21•capitolo -Ecco perché non volevo baciarti-

616 46 64
                                    

Roman

Per fortuna gli esami sono andati bene per tutti e ci siamo riuniti in un bar, gli unici a non essere con noi sono Gonçalo ed Ester perché hanno litigato, come sempre.

«Vi raccomando, ragazzi, non potete mancare alla festa strepitosa a casa mia per la fine dell'anno» esordisco io entusiasta. Beatriz fa finta che io non ci sia, sembra addirittura non mi stia ascoltando. Ormai lo fa da giorni, sembra avercela a morte con me. Ho provato mille volte ad avvicinarmi a lei per capire cosa avesse, ma ha trovato ogni scusa per starmi lontano, quasi avessi la peste. Ad un certo punto ci ho rinunciato, tanto ho sentito cosa ha detto alle sue amiche. Ero salito per andare in camera mia dopo che Libertad era venuta a trovarmi e diceva che mai si sarebbe potuta mettere con uno come me; mi ha ferito, ciononostante mi fa male che lei mi ignori non ne capisco le ragioni.

«Non credo che ci sarò» dice Santiago, mi aspettavo lo avrebbe detto. È così asociale che non gli piacciono nemmeno le feste.

«Ma va?» ridacchia Ana. A quel punto mi alzo e ignoro i battibecchi tra Ana e Santiago per spostarmi accanto a Beatriz che continua ad ignorarmi.

«Bocconcino, tu verrai?» lo sguardo che mi lancia non lascia spazi a dubbi, è tornata ad odiarmi e vorrei davvero capire perché.

«No!» si limita a dire, poi torna a parlare con il suo amichetto Santiago.

«Bocconcino, sei sicura che vada tutto bene?»

«Adesso che mi sei di fianco per niente, Roman. Quindi se potessi tornare al tuo posto mi faresti un piacere.» La fisso inebetito, aspettando la sua attenzione che tuttavia continua a non concedermi.

«E la tua nuova conquista verrà, Roman?» mi chiede Ana, portandomi a sbarrare gli occhi. Non capisco di cosa stia parlando.

«La mia conquista?»

«Quale delle tante?» chiede Beatriz indispettita. La guardo e vedo che distoglie lo sguardo, solo a quel punto capisco tutto.

«Dai, Roman, l'altro giorno ti abbiamo visto con Libertad. Ottima scelta, è uno schianto.» Quando Ana pronuncia questa frase con malizia, vedo Beatriz voltarsi pur di non incrociare il mio sguardo, poi con una scusa se ne va in bagno e sono sicuro l'abbia fatto per non stare dove ci sono io. Dunque, mi alzo e la seguo, ormai il bagno delle donne è diventato il nostro posto. Si sta guardando allo specchio, aggiusta i suoi capelli biondi e rimango un attimo imbambolato a guardarla. Lei mi fa sempre questo effetto, c'è poco da fare.

«Sei bellissima, bocconcino.» Ammetto con un filo di voce, lei sobbalza e si volta verso di me guardandomi in cagnesco.

«Ma mi perseguiti. Cosa vuoi?» sbotta e nemmeno il tempo di farmi questa domanda, che tenta di scappare da me. Peccato che io non abbia alcuna intenzione di lasciarglielo fare e la stringo da dietro, appoggiando la mia bocca sul suo collo. Mi accorgo subito dei brividi che le suscito, anche perché sono così simili a quelli che avverto io. «Lasciami» si dimena, ma non riesce a scappare dalle mie mani salde che la tengono stretta.

«Beatriz, se tu pensi che ci sia qualcosa con Libertad...» tento di dire, ma Beatriz è un ciclone, si riesce a staccare da me e ha gli occhi infiammati dall'odio.

«Cosa me ne importa di quello che fai con lei!» chiarisce con una tale convinzione che mi spezza. «Tanto lo sappiamo tutti che vai con chiunque respiri. La sciocca sono stata io a concederti spazio. Non so neppure perché l'ho fatto, visto che è chiaro che non ti sopporto. Questo non cambierà mai!»

Deglutisco fiotti di saliva e faccio perfino fatica a parlare, ad esprimere quello che sento. Mi lascia così intontito che quando tenta di andarsene per un attimo glielo lascio fare, poi ci ripenso e le stringo il polso con forza per fermarla. Lei si volta ancora verso di me guardandomi in cagnesco, forse non mi ha mai guardato con così tanto disprezzo.

Afterglow (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora