42•capitolo -Non ti importa più di me?-

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Beatriz

Dopo più di una settimana, finalmente oggi torna Roman. Non mi importa del fatto che non parlo con mia madre, con una scusa sono tornata a casa, nonostante non le abbia rivolto la parola. Sono in ansia, cerco di non guardare continuamente l'orologio, ma con scarso risultato. Mi sono pure messa a leggere il piccolo principe, ma questo non ha fatto altro che alimentare i miei pensieri su Roman, il ricordo della prima sera in cui ci siamo avvicinati. È stato a causa di quel ballo, del bacio mancato, che ho cominciato a pensare sempre più spesso a lui. Sto male, lo ammetto. Ho pensato ogni istante a lui da quando se n'è andato, ho provato a scrivergli innumerevoli volte nonostante l'orgoglio ferito. Non sono passate inosservate le foto con quella ragazza che ha pubblicato, so che potrebbe essere andato a letto con altre, ma non riesco a rinunciare a lui perché so di aver sbagliato a permettere al professor Ortega di riavvicinarsi a me. Ho tenuto lontano lui e mi sono tenuta vicina la persona sbagliata e so di averlo ferito.

Stringo forte la mascella, delle lacrime gridano per uscire poi sento il campanello suonare ed esco dalla mia camera per aspettarlo. Roman si presenta qualche minuto dopo, ha il telefono tra le mani e sta scrivendo un messaggio. È bellissimo e mi sembra assurdo che fino a poco tempo fa non lo vedevo così. Mi è mancato così tanto che credevo di morire.

«Roman»

Si immobilizza e alza di scatto gli occhi per farli collimare con i miei. Nei suoi e nei miei ci sono mille parole non dette, quelle che abbiamo lasciato alla nostra litigata e quel ti amo mai confessato. È convinto che non sia innamorata di lui ma, se così non fosse, il mio cuore in sua presenza non si sarebbe messo a fare le capriole. Vorrei stringerlo tra le mani e fermarlo, ma so che non si può. Il suo amore mi fa sentire viva.

«Sei tornata» un sorriso sornione si fa spazio sulle sue piccole labbra, quelle che ho bramato di baciare per tutti questi giorni separati.

«Anche tu» bofonchio. Mi sistemo i capelli dietro le orecchie e faccio qualche passo nella sua direzione, ma Roman sembra non approvare visto che si scurisce in volto.

«Beatriz, sono molto stanco. Vado in camera mia.»

«Roman...» tento di dire ma lui si è già chiuso la porta dietro le spalle. Gli occhi mi diventano lucidi e il cuore ha il coraggio di spezzarsi ancora, per lui. Tanto ormai lo fa ad ogni suo rifiuto. Non mi arrendo perché deve ascoltarmi, non può continuare a ignorarmi. Infatti, apro la porta della sua camera e lo trovo di spalle, ma non appena sente la mia presenza si gira, frustrato. Negli occhi ha un cumulo di dolore, parole taciute, silenzi troppo assordanti. C'è mancanza, assenza, senso di perdita. C'è l'amore, quello vero, quello che abbiamo perso, c'è delusione. E poi ci siamo noi, noi nei nostri ricordi più belli ed è a quelli che devo aggrapparmi con tutte le forze per farlo tornare da me. Perché io, senza lui, non ce la faccio.

«Ti prego, Beatriz, sono molto stanco...»

«Dobbiamo parlare.»

Scuote la testa, stanco, si aggiusta i capelli portandoli all'indietro, lasciando scivolare le mani sul collo. Gli occhi sono incatenati ai miei ma non mi sono mai sembrati così stanchi.

Azzardo e mi avvicino a lui, non ricambia ma neppure indietreggia e già questo è un segno che non è vero che non mi vuole più. È deluso e lo capisco, ma se mi ama, non può lasciare che tutto finisca così.

«Mi sei mancato» mormoro, soffocando la voce. Ormai ce l'ho davanti, riesco a sentire il suo profumo e tutto quello che mi è mancato. Non mi lasciano mai i suoi occhi, nemmeno per un istante, come se volesse comprendere se sono sincera o meno. «Mi sei mancato da morire» ma questa volta glielo dico allacciandogli le braccia al collo; si irrigidisce e perde il respiro, smette perfino di guardarmi e sta tentando in qualche modo di liberarsi dalla presa ma senza convinzione. «Mi sono sembrati immensi questi giorni.» Una lacrima scappa via dai miei occhi e lui non la raccoglie come farebbe di solito, però torna a guardarmi con un'espressione triste.

Afterglow (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora