23•capitolo -Volevo stare con te-

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Roman

Al mio risveglio ancora non credo a quello che è successo tra me e Beatriz. La desidero da troppo tempo e il fatto che il mio desiderio si sia realizzato non ha affatto frenato la voglia che ho di lei. L'averla vicino mi fa sentire forte la smania di stringermela addosso e di vederla svegliarsi per poterlo fare, tuttavia ho paura che possa rendersi conto di aver fatto uno sbaglio. In fondo non so l'entità dei suoi sentimenti, né so se esistono, il fatto che mi abbia permesso di averla non vuol dire assolutamente nulla perché non mi ha mai detto chiaramente quello che sente. Quando apre gli occhi ci ritroviamo a guardarci ma non a parlarci. Il mio cuore aumenta i battiti e sento perfino i suoi. Mi fa un sorriso che mi fa tirare un sospiro di sollievo.

«Buongiorno, bocconcino» bofonchio.

«La smetterai mai con questo bocconcino?» mi chiede ma ha un sorriso a contornargli la bocca. Ne approfitto per avvicinarmi il più possibile, tanto da sentire il suo respiro mescolarsi al mio, proprio come stanotte, è che non ne ho mai abbastanza di sentirla vicino.

«Perché dovrei smettere?» le accarezzo il viso con dolcezza, lei chiude gli occhi al mio tocco. «Non ti piace?»

«Per niente.» Ma, mentre lo dice, ha una voce maliziosa che porta sull'attenti il mio amico lì sotto. Faccio fatica a frenare il mio desiderio di lei.

«E come vuoi che ti chiami?» le sussurro a fior di labbra, basterebbe solo un soffio per toccarci e non so neppure come ancora non l'abbia fatto. Tutto il mio corpo mi incita a prenderla ancora.

«In un modo meno... come dire... meno fastidioso.» Da una parte è pungente, dall'altra mi sta provocando restando sempre in bilico tra le nostre labbra.

«Se non fosse fastidioso, che gusto ci sarebbe?» A questo punto anch'io la provoco, accarezzandole i fianchi e posso sentire i brividi che le salgono. Lei vuole me, esattamente come io voglio lei. E questa cosa è più eccitante di qualsiasi altra cosa mai vissuta.

«Quindi lo fai solo per il gusto di innervosirmi?»

La mia mano finisce sul suo viso, col pollice scendo giù fino alle sue labbra e i suoi occhi si accendono di lussuria. L'erezione già preme forte dentro i boxer, visto che non mi sono ancora rivestito.

«Assolutamente sì, bocconcino» ridacchio, lei trattiene la risata solo per non darmela vinta. «Beatriz... sto davvero facendo una faticaccia per non saltarti addosso...» le sussurro accarezzandole le labbra con le mie.

«E chi ti impedisce di farlo?» Mi mozza il respiro questa sua insolenza, alla quale non sono abituato, come non sono abituato ad essere voluto da lei, dunque, anche se mi ha permesso di averla questa notte, mi riesce a togliere il respiro la sua affermazione.

«Bea, dì la verità: vuoi farmi impazzire?» Non lascio nemmeno per un'istante i suoi occhi, lei rimane a guardarmi, inconsapevole che mi uccide con ogni sguardo che mi lancia.

«Ci sto provando!» risponde smaliziata.

«Ci stai riuscendo.» E il tempo di finire la frase che le prendo il viso e smetto di soffrire nel momento in cui la bacio. Anche se soffro lo stesso perché ne voglio subito un altro po', sempre di più. Finisco a cavalcioni su di lei, come la sera prima, senza smettere di baciarla e la mia erezione ora preme su di lei, la fa gemere e fa impazzire me di rimando.

Beatriz mi accarezza le spalle nude con le unghie, scende più giù con le mani un po' timorosa, ma ha il coraggio di premere le sue dita sulle natiche per farmi aderire al suo corpo. Una scossa elettrica mi fa sussultare nel sentirla vicina a me ancora con l'intimo addosso, ho voglia di sfilarglielo subito, ma decido che voglio farla impazzire. Scendo sul suo collo, la bacio con lentezza aprendo e chiudendo a rallentatore la bocca. Lei annaspa, stringe ancora più forte le mie natiche mentre mi muovo su di lei, ma fingendo di non aver nulla addosso ma rischio di venire nei boxer quando si inarca contro di me facendomi capire che vuole di più. Scendo giù sul seno, baciandolo e leccandolo e lei geme ancora più forte, morde la mia spalla impaziente e le accarezzo la pancia. La guardo e ha gli occhi chiusi, dunque le afferro il mento e le sussurro: «Beatriz, guardami mentre ti faccio impazzire.» Spalanca gli occhi e in un attimo il mio viso finisce sulla sua intimità già pronta per me. Le tolgo via le mutandine, trovando davanti a me tutto ciò che desidero. Lecco voglioso fino a farla arrivare al punto di non ritorno, stringe i miei capelli urlando ansante.

Afterglow (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora