Ahia, quell'espressione non mi piace. Che ho fatto?»

«Non lo so, dimmelo tu. L'altro giorno è rimasto in sospeso un discorso.»

Roman si paralizza e il suo viso impallidisce. Sembra diventare un altro Roman quando si tratta di questo argomento, ciò mi preoccupa perché mi fa pensare che è seria.

«Hai ragione.» grugnisce e si sposta dal mio corpo, si appoggia al muro dietro al letto e si sposta i capelli all'indietro. «E te ne voglio parlare, giuro, ma... che ne pensi se lo facciamo stasera?» Domanda, fatica perfino a guardarmi in viso.

Afterglow (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora