12•capitolo -Il bacio di Klimt-

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Beatriz

Sono vicino a Santiago e cerco di ignorare in tutti i modi i continui sguardi di Roman. Non fa che fissarmi, e non sopporto quando fa così perché so che lo fa solo per indispettirmi. Santiago invece è emozionato per questo evento che lo aspetta, anche se non è molto felice della presenza di Ana. Fa finta proprio che non ci sia, quando lei parla, lui si rivolge a me o a Roman pur di non ascoltare la sua voce. Quando arriviamo alla mostra fotografica, Santiago mi prende a braccetto.

«La foto non l'hai più messa, comunque.» Mi ricorda della foto che mi ha scattato l'altro giorno, quando mi ha chiesto di pubblicarla e mettermi alla prova, e giuro che ci ho pensato tante volte di farlo, tuttavia la timidezza mi ha bloccato. Non mi sento molto a mio agio nel sapere che gli altri mi guardano, di cosa possono pensare di me, dunque preferisco sempre non mostrarmi.

«Non so se me la sento» confesso al mio amico che annuisce comprensivo e mi accarezza un braccio. Subito dopo si rende conto del gesto e arrossisce, lui è fatto così.

«Non preoccuparti, Bea, fai ciò che ti senti...» mi suggerisce, mostrandomi un sorriso affabile.

«E cosa ti senti, bocconcino?» si intromette l'idiota che speravo non parlasse. Con questi capelli biondo platino che si è fatto da poco, sembra ancora più arrogante.

«Non sono affari tuoi» gli rispondo scocciata, non mi deve parlare, non mi sono ancora scordata come mi ha trattata l'ultima volta. Ancora bruciano le sue parole, quasi le rivivessi in ogni istante e, il fatto che gli do tutta questa importanza, mi irrita ancora di più, ma non ne posso fare a meno.

«Adoro quando mi tratti male, bocconcino. Poi bella come sei oggi mi farei fare qualsiasi cosa!» spinge il labbro sinistro all'insù e mi guarda in maniera così provocante che quasi mi fa credere di trovarmi bella, subito dopo rinsavisco perché so che non sono nei gusti di Roman. So le ragazze che frequenta e sono del tutto diverse da me, se penso a Julia lei è bellissima. «Tu hai notato la bellezza sconvolgente di Beatriz, Santiago?» Lo guarda ancora con quel sorriso strafottente.

«È...» pronuncia Santiago, si intimidisce come sempre, ma dal profilo di Roman si intuisce che il sorriso malizioso è scomparso per lasciar trasparire un'altra emozione, che però non riesco a decifrare. «Bella, sì!» si limita a dire Santiago abbassando gli occhi. Roman si aggiusta il ciuffo schizzato che ha davanti agli occhi, mostrandomi il suo sguardo che mi provoca una strana fitta allo stomaco per il modo intenso in cui si è messo a fissarmi. «Toglimi una curiosità, Roman» poi dice Santiago, Roman gli presta attenzione togliendomi gli occhi di dosso e lasciandomi respirare. Mi distruggo le cuticole delle unghie e guardo da tutt'altra parte pur di evitare lui, mi sento stranamente a disagio.

«Sono tutto orecchie» risponde Roman.

«Che ci sei venuto a fare qui? Sappiamo tutti che non ami molto questo genere di cose» tuttavia nel pronunciarlo Santiago sposta il suo sguardo verso Ana, è chiaro che la frecciatina è rivolta soprattutto a lei. Ana sorride strafottente, pare la copia di Roman delle volte.

«Ti sbagli, Santiago» interviene proprio lei al posto di Roman, «mi sembra che ci conosci proprio poco!» abbozza un sorriso finto, poi prende il braccio di Roman e si appresta ad entrare. A volte mi chiedo come faccia Roman a riuscire a starle così vicino senza impazzire, visto che so dei suoi sentimenti nei confronti della mia amica.

A quel punto entriamo, Santiago si è innervosito, lei è l'unica a provocargli questo perché spesso è indifferente alle critiche. Roman e Ana continuano a stare per i fatti loro e questo tranquillizza Santiago, meno me che continuo a guardare i loro spostamenti quasi mi importasse. Tutte le volte che mi rendo conto della cosa distolgo lo sguardo, poi torno a farlo e non riesco a frenare questa sensazione. E non è neanche nuova, è da un po' che mi importa degli spostamenti del mio scherzo del destino.

Afterglow (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora